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Roberto Pellizzari

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Come programmare i post di Google My Business

31 Luglio 2018 By Roberto Pellizzari 2 Comments

Chi si occupa di local seo, e quindi lavora con attività locali come negozi, bar, ristoranti, professionisti, artigiani , ecc., sa che la scheda local di Google My Business è lo strumento chiave per la visibilità online di queste realtà.
Piaccia oppure no, almeno stando alle statistiche che GMB ci mette a a disposizione, questa scheda genera nella maggior parte dei casi più visite del nostro sito web o della pagina Facebook.
Di conseguenza è bene sfruttare al massimo le potenzialità che Google ci mette a disposizione fino ad oggi gratuitamente, primo tra tutti i post che possiamo pubblicare sulla scheda Google My Business e che ora possiamo anche programmare, anche se non direttamente dalla dashboard di GMB.

Ma perché programmare i post di Google My Business?

Da circa un anno Google ha introdotto la possibilità di pubblicare dei post sulla propria scheda local. I post sono di vario tipo e ognuno copre delle specifiche esigenze:

  • Novità
  • Evento
  • Offerta
  • Prodotto

Pubblicare un post è abbastanza semplice e lo strumento offerto per farlo è raggiungibile dal menù di GMB alla voce “Post”.
A seconda della tipologia di post scelto le voci presenti cambiano e sono:

  • Immagine o video (le immagini devono avere una dimensioni minima di 720×720 px)
  • Titolo (4-5 parole per un totale di 58 caratteri)
  • Testo (da 100 a 300 parole)
  • Pulsante CTA (call to action) da scegliere tra chiama ora, prenota, ordina online, acquista, ulteriori informazioni, vai all’offerta.

La particolarità dei post di GMB è il fatto che hanno una durata di soli 7 giorni, e che dopo questo periodo di tempo si auto archiviano e quindi non sono più visibili nella scheda local dell’attività. Questa scelta è probabilmente dovuta al fatto che Google vuole tenere “vive” le schede locali, e in questo modo obbliga i proprietari delle stesse a collegarsi con più frequenza al pannello di controllo per aggiornare le pubblicazioni.

Quindi abbiamo detto che i post durano 7 giorni e non ci sono strumenti nativi nella Dashboard di GMB per programmarli come succede su Facebook ad esempio. Come fare allora?
A questo punto ci vengono in aiuto dei tool esterni molto diversi tra loro che vedremo di seguito.

Sendible

Sendible è una delle molte piattaforme online che permette di gestire tutti i nostri social network da un’unico punto. Niente di nuovo quindi se non fosse per il fatto che è stata integrata da qualche tempo, anche la funzionalità per gestire la programmazione dei post di Google My Business.
La registrazione alla piattaforma è semplice e subito dopo si può già collegare la nostra scheda GMB e iniziare a programmare i nostri post. Per farlo dobbiamo solo cliccare sulla voce “+Services” in alto a destra e scegliere Google My Business. Selezioniamo l’account che vogliamo utilizzare e la location (il negozio) quando ci viene chiesto, cioè la scheda GMB che verrà aggiornata con i post e confermiamo.
Clicchiamo ora su “Compose” e poi sulla piccola icona azzurra a forma di “shop” e digitiamo il testo del post. Alleghiamo sempre un’immagine per attrarre l’attenzione, oppure un video cliccando su “Attach”, e poi scegliamo il nostro file.

Programmare post per Google My Business

Scegliamo poi il pulsante per la nostra chiamata all’azione (CTA), cioè cosa vogliamo che l’utente faccia (prenota, maggiori info, link verso il sito o landing page, ecc.) e poi clicchiamo su “Schedule”, la piccola icona in basso a sinistra con il calendario che serve a programmare il post. Cliccando su “Repeat” si ha la possibilità di riproporre il post ad intervalli regolari, funzione utile ad esempio se si ha una promozione che dura un mese e si vuole spingerla dai post di GMB.
Per vedere i post programmati basta andare su “Engage” e poi su “Schedule” che troviamo nel menù a sinistra.
Ricordo che Sendible, come tutti gli altri servizi di questo tipo, non è gratuito ma prevede comunque un periodo di prova di 30 giorni, scaduto il periodo viene richiesto un canone mensile che parte da € 24/mese (€ 20 se il pagamento è annuale).

Post to Google My Business (Plugin per WordPress)

Post to Google My Business è un plugin per WordPress sviluppato da TyCoon Media, che permette di creare e programmare un post per GMB dalla bacheca di WordPress.
L’installazione avviene com per un qualsiasi plugin di WordPress, una volta fatto si va su “Post” e “Nuovo post”, si spunta “Post to Google My Business”, si sceglie la tipologia a di post tra quelle native di Google:

  • Novità
  • Evento
  • Offerta
  • Prodotto

Si inserisce il testo e l’immagine e poi si programma il post cliccando su “Modifica” a fianco di “Pubblica subito” con per i normali post di WordPress.

