La vetrina di un negozio è praticamente la punta dell’iceberg di un’attività commerciale che vende al dettaglio. Cattura l’attenzione del consumatore e lo attira nel negozio cercando di trasformarlo in un cliente.
Non sono un visual merchendiser (allestitore di vetrine), ma mi sono sempre chiesto come mai queste siano così sotto utilizzate dal punto di vista della fidelizzazione del cliente, contando poi che non sempre il negozio è aperto e che quindi potrebbero essere sfruttate maggiormente se si creasse una sorta di ponte tra l’offline e l’online.
Riporterò di seguito alcune tecniche che è possibile attuare per trasformare una statica, anche se ben realizzata, vetrina in uno strumento di web marketing attivo 24/7/365.
Usiamo i qr-code
Credo non ci siamo ormai molto da dire su questi codici. Nati in Giappone nei primi anni 2000 hanno avuto una discreta diffusione una decina di anni fa quando venivano usati anche a sproposito per promuovere qualsiasi cosa. Oggi sembra invece che addirittura siano quasi passati di moda, quando invece hanno ancora molto da dire. Il funzionamento del qr code è semplice, attraverso la scansione del suddetto codice con un’app gratuita installata sul proprio smartphone, generalmente si invita il consumatore a collegarsi ad una specifica pagina web. Ma il qr code non è solo questo, è infatti in grado di visualizzare testo (descrizione dettagliata di un prodotto), formattare un sms (contattami, prenota, ecc.), creare una Vcard da salvare nei contatti del proprio smartphone e altre funzionalità più o meno utili in ambito commerciale.
Esitono due tipologie di qr code, quelli statici e quelli dinamici. I primi si possono generare gratuitamente con tool online e vengono detti statici perché non restituiscono nessun tipo di dato (giorno e ora della scansione, numero di clic, ecc.), anche se si possono usare dei piccoli trucchetti per fare in modo che vengano generati almeno dei dati statistici minimi.
I qr code dinamici sono invece generalmente a pagamento e permettono di modificare quando lo si desidera le destinazione del qr code, anche se questo è già stato stampato, e rilasciano informazioni sull’utilizzo e scansioni del codice in modo da poter monitorare l’effettivo uso dello stesso e quindi l’interesse del pubblico per un determinato prodotto o servizio.
Un utilizzo classico dei qr code che non richiede praticamente nessuno sforzo nella sua applicazione, è quello che si potrebbe realizzare su una vetrina di una agenzia immobiliare.
Inserendo un codice qr code a fianco di ogni proposta immobiliare si può rimandare l’utente alla pagina dedicata all’immobile con scheda completa e fotogallery. Nel caso di qr code statici, per analizzare il numero di scansioni e quindi l’effettivo utilizzo del codice, invece di riportare il link diretto della pagina, si potrebbero inserire degli short url come quelli forniti dal servizio gratuito offerto da bit.ly, che dispongono di un semplice sistema di statistiche.
Un ulteriore utilizzo dei codici potrebbe ad esempio essere quello di fornire ulteriori informazioni su un prodotto esposto in vetrina spiegandone l’utilizzo quando questo lo richieda a causa della sua complessità. In questo caso al qr code potrebbe essere collegato ad un video esplicativo.
Usiamo un monitor
Sempre più spesso vediamo nelle vetrine dei monitor che generalmente fanno passare dei video o poco altro. Esistono sul mercato dei sistemi di digital signage che potrebbero diventare un importante alleato, quando ben utilizzati. Temporizzando i contenuti, in modo che vengano visualizzati a seconda dell’orario, si potrebbe sfruttare il monitor per invitare il passante ad entrare in negozio quando questo è aperto, oppure ad interagire con noi quando l’attività è chiusa.
Innanzitutto diciamo subito che un semplice televisore comprato all’ipermercato non è uno strumento di digital signage, e che per ottenere un ritornotangibile andrebbe fatto un mimino investimento. E’ importante avere uno schermo di buona qualità perché sia visibile anche di giorno, un sistema per creare un palinsesto di contenuti e, quando e dove possibile, delle casse audio da applicare al vetro della vetrina per attirare l’attenzione dei passanti.
Se ad esempio siamo titolari di un negozio di abbigliamento, potremmo far passare le immagini di capi scontati durante gli orari di apertura invitando il passante ad entrare e provarli, mentre durante l’orario di chiusura si potrebbe far passare il messaggio di acquistare online o di iscriversi alla nostra newsletter nel caso l’opzione ecommerce non fosse disponibile.
Conclusioni
Quelli riportati sopra non sono altro che alcune delle possibilità di trasformare una vetrina da strumento di marketing offline a online, anche le vetrofanie possono fare un lavoro similare quando riportando i nostri social, il sito e quant’altro.
In ogni caso quello che va tenuto presente è che il consumatore è costantemente online e che porta sempre con sé un dispositivo che è in grado di connettersi ad internet e quindi fare un’azione on line guardando la vetrina del negozio. Approfittiamone!