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Local seo fai da te per la tua attività, ecco le basi

19 Settembre 2018 By Roberto Pellizzari Leave a Comment

Molto spesso mi trovo a confrontarmi con titolari di micro attività che, malgrado tutta la loro buona volontà, non possono permettersi una consulenza dedicata per la local seo.
Ho pensato quindi di creare un post dedicato a queste realtà commerciali dove, passo passo, e con termini semplici, cercherò di spiegare le basi per sfruttare la grande opportunità della local seo.
Il costo? Il tempo che serve per ottenere dei risultati tangibili, voglia di  imparare, pazienza e costanza.

Cos’è la local seo

Con la diffusione dell’internet in mobilità e degli smartphone, la ricerca online è diventata sempre più localizzata. Il consumatore tende cioè a cercare prodotti o servizi che sono nelle sue immediate vicinanze e lo fa utilizzando il proprio smartphone, strumento personale che porta sempre con sé.
Google ha colto immediatamente questa tendenza e, a partire dal 2012, ha modificato profondamente il modo in cui restituisce i risultati delle ricerche degli utenti.
Il motore di ricerca di Mountain View riesce infatti a distingue, con una buona approssimazione, le intenzioni dell’utente e capisce se questo sta facendo una ricerca localizzata oppure globale. Se ad esempio su Google digitiamo “prezzo materasso” i risultati che otterremo saranno globali, appariranno cioè link a realtà nazionali che vendono o promuovono i loro materassi online. Se invece digitiamo “riparazione materasso”, appena dopo gli annunci a pagamento, apparirà il local pack di Google My Business, un riquadro con mappa ed elenco delle attività più vicine a noi che dichiarano di riparare materassi. Local seo fai da te per attività localiA seconda del dispositivo che utilizziamo per la nostra ricerca, Google è in grado di ottenere una posizione più o meno precisa. Uno smartphone dotato di gps segnalerà a Google una posizione esatta, mentre un pc lo farà in modo più approssimativo, perché la posizione viene determinata dall’indirizzo ip (un numero a 12 cifre) assegnato al dispositivo dal proprio fornitore di connettività.
Uno studio di Google ha confermato che il 91% delle ricerche realizzate da smartphone hanno intenzioni locali, questo significa quindi che l’utente cerca un prodotto o un servizio locale quando utilizza il proprio dispositivo mobile. L’86% di questi utenti intraprende successivamente un’azione, mentre il 47% agisce immediatamente dopo avere ottenuto le informazioni che desidera recandosi in negozio, prenotando o acquistando online (fonte Google).
E’ quindi chiaro che negli ultimi anni il web è cambiato profondamente grazie alla diffusione degli smartphone e all’internet in mobilità, e che Google non è rimasto a guardare modificando a favore delle piccole attività i risultati delle ricerche.
Ora tocca a te approfittare di questo momento favorevole e dare visibilità alla tua attività locale, ecco come fare.

Analisi della concorrenza

Quando si decide di fare una qualsiasi azione di marketing online, è sempre consigliabile capire prima di tutto come si muove la concorrenza, quali strumenti utilizza, dov’è presente sul web e con quali parole chiavi appare nei risultati delle ricerche.
Nel caso specifico prenderemo in considerazione il solo lato seo della nostra analisi, vedremo cioè di capire come i nostri concorrenti si posizionano quando facciamo una ricerca con la nostra parola chiave principale, che è quasi sempre categoria+luogo. Nell’esempio utilizzeremo la keyword “fioreria vicenza”, che ci servirà successivamente anche per analizzare le altre keyword.
Prima di iniziare la nostra analisi dobbiamo fare un passaggio un po’ tecnico, per evitare che i risultati visualizzati a video possano essere influenzati dai nostri gusti e preferenze online. Ricordiamoci che Google memorizza le nostre ricerche quando le facciamo loggati con un suo account Gmail, quindi è meglio aprire una finestra “privata” oppure “in incognito” del nostro browser prima di iniziare.
Se usi Chrome vai su “Archivio” in alto a sinistra e poi “Nuova scheda di navigazione in incognito”, nel caso invece usassi Safari basta andare su  “File” in alto a sinistra e poi su “Nuova finestra privata”.
Una volta inserita la parola chiave e cliccato su invio vedremo il risultato di Google con il local pack (la mappa più le prime tre attività), clicchiamo sulla prima attività e osserviamo:

  • Nome dell’attività (NAP)
  • Categoria dell’attività
  •  Descrizione dell’attività
  • Numero di recensioni, contenuto delle recensioni e punteggio
  • I tre primi siti nei quali vien citata l’attività

Nome dell’attività

Secondo la policy di GMB il nome dell’attività che utilizziamo dovrebbe essere quello utilizzato nell’insegna, ovvero il nome con la quale l’attività è conosciuta. E’ possibile però, senza provocare l’ira di Google, aggiungere qualche informazione informazione in più al nome che normalmente dovrebbe essere composto da categoria+nome+luogo. Sempre utilizzando l’esempio della fiorire un buon nome da utilizzare per GMB potrebbe essere Fioreria Iris Vicenza (ammesso che il nome della fioreria sia Iris).