Come programmare i post di Google My Business

A questo punto si sceglie data e ora di pubblicazione e se va ripetuto nel tempo. L’azienda offre la possibilità di installare il plugin e provarlo per 7 giorni, dopo di che si dovrà pagare un importo che parte da $ 79,99/anno per la versione base, già sufficiente per un singolo negozio.

E tu quale modalità usi per gestire i post di Google My Business? Conosci altri tool che permettono di programmare i post di GMB?

Filed Under: Google, Local seo

Come cancellare una scheda su Google My Business

7 Febbraio 2018 By Roberto Pellizzari 4 Comments

Può succedere a volte che sia necessario cancellare una scheda local su Google My Business. I motivi possono essere vari; dalla chiusura definitiva dell’attività, ad un cambio totale di tipologia di servizi erogati, fino ad una scelta del gestore dell’attività di “scomparire” da Google.

Nei primi due casi la il modus operandi è abbastanza semplice e, anche se lungo, certa. Per l’ultima invece non ci sono al momento modalità certe di non apparire più con la propria scheda local tra i risultati delle ricerche di Google.
Analizziamo ora i due casi e quali sono le soluzioni da adottare.

Come cancellare una scheda local da Google My Business

Come cancellare una scheda local di Google My Business se l’attività chiude

Se il nostro caso è quello di un’attività che ha chiuso definitivamente i battenti, oppure passa di mano ma il nuovo gestore ha completamente cambiato il settore merceologico, la prima cosa da fare è entrare nel proprio pannello di gestione di Google My Business e segnalare l’attività come “Chiuso definitivamente”.
Pe farlo basta cliccare su modifica in alto a destra e poi, sulla destra, su “Chiudi o rimuovi questa scheda”. A questo punto si aprirà un riquadro e ci apparirà la descrizione “Contrassegna come chiusa definitivamente” cliccando sulla quale la scheda local dell’attività verrà visualizzata dagli utenti con una barra rossa, appena al di sotto delle foto, con la dicitura “Chiuso definitivamente”.

Cancellare una scheda da Google My Business

Da notare che dopo aver fatto questa operazione la scheda continuerà a essere visibile nel nostro pannello di controllo e anche sulle ricerche di Google, con la sola differenza che sarà contrassegnata dalla suddetta fascia rossa. Per il resto non cambierà nulla, e gli utenti potranno continuare a rilasciare recensioni, chiedere indicazioni stradali ecc.

I tempi perché la scheda scompaia completamente non sono certi ma potrebbe trattarsi di mesi. E’ sconsigliabile in ogni modo cancellare la scheda dal proprio pannello di controllo di GMB almeno finchè questa non sarà più visibile sui risultati delle ricerche.

Come cancellare una scheda local di Google My Business anche se l’attività è aperta

Lo dico subito, è praticamente impossibile ma si può provare e ottenere qualche risultato almeno nel medio periodo.
Sostanzialmente l’operazione da fare è quella sopra citata, il problema è che Google considera le dichiarazioni dei titolari dell’attività allo stesso livello di quelle fornite dagli utenti che potrebbero così segnalare che l’attività è ancora aperta, e di conseguenza rimuovere la dicitura “Chiuso definitivamente”.
Potrebbe comunque succedere che passi un certo periodo di tempo senza che nessuno segnali che l’attività è operativa e che in un certo momento la scheda scompaia dai risultati delle ricerche di Google. A questo punto però Google potrebbe ricreare la scheda prendendo in considerazione i segnali che gli arrivano dal web (Social network, Geo social, directory aziendali, ecc.) e che decida di ricrearla nuovamente.

Conclusioni

Come abbiamo visto, eliminare una scheda local di Google My Business è praticamente impossibile se l’attività è ancora aperta, e se anche questo dovesse avvenire non è detto che sia definitivo, e la scheda potrebbe prima o poi essere ricreata. A questo punto la cosa migliore da fare, e il consiglio che posso dare, è quello di rivendicare la scheda e gestirla secondo le regole guida di Google.
Google non è un nemico da combattere, ma un importante alleato se stiamo alle sue regole. Se sono le recensioni negative ad indurci a cancellare una scheda di un’attività ancora attiva, cerchiamo di vedere il lato positivo della cosa.
Se le recensioni sono veritiere non ci resta altro da fare che prendere atto che qualcosa non funziona nella nostra attività e cercare di prendere spunto dalle segnalazioni per migliorare il nostro prodotto/servizio.
Se invece le recensioni negative sono false ritengo sia facile correre ai ripari, segnalandole a Google e rispondendo punto su punto per smentire la falsa recensione.

Filed Under: Google, Marketing locale

Come eliminare una scheda duplicata in Google My Business

28 Settembre 2017 By Roberto Pellizzari Leave a Comment

Le schede local di Google My Business (che da ora in avanti chiameremo amichevolmente GMB) sono quei risultati che appaiono dopo una ricerca “locale” su Google e che rappresentano normalmente un’attività commerciale, un’azienda di servizi, oppure un professionista. Se cerchiamo un ristorante per cenare con gli amici e utilizziamo Google, come per altro fa il 98% degli italiani, ci verranno presentati a video i risultati in in quest’ordine:

  1. Annunci a pagamento di Google Adwords (se presenti advertiser che hanno acquistato la parola chiave che abbiamo utilizzato per la ricerca)
  2. Schede local di GMB (il riquadro con mappa e tre attività commerciali appena sotto)
  3. Siti web e directory

Come eliminare una scheda duplicata in Google My Business

Va da se quindi che, se abbiamo un’attività commerciale, sia importante possedere una scheda local in GMB che tra l’altro è un servizio gratuito.
Può a volte però succedere che la nostra azienda sia già presente nel database di Google, oppure che addirittura ci siano due schede della nostra attività, magari leggermente diverse tra loro.

Vediamo ora quali possono essere i motivi di questa doppia presenza e come possiamo risolvere questo problema.

  • Per generare le schede che oggi chiamiamo schede Local, Google ha dovuto acquistare informazioni da varie fonti per iniziare a popolare il proprio database. A volte questi dati si presentavano diversi in alcune parti (ragione sociale, numero di telefono, ecc) tanto che anche i sofisticati sistemi utilizzati da Mister G per evitare dati duplicati non sono riusciti a riconoscerli e hanno generato doppie schede.
  • La scheda è già presente con una ragione sociale perché generata da un nostro collaboratore o da Google e al momento della creazione il titolare dell’attività non se ne rende conto e crea una nuova scheda local.

Una volta definiti i motivi per i quali possiamo trovarci una scheda local duplicata vediamo ora come possiamo agire per porre rimedio. Anche in questo caso dobbiamo però fare dei distinguo per poter agire nel modo corretto a seconda della situazione concreta in cui ci troviamo ad operare.

  • Scheda doppia già verificata

    In questo caso dobbiamo andare su Google Maps, cercare la scheda duplicata che vogliamo eliminare, mettere il puntatore del mouse sul palloncino rosso e cliccare sul tasto destro e selezionare “Segnala un problema con i dati”. Una volta che appare la scheda in modalità di modifica selezionare il cursore all’altezza della dicitura “Questo luogo è stato chiuso definitivamente o non è mai esistito”. In questo modo ci apparirà un elenco di opzioni, clicchiamo su “Duplicato” e poi su “invia”.

  • Scheda doppia non verificata creata da altri

    Questa è la situazione più comune che può capitarci e per risolverla la procedura è abbastanza semplice.
    Andiamo sulla scheda duplicata (quella che vogliamo eliminare) e clicchiamo su “Sei il proprietario di questa attività?”, seguiamo la procedura di rivendicazione della scheda, una volta ottenuta la proprietà della scheda potremmo cancellarla.

  • Scheda doppia non verificata creata da noi stessi

    Questa è una situazione facilmente risolvibile perché ci ritroviamo due o più schede nella nostra dashboard di GMB alcune delle quali non verificate (cioè non è stato inserito il codice pin ricevuto via cartolina postale o telefonata).
    In questo caso la procedura è semplice perché basta entrare nella scheda che vogliamo eliminare cliccare su “Chiudi o rimuovi questa scheda” e poi “Rimuovi scheda”.
    Teniamo presente che in linea generale vanno rimosse quelle schede che non sono ben posizionate. Quindi potrebbe capitare che la scheda “ufficiale” abbia un posizionamento peggiore di quella realizzata da altri e magari meno recensioni. In situazioni come queste dobbiamo fare in modo di verificare la scheda migliore, ottimizzarla ed eliminare eventualmente quella creata da noi.

  • Scheda verificata da altri

    E’ questa la situazione più complessa che può capitarci nel momento in cui vogliamo rivendicare la nostra scheda GMB.
    I motivi per i quali una scheda local è già stata verificata possono essere:
    – L’abbiamo verificata noi stessi ma non ricordiamo con quale account.
    – Lo ha fatto qualcuno della nostra organizzazione e non ne siamo al corrente.
    – Il precedente proprietario dell’attività l’ha rivendicata.
    Una scheda già verificata si riconosce a colpo d’occhio perché non presenta la dicitura “Sei il proprietario di questa attività?”.
    La prima cosa da fare per rivendicarla è collegarci a GMB e cercare di entrare nella dashboard con gli account gmail in nostro possesso e verificare se appare la scheda. Se questo non dovesse succedere torniamo su business.google.it e facciamo il login con uno dei nostri account oppure con uno creato appositamente (consigliabile creare un username nomeaziendaluogo@gmail.com), andiamo su “Inizia ora” e poi su “Aggiungi una sede singola” e inseriamo il nome dell’attività come appare nella scheda già esistente. Google ci farà notare che la scheda local che intendiamo creare è già presente nel suo database e ci darà la possibilità di richiederne i diritti di gestione.
    Una volta cliccato su “Richiedi proprietà” dovremmo rispondere alle domande che ci vengono poste. A questo punto Google invierà una mail all’attuale proprietario della scheda local chiedendogli di mettersi in contatto con noi. Se dopo due settimane non si ottiene risposta potrai contattare l’assistenza Google a questo link dove ti verranno richieste delle prove, anche fotografiche, in modo che Goolge sia certo che si tratta effettivamente la tua attività. Una volta risposto a tutte le domande clicca “Invia” e attendi di essere contattato dal supporto Goolge.