Categoria dell’attività

In fase di attivazione della scheda, o dopo averla rivendicata, possiamo inserire una o più categorie, importante che la principale sia quella con cui vogliamo apparire nei risultati delle ricerche.

Descrizione dell’attività

Da qualche tempo GMB ha reintrodotto nuovamente la descrizione dell’attività. Importante che sia presente la categoria principale nel testo e le altre 3/4  parole che definiremo nel prossimo passaggio.

Recensioni

Il numero di recensioni è importante, dobbiamo infatti prevedere una strategia a lungo termine per ottenere sempre più recensioni con un punteggio di 4/5 stelle. Le recensioni, e la risposta che daremo al cliente che ci ha recensito, dovrebbero contenere la parola chiave (in questo caso di esempio “fioreria a vicenza”).

I primi siti dove appare l’attività

I così detti back link hanno ancora un certo val0re nella local seo. Si tratta in sostanza di link verso nostra attività da altri siti o directory locali. Un volta questo tipo di siti abbondavano sul web, ma ora sono stati quasi completamente sostituiti da directory “glocali” (gioco di parole tra globali e locali) che godono comunque di una buona reputazione per Google. Nel caso di “fioreria vicenza” vediamo che i siti che appaiono sotto le schede dei primi della lista sono quasi sempre Pagine Gialle, Pagine Bianche, Facebook e il sito web dell’attività stessa.
Questo significa che dobbiamo inserire la nostra attività in Pagine Gialle Free (di conseguenza apparirà anche in Pagine Bianche), creare una pagina Facebook (non un profilo) e realizzare un sito web ottimizzato per il local seo per migliorare la nostra posizione.

Analisi delle keywords

Le keywords sono quelle parole chiavi che gli utenti del web utilizzino per trovare attività come la tua. E’ credenza comune pensare che il numero di risultati che appare in alto, quando facciamo una ricerca su Google, sia la misura per capire se una parola chiave è molto usata o meno. In realtà quel numero rappresenta i siti che corrispondono ai criteri di ricerca immessi su Google (siti che usano quella parola chiave), ma non è poi detto che gli utenti la utilizzino per trovare attività come la nostra.
Per capire quale parola chiave usano i consumatori per arrivare a noi, esistono molti sofisticati strumenti di analisi, alcuni in versione freemium (gratuiti con limitazioni di funzionalità) e altri a pagamento con canone mensile abbastanza impegnativo.
In questo caso utilizzeremo due strumenti di Google che, anche se non perfetti, sono gratuiti e ci danno un’idea abbastanza chiara di quali parole usare per posizionare la nostra attività.
Il primo strumento che utilizzeremo è Google Adwords e in particolare gli Strumenti di analisi delle parola chiavi di Google Adwords. Fino a qualche tempo fa questo strumento era completo e gratuito e forniva dati molto precisi, oggi per usarlo in versione full dobbiamo avere avviato una campagna pubblicitaria a pagamento, altrimenti i risultati che otterremo saranno più limitati, ma sufficienti comunque a prendere delle decisioni.
Per usare questo strumento andiamo su Google Adwords, accediamo con il nostro account Gmail, clicchiamo su Strumenti>Pianificazione>Strumento di pianificazione delle parole chiavi>Trova parole chiavi. A questo punto inseriamo la nostra parola chiave principale “fioreria”, clicchiamo su “Inizia” e poi scegliamo l’area geografica che ci interessa in alto (Cancelliamo Italia e scegliamo Provincia di Vicenza). Clicchiamo su media ricerche mensili per ordinare i dati e il risultato che visualizzeremo sarà il seguente:

Local seo fai da te per attività locali

Prendiamo nota delle seguenti parole chiave:

  • fioraio vicenza
  • fioreria
  • fiorista
  • mazzo di fiori

Se siamo un vivaio possiamo anche appuntare “piante da giardino”, “piante aromatiche” e “vivaio”.