    Come eliminare una scheda duplicata in Google My Business

Conclusioni

Possedessero una scheda local rivendicata è di fondamentale importanza per inattività locale e vale la pena per dire un po’ di tempo per eventualmente recuperarla o cancellare i doppioni nel caso si presentassero delle situazioni simili a quelle sopra citate.  In un precedente post avevo toccato l’argomento delle schede duplicate ma in modo meno approfondito, ho quindi pensato di riproporlo fornendo maggiori dettagli e presentando più casi diversi.

Attendo tuoi feedback, domande e consigli.

Filed Under: Google, Marketing locale

Le foto di Google My Business

1 Agosto 2017 By Roberto Pellizzari Leave a Comment

La scheda Local di Google My Business è fondamentale per la presenza online di un’attività locale.
Mister G nel tempo ha sempre dato più rilevanza a questo suo strumento a scapito del sito web aziendale, e i fattori di ranking pubblicati da Moz.com per il 2017 lo confermano.

E’ infatti salito da un 14,7% (2015) a un 19% (2017) l’importanza di avere una scheda local ben ottimizzata per ottenere il massimo dei risultati nel momento in cui si fa local seo, ovvero si posiziona su Google un’attività che opera localmente.
Questo in soldoni significa che se realizziamo un sito per l’attività locale che gestiamo seguendo tutte le regole, ma poi non attiviamo e ottimizziamo la nostra scheda local GMB, avremo il 19% di probabilità in meno di essere visibili.

Se parliamo invece di immagini, una recente ricerca condotta da Hotel News Now, ha evidenziato che le immagini sono in grado di fare cambiare idea all’utente che si accinge a compiere un’azione, poiché la mente passa in rassegna le immagini prima di prendere la decisione definitiva. Diventa quindi importante curare questo aspetto della nostra scheda Google My Business, vediamo in che modo.

Le foto di Google My Business

Come dicevamo le immagini giocano un ruolo importante sulla decisione finale dell’utente di compiere o meno una determinata azione, che nel nostro caso è quella di fare una telefonata, andare sul sito per contattarci via mail oppure venire direttamente presso la nostra attività. Di conseguenza le foto dovrebbero essere ben realizzate, per trasferire all’utente la sensazione di un’attività professionale e curata.
Per migliorare la qualità delle immagini della tua attività, ti rimando ad un mio precedente post dove propongo alcuni consigli su come realizzare foto per la propria attività locale utilizzando lo smartphone.

Tornando alla scheda di GMB, le immagini che l’utente può vedere e che sono collegate alla nostra scheda local sono principalmente di due tipi:

  • Immagini caricate dai clienti
  • Immagini caricate dal proprietario della scheda

Immagini della scheda local Google My Business caricate dei clienti

Queste immagini, che normalmente sono aggiunte spontaneamente da chi frequenta l’attività, ovvero dai clienti, abbiamo poco margine di manovra. In pratica l’unica azione che Google ci concede di fare segnalare una foto che riteniamo non adeguata utilizzando l’apposito form, recentemente migliorato, e attendere che l’assistenza di Google decida come procedere.

Consigli per le foto da pubblicare su Google My Business

Immagini della scheda local Google My Business caricate dal proprietario della scheda

Per quanto invece riguarda le foto caricate dal proprietario dell’attività, oltre a poter scegliere il soggetto e la qualità dell’immagine, abbiamo anche la possibilità di inserirle in alcune categorie predefinite da Google che sono:

  • Foto sferiche
  • Al lavoro
  • Interni
  • Esterni
  • Cibi e bevande
  • Menù
  • Team
  • Identità

Queste categorie non sono presenti tutte insieme in ogni scheda local, visto che vengono proposte a seconda  del tipo si attività. Se ad esempio offriamo servizi solo a domicilio e la nostra professione è l’idraulico, nella scheda local ci appariranno solo le categorie “Al lavoro”, Team” e “Identità, e non certo “Cibo e bevande” oppure “Menù”.

Vediamo ora le singole categorie e il tipo di foto che dovremmo scegliere per ognuna di esse.

Foto sferiche

Sono le foto realizzate dai fotografi ufficiali di Google che possono essere navigate con il puntatore del mouse a 360° su due assi.

Al lavoro

Sono immagini di persone del nostro staff mentre svolgono alcune mansioni all’interno del locale, oppure dell’attività artigianale se di questo si tratta.

Interni

Sono le foto dell’interno del locale. Dovrebbero essere scattate con una buona luce e dare l’idea di com’è realizzata all’interno la nostra struttura.

Esterni

Importante che ci siano almeno tre foto dell’edificio dov’è ubicata la nostra attività, e realizzate secondo il punto di vista di chi verrà a visitarci.
Vista frontale, vista provenendo da destra e vista provenendo da sinistra. Utili poi anche immagini di dettagli che caratterizzano l’esterno quando presenti.

Cibi e bevande

Questa sezione, che appare solo se la nostra attività è stata inserita in categorie collegate alla ristorazione, dovrebbe riportare una selezione dei prodotti che offriamo nel nostro locale. Le foto devono essere realizzate in loco con la miglior tecnica possibile. Evitiamo di pubblicare foto prese da cataloghi, anche se di proprietà o peggio archivi online.

Menù

Sezioni dedicata ai ristoranti. Qui ci viene richiesta proprio una foto del menù in modo che l’utente possa farsi un’idea di quello che offriamo.

Team

Immagini dello staff “in posa”. Proprio questo richiesto in questa importante categoria di immagini. E’ proprio attraverso queste immagini che l’utente può già farsi un’idea di chi lo accoglierà una volta arrivato in loco.

Identità

Qui abbiamo due tipi di foto, copertina e profilo. Queste due immagini vengono visualizzate nella pagina Google plus.
La copertina è un’immagine di grandi dimensioni che dovrebbe a colpo occhio, far capire al visitatore di cosa ci occupiamo.
Il profilo è invece una piccola immagine, spesso visualizzata all’interno di un cerchio, che appare a fianco del nome del profilo Google plus. L’immagine profilo, quando parliamo di un’attività locale, potrebbe anche essere il logo.

Caricare le immagini della nostra scheda local è semplice, fatto l’accesso alla dashboard di Google My Business basta cliccare “Foto” sul menù a sinistra e poi sull’icona azzurra in alto a destra riportante una fotocamera. Il passaggio successivo è di trascinare le immagini della nostra attività nel riquadro che appare e fare l’upload.

Quando tutte le foto saranno state caricate, cliccando sull’immagine per ingrandirla ci appariranno due icone. Una è un cestino che ci permette di eliminare l’immagine (solo quelle caricate dal titolare della scheda) e l’altra invece, riportane una “i” cerchiata, ci da la possibilità di categorizzare l’immagine. Clicchiamo su quest’ultima per vedere apparire le categoria sopra indicate ed eseguire la semplice operazione di spuntare la giusta categoria per ogni immagine.

Il numero di foto consigliate per ogni categoria di Google My Business è di almeno tre, ma è preferibile aggiornare con frequenza mensile la propria scheda aggiungendo o sostituendo immagini. La risoluzione minima consigliata è di 720×720 px e la dimensione dl file non deve superare i 5 MB.

Se hai dubbi o domande sulle immagini di Google My Business non esitare a contattarmi da questo form.

Filed Under: Google, Marketing locale

Google My Business Sito web

4 Luglio 2017 By Roberto Pellizzari Leave a Comment

Dall’inizio dell’anno Google ha introdotto una interessante novità che ora è arrivata anche in Italia, il sito web collegato alla scheda Google My Business. Non sto parlando di Google sites, progetto a se stante che continuerà ad esistere e che è indipendente dalla scheda local di Google My Business, ma di un sito mono pagina ottimizzato per i dispositivi mobile privo di menù che preleva automaticamente dalla scheda Google My Business le informazioni necessarie lascia spazio solo per piccole personalizzazioni.
Questo genere di sito è stato pensato da Google per le attività di paesi in via di sviluppo ma anche per micro attività che non vogliono o possono investire in un vero e proprio sito web ma che così hanno la possibilità di aumentare la loro visibilità on line a costo zero.
Vediamo ora di seguito come si attiva e configura un GMB Sito web e quali sono le caratteristiche salienti di questo strumento.

Google My Business sito web

Attivare il Google My Business Sito web

Per attivare il sito è necessario entrare nel proprio pannello GMB e cliccare su “gestisci sede”. Nel menù di sinistra ci apparirà la voce “Sito web”, clicchiamo e lasciamo che Google generi il nostro sito. Dopo qualche secondo ci apparirà un menù a destra dedicato alla personalizzazione del sito web GMB e contenente quattro voci.

Modifica della foto di copertina

Il primo elemento da modificare una volta avuto accesso al nostro sito è la foro di copertina. Dal botto posto proprio sull’immagine e visibile solo all’amministratore, possiamo scegliere una foto di copertina che rappresenti al meglio la nostra attività. Ricordiamoci che questa immagine verrà usata come sfondo per presentare alcune informazioni sulla nostra attività, cerchiamo quindi di scegliere delle immagini prove di testo e con uno sfondo il più possibile uniforme in modo che il testo che appare sull’immagine rimanga comunque leggibile.