Andiamo ora a vedere, con un altro strumento di Google, come vengono utilizzate queste parole chiavi nella nostra area geografica e quali sono gli effettivi volumi di ricerca in particolare per i sinonimi fioraio, fiorista e fioreria. Per farlo andiamo su Google Trend e, sempre loggati con il nostro account Gmail, scegliamo la nazione in alto a destra (Italia) e inseriamo la prima parola chiave, fioreria in questo caso.
Il primo grafico ci restituisce, alla data di stesura di questo post (i grafici di questo paragrafo sono dinamici quindi possono variare a distanza di tempo) l’andamento della parola “fioraio” negli ultimi 12 mesi. Google Trend usa una valore da 0 a 100 per stabilire il volume di ricerca (il numero di ricerche) di una parola chiave dove 0 (zero) significa nessuna ricerca e 100 l’estremo opposto.
Nel grafico si vede chiaramente che i picchi massimi di ricerca si hanno a Febbraio (S. Valentino) e Marzo (Festa della Donna) mentre il resto dell’anno la situazione è abbastanza stabile.

Osservando invece il secondo grafico, ciò che salta all’occhio è che la parola fioreria è molto utilizzata nel nord-est d’Italia e che il volume di ricerca in Veneto (dove si trova Vicenza), è 86.

Sempre nello stesso grafico, se modifichiamo l’indicatore da “Regione” a “Città”, vedremo che Vicenza ha un volume di ricerca che corrisponde a 100. Questo non ci lascia più dubbi in proposito e ci conferma che la parola chiave da usare per posizionare la nostra attività è proprio fioraio.
Google Trend è importante anche per stabilire se effettivamente nel luogo dove si trova la nostra attività la parola chiave che la identifica è effettivamente quella che pensiamo. Solo a titolo di esempio andiamo a fare un’analisi con altri sinonimi di fioraio, ecco i risultati:

Vediamo che su scala nazionale la parola chiave più utilizzata negli ultimi 12 mesi è fioraio, seguita da fiorista e fioreria. Se però guardiamo la piantina di seguito troviamo dei risultati che sono abbastanza sorprendenti e che cambiano a seconda dell’area geografica.
Infatti la parola fioraio risulta essere molto utilizzata nel centro-sud Italia e in Valle D’Aosta, mentre fiorista domina solo in un paio di regioni e, come già visto fioreria è la parola chiave più utilizzata per cercare un negozio di fiori in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.
Tutto questo per far capire che, a seconda dell’area geografica in cui si opera è necessario verificare con quale nome la nostra attività viene cercata.

Creazione del NIT (NAP in inglese)

NIT è l’acronimo italiano di Nome, Indirizzo, Telefono (Name, Address, Phone) ed è fondamentale per dare visibilità alla nostra attività. Non è la ragione sociale, ma un miscuglio di questa, il nome dell’insegna del nostro negozio e della parola chiave principale con la quale gli utenti cercano attività come la nostra.
Ad esempio se la nostra attività si occupa di impianti elettrici e si chiama Zeus snc di Mario Rossi & c., il NIT potrebbe essere Zeus (nome azienda) Impianti Elettrici (keyword principale) Vicenza (località).
Definita l’insegna dell’azienda si passa all’indirizzo, in questo caso l’unica raccomandazione qui è la correttezza dell’indirizzo e la coerenza nel momento in cui si attivano le piattaforme di visibilità local che ci richiedono queste informazioni.
E’ importante che l’indirizzo sia scritto sempre nello stesso modo. C’è differenza tra Contrà e C.trà, Strada e Str., Piazza e P.zza, ecc. Il mio consiglio è di cercare su Google.it l’indirizzo e scriverlo precisamente come viene indicato, se ci appare una piccola mappa della zona significa che anche Google lo ha memorizzato nel proprio database nello stesso modo in cui noi lo abbiamo scritto.
L’informazione successiva è il numero di telefono. Anche qui il numero va scritto sempre in modo coerente, l’unica accortezza è di scriverlo senza il prefisso internazionale.
Fanno poi parte del NIT l’indirizzo email e il sito web, quest’ultimo va scritto per intero e deve comprendere anche il prefisso https://.
Per ultima, ma non per ultima in ordine di importanza, una breve descrizione (100-120 parole) della nostra attività che dovrà contenere le parole chiavi principali che abbiamo ottenuto in fase di analisi delle keywords oltre a contenuti utili e rilevanti per gli utenti che la leggeranno.

La scheda Google My Business

La scheda Google My Business, che da ora in avanti chiameremo GMB, è uno strumento gratuito fondamentale per la nostra visibilità online. E’ il primo risultato che appare nelle ricerche di Google (viene solo dopo gli annunci a pagamento), anche prima di qualsiasi sito web, ed è fondamentale che sia rivendicata (quindi che possiamo gestirla), ottimizzata (che appaia nei risultati di ricerca) e aggiornata periodicamente (informazioni sempre attuali e coerenti, nuove immagini e post).
Ma non solo. GMB ci permette di creare in modo semplice un minisito della nostra attività, pubblicare foto tradizionali e sferiche, fare l’upload di video, ricevere recensioni e rispondere, ricevere telefonate, ecc.
Insomma uno strumento completo che ogni titolare di attività locale deve sapere gestire autonomamente.
Iniziamo quindi prendendo possesso della nostra scheda GMB se già pubblicata, oppure creandola da zero nel caso non esistesse.
Per fare qualsiasi operazione collegata ad uno strumento di Google è necessario avere un account Gmail. E’ preferibile creare un nuovo account “aziendale” per questo tipo di attività. Per quanto possibile l’account che si andrà a creare dovrebbe contenere le parole chiavi principali come ad esempio edenpasticceriavicenza@gmail.com (nome azienda+keyword+luogo@gmail.com). Per creare il tuo account collegati a Gmail e clicca su “Crea un account” seguendo la proceduta guidata.
Se esiste già una scheda della tua attività (creata da un cliente o da Google stesso e devi rivendicarla, cioè prenderne possesso, cerca la scheda e poi clicca sul link “Sei il proprietario di questa attività?”. Poi segui passo passo tutte le richieste che ti verranno fatte. Se invece devi realizzare ex novo una scheda GMB, dopo esserti loggato sulla pagina principale di GMB ti verrà richiesto di inserire il nome dell’attività e procedere con la creazione guidata.
Alla fine della procedura ti verra richiesto di verificare la scheda attraverso tre modalità (disponibile a seconda della tipologia di scheda):

  • Invio di cartolina cartacea da parte di Google all’indirizzo fisico dell’attività. La cartolina contiene un codice che deve essere inserito nella dashboard di GMB.
  • Telefonata automatica al numero fisso dell’attività. Durante la chiamata viene comunicato un codice che dovrà poi essere inserito nella dashboard di GMB.
  • Verifica tramite email dove viene inviato un codice da inserire dalla dashboard di GMB oppure cliccando su un link.

Ulteriori approfondimenti che spiegano passo passo come ottimizzare la scheda GMB li trovi in questo articolo.

Problematiche più comuni

Di solito non ci sono problemi al momento di rivendicare la scheda di un’attività, ma possono comunque presentarsi complicazioni, riporto le due più comuni.

La scheda è già stata rivendicata

Se quando visualizziamo la scheda della nostra attività, notiamo che non è presente il link “Sei il proprietario di questa attività?”, significa che la scheda è già stata rivendicata.
E’ difficile che un “estraneo” rivendichi una scheda non sua, quasi sempre la scheda è stata rivendicata da qualcuno dei nostri collaboratori che poi si è dimenticato di comunicarcelo, oppure lo abbiamo fatto noi e non lo ricordiamo più.
Nel momento in cui non riusciamo a capire chi e con quale account ha rivendicato la scheda, dobbiamo seguire la procedura spiegata di seguito che ci consentirà di rientrare in possesso di ciò che ci appartiene di diritto.

Dopo avere fatto il login su GMB come detto sopra, andiamo su “Inizia ora” e poi su “Aggiungi una sede singola” e inseriamo il nome dell’attività come appare nella scheda già esistente. Google ci farà notare che la scheda local che intendiamo creare è già presente nel suo database e ci darà la possibilità di richiederne i diritti di gestione.
Una volta cliccato su “Richiedi proprietà” dovremmo rispondere alle domande che ci vengono poste. A questo punto Google invierà una mail all’attuale proprietario della scheda local chiedendogli di mettersi in contatto con noi. Se dopo due settimane non si ottiene risposta sarà necessario contattare l’assistenza che ci richiederà delle prove, anche fotografiche. Una volta risposto a tutte le domande basterà cliccare su “Invia” e attendere di essere contattati dal supporto Google.

La scheda è duplicata

Può capitare a volte che esistano più schede della nostra attività. Le cause di questa duplicazione possono essere varie, tutte comunque sono controproducenti per il  posizionamento delle nostra attività e la questione va risolta quanto prima.
A seconda della situazione ci sono vari modi per procedere con l’eliminazione di una o più schede duplicate, in questo post spiego come fare a seconda dei casi.

Conclusioni

Google My Business è lo strumento imprescindibile per qualsiasi attività locale. Prima di fare qualsiasi altra operazione e investire denaro per ottenere maggiore visibilità online, dobbiamo prima di tutto attivare la nostra scheda GMB e ottimizzarla. Tutti gli altri strumenti, sito internet compreso, devono essere una conseguenza della presenza su GMB.
Per domande e dubbi non esitare a contattarmi compilando il form che trovi in questa pagina.

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Filed Under: Local seo, Marketing locale

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