Personalizzazione del tema

Iniziamo scegliendo tra i dieci temi proposti quello che più ci piace. La scelta del tema definisce il carattere tipografico che verrà utilizzato sul nostro sito e il colore di link e bottoni. Ho notato che al momento dal browser Safari la scelta dei temi è limitata a otto per una incompatibilità del browser stesso, da Chrome tutto funziona perfettamente.

Google My Business sito web personalizzazione del tema

Personalizzazione di titolo e presentazione

Passiamo ora alla sezione “Modifica”, unica parte di questo sito che ci lascia una certa libertà di scelta.
Qui abbiamo la possibilità di personalizzare:

  • Il titolo che appare sopra la copertina
  • La descrizione che appare sempre sopra la copertina subito sotto il titolo
  • Il titolo del riepilogo che appare subito sotto la copertina
  • La descrizione della nostra attività che appare sotto il riepilogo

Titolo (max 80 caratteri)

Se abbiamo lavorato bene quando abbiamo attivato e ottimizzato la nostra scheda local GMB, questo titolo non dovrebbe essere modificato perché già ottimizzato con le parole chiavi principali collegate alla nostra attività. In caso contrario abbiamo la possibilità di intervenire ricordandoci che qui dovrà apparire il nome della nostra attività e quello che facciamo. Come esempio possiamo riportare quello di un ristorante, il titolo potrebbe essere “Ristorante Il Meglio del Verde a Vicenza”. In questo modo definiremo bene cosa facciamo, come ci chiamiamo e dove siamo.

Descrizione (max 140 caratteri)

Questo spazio è realizzato per descrivere in una riga la nostra attività. Se prendiamo come esempio il ristorante visto sopra possiamo utilizzare questo spazio per descriver il tipo di cucina che facciamo. Nel caso del nostro ipotetico ristorante “Il meglio del Verde”, potremmo scrivere quindi “Cucina vegetariana e vegana”, inserendo così altre parole chiavi importanti molto probabilmente utilizzate da chi cerca un ristorante di questo tipo.

Titolo del riepilogo (max 40 caratteri)

Qui Google ci presenta come testo di default un “Chi siamo”, ottimo per siti web tradizionali ma magari un po’ troppo scontato per questo tipo di siti. In 40 caratteri non è possibile fare molto ma in ogni caso cercherei di utilizzare questo spazio per metterci dentro una o due parole chiavi. Sempre nel caso del nostro ristorante “Il meglio del Verde”, utilizzerei questo spazio per descrivere ulteriormente il tipo di cucina. “Solo ingredienti vegetali, biologici e naturali” potrebbe essere il titolo di questo riepilogo.

Descrizione dell’attività (al momento nessun limite di caratteri)

Sembra che questa sezione al momento non abbia limiti di numero di caratteri (ho segnalato il bug a Google e immagino che a breve interverrà), in ogni caso è qui che possiamo descrivere cosa facciamo utilizzando le parole chiavi con le quali vogliamo farci trovare. Questo campo dispone di un semplice editor di testo con alcune funzioni di scrittura che possono aiutarci a strutturare meglio il testo, ma la funzione più importante è la possibilità di creare dei link esterni che potrebbero essere usati per rimandare al nostro sito, alla pagina Facebook aziendale oppure, meglio ancora potremmo generare un link per richiedere delle recensioni utilizzando l’apposito servizio di GMB.

Google My Business sito web modifica titolo e descrizione

Foto dell’attività

Qui vengono visualizzate le immagini che abbiamo già caricato sulla scheda GMB, ma possiamo comunque caricarne di nuove cliccando sul pulsante “Aggiungi immagini”. Le foto che caricheremo da questa sezione saranno visibili comunque anche dalla nostra scheda GMB, l’unica cosa che cambia è l’ordine di visualizzazione.

Impostazioni del sito web

Questa sezione è la parte più importante perché possiamo definire l’URL della nostra pagina appena realizzata. Di default l’indirizzo delle pagine termina con “.business.site”, e la parte dove noi possiamo intervenire e personalizzare è quella che precede il punto. Quando generiamo la pagina Google prende il titolo e trasforma l’indirizzo in questo modo:

http://ristorante-il-meglio-del-verde-a-vicenza.business.site

Noi abbiamo la possibilità di intervenire togliendo o aggiungendo caratteri, nel caso in questione un URL buono per il seo potrebbe essere:

http://ristoranteilmegliodelverdevicenza.business.site

Se l’URL è libero, cioè se nessuno prima di noi lo ha registrato, il sistema ci da il via libera e il nostro sito può essere subito visibile ai nostri clienti.
Al momento il sito web è completamente scollegato dalla scheda GMB, cioè non è necessario aspettare che la scheda sia validata attraverso il codice pin inviato all’indirizzo dell’attività prima di mettere on line il sito.

Google My Business sito web impostazioni

Conclusioni

Google My Business Sito web è un’ottima soluzione per le micro e piccole realtà che non vogliono investire in un sito web proprio nel breve periodo.
Questo sito mono pagina è scollegato dalla scheda GMB e la sua pubblicazione non dipende dalla rivendicazione, e successiva verifica della scheda, che richiede invece un paio di settimane circa prima di essere pubblicata.
Il dominio creato di default dal sistema con suffisso business.site non è obbligatorio. Google invita gli utilizzatori del servizio a registrare un proprio dominio e a collegarlo al sito fornendo anche le istruzioni sulla configurazione dei dns.
Per quanto riguarda i limiti imposti da Google niente di nuovo. Spam, malware, contenuti offensivi, ecc. sono vietati anche nella Url del sito web e Google si riserva di cancellare i siti che non rispettano tale Policy.
Al momento non ci sono segnali su come questi siti vengano indicizzati. Ho provato a realizzarne alcuni e, a distanza di una decina di giorni, non appaiono ancora nelle Serp di Google. Questo prova almeno che i siti in questione non ricevono nessun trattamento speciale da Mister G. e che dovremmo attendere ancora qualche tempo prima di vedere se offrono veramente dei vantaggi.
Sono comunque dell’opinione che ogni attività locale dovrebbe avere un proprio sito web, in modo da mantenere un’autonomia completa e non dipendere da Google.
E tu che esperienza hai avuto con i siti di Google My Business?

Filed Under: Google, Marketing locale, Web marketing

Fare foto per il tuo negozio, bar o ristorante con lo smartphone

19 Giugno 2017 By Roberto Pellizzari Leave a Comment

Ormai è noto che il 95% delle ricerche che gli utenti eseguono da smartphone hanno come obiettivo una ricerca locale. Questo significa che cercano informazioni su un bar, un negozio, un ristorante o un particolare servizio nelle loro immediate vicinanze e che nell’86% dei casi, queste ricerche locali si trasformano successivamente in un’azione (chiamata, visita al negozio, prenotazione o un acquisto).
Da una recente ricerca di Google è emerso che il 67% degli utenti è influenzato dalle recensioni degli altri consumatori, ma un’altra ricerca condotta da HotelNewsNow ha evidenziato che la qualità delle immagini può fare cambiare idea al consumatore, decidendo di scegliere una struttura che magari ha un basso punteggio nelle recensioni ma ha pubblicato ottime immagini.

Quindi le immagini della nostra azienda giocano un ruolo determinante sulla scelta finale del cliente, per questo devono essere curate al pari delle altre informazioni che pubblichiamo nelle varie piattaforme che utilizziamo per promuoverci.
Vedremo ora come realizzare delle buone foto senza essere per forza dei provetti fotografi e senza doverci rivolgere per forza ad un professionista. Tutti noi ormai disponiamo di uno smartphone che normalmente ha integrata una fotocamera che, se utilizzata bene, può fare delle foto di buona qualità, l’importante è sapere come utilizzarla e configurarla.

Quale smartphone utilizzare

Se siamo in procinto di cambiare il nostro telefono e vogliamo privilegiare la qualità della fotocamera integrata, dobbiamo tener conto di un importante fattore, e cioè che è molto più importante il sensore della fotocamera che la risoluzione in pixel.
Per ragioni di marketing fino a poco tempo fa, per quanto riguarda la parte fotografica, tra gli smartphone c’era la corsa ai megapixel. Ogni anno i produttori aggiungevano risoluzioni sempre maggiori ai propri prodotti semplicemente perché per il consumatore questo era l’unico dato che conosceva per poter valutare una fotocamera.
Negli ultimi anni però questa tendenza alla crescita in pixel si è fermata e ora i produttori puntano maggiormente sulla dimensione e qualità del sensore ottico.
Più grande è il sensore, maggiore luce riesce ad assorbire, anche se generalmente la dimensione del sensore negli smartphone è giocoforza limitata dalla grandezza del dispositivo. Altro punto importante è la lente, che dovrebbe essere di qualità e avere una distanza focale di almeno 25 mm che corrisponde a F 1.7. Questo valore si riferisce alla luce che la lente lascia far entrare e che successivamente viene elaborata dal sensore ottico.
Informazioni di questo genere sono reperibili sul sito Dxomark dove è anche possibile confrontare diversi tipi di smartphone.

Quale smartphone utilizzare

Applicazioni per la fotografia

Ogni smartphone ha installata la propria applicazione per eseguire fotografie, alcune di queste sono evolute e altre meno e in ogni caso, anche quelle di base, sono più che sufficienti per fare delle buone foto da pubblicare on line. Dovrebbero però rispettare dei requisiti minimi, e nel caso non li rispettassero è sempre possibile installare altre applicazioni più evolute.
I requisiti minimi di un’applicazione fotografica sono:

  • Regolazione automatica e manuale del fuoco e blocco del fuoco
  • Possibilità di aggiungere una griglia
  • Funzionalità di autoscatto (timer oppure comando vocale)
  • Possibilità di utilizzare tasto fisico (volume ad esempio) per lo scatto

Consigli utili prima di iniziare a fotografare

  • Caricare la batteria dello smartphone al 100%
  • Liberare tutta la memoria possibile oppure utilizzare una nuova scheda di memoria quando supportata
  • Pulire la lente con un panno morbido, quello da occhiali è perfetto, e pulire anche lo schermo in modo da poter visionare le foto che scattiamo al meglio
  • Se possibile acquistiamo un tripode come questo, potrà esserci utile sia per scattare immagini con autoscatto, ma anche per utilizzarlo come impugnatura

Fotografare la propria attività

Quando un utente visita il nostro sito web, la nostra scheda Google My Business, il profilo Yelp, Foursquare, ecc. subito dopo avere letto le recensioni, andrà a visualizzare le immagini del nostro locale.
Normalmente le informazioni che cerca quando guarda le immagini sono le seguenti

  • Esterno del locale per poterlo individuare facilmente una volta nelle vicinanze
  • Interno del locale per capire se è accogliente e piacevole
  • Esempi di prodotti/servizi offerti per capire se l’attività offre quello che l’utente sta cercando
  • Foto del personale per vedere chi lo accoglierà una volta arrivato

Fotografare l’esterno del locale

Per fare delle belle foto dell’esterno della nostra attività premuriamoci, prima di tutto, di scegliere una bella giornata e, nel limite del possibile, di avere il sole alle spalle.
Dovremmo scattare almeno tre foto del nostro negozio o attività che tengano conto del punto di vista del cliente che ci raggiungerà dopo averci trovati su internet. Quindi, oltre alla foto frontale, scattiamo una foto per tipo dal punto di vista del cliente che arriva dalle vie di comunicazione che portano alla nostra attività, tenendo conto che potrebbero arrivare in auto oppure a piedi.
Dimentichiamoci dello zoom digitale del nostro smartphone e piuttosto avviciniamoci al soggetto se vogliamo cogliere i particolari. Lo zoom digitale ha il difetto di “sgranare” l’immagine e renderla quindi di qualità inferiore rispetto ad un’immagine realizzata senza lo zoom.

Fotografare l'esterno del locale

Fotografare l’interno del locale

Per fare foto degli interni andiamo nelle impostazioni dello smartphone e disabilitato il flash. Quel piccolo led che si accende quando scattiamo una foto non serve a fare foto migliori, anzi, tende a “spararle”.
La luce quando fotografiamo gli interni è fondamentale, e quella naturale è la migliore, ma non sempre è disponibile.
Cerchiamo quindi di aiutarci accendendo tutte le luci di cui disponiamo ed eventualmente aggiungerne temporaneamente di nuove per illuminare al meglio il locale da fotografare.
Prima di scattare qualsiasi immagine premuriamoci di ordinare il locale e scegliere poi da quale angolo scattare l’immagine in modo da porre le eventuali luci in più dove non possano dare fastidio ed essere fotografate.
Non avendo il nostro smartphone un fish eye, cioè un obiettivo grandangolo, dovremmo cercare di trovare l’angolo più estremo del locale per fare una foto che sia il più possibile panoramica. Usiamo eventualmente una scala per sollevarci leggermente da terra e dare così all’immagine un maggior senso di spazio.

Fotografare prodotti/servizi

In questo paragrafo non parleremo di come fotografare prodotti da pubblicare in un ecommerce per la vendita, ma di creare delle immagini che servano a fissare nella mente dei nostri visitatori quale tipo di prodotti/servizi proponiamo. Non serve creare un catalogo on line con tutti gli articoili presenti nel negozio, basteranno soltanto 4-5 immagini dei prodotti/servizi più rappresentativi che gli utenti troveranno venendo da noi.
Sia che si tratti di prodotti che di servizi è importante che l’immagine sia la più naturale possibile. Se vendiamo calzature prendiamo i 5 articoli più rappresentativi di ogni categoria e ambientiamoli nel nostro negozio aggiungendo qualche dettaglio come un calzascarpe oppure la scatola aperta del prodotto. In caso di servizi invece cercheremo di trovare degli oggetti che simboleggino quanto offriamo.
Anche in questo caso le luci sono fondamentali, e per cogliere alcuni particolari degli oggetti fotografati potremmo utilizzare la funzione macro del nostro smartphone, se disponibile, che riesce a catturare anche i piccoli dettagli.
Evitiamo sempre e comunque (questo vale per tutte le categorie di foto) di pubblicare foto acquistate o scaricate da archivi fotografici, Google è in grado di riconoscerli e quindi attribuire un punteggio più basso al nostro sito o strumento di visibilità online.

Fotografare il personale del locale

Chi utilizza i social network, e in particolare Facebook, sa che le immagini che ritraggono persone ottengono sempre maggiori condivisioni e mi piace rispetto ad immagini generiche.
Le persone sono attratte da altre persone, e se in più sono anche sorridenti e guardano nell’obiettivo, scatta una sorta di empatia e fiducia che può veramente fare la differenza al momento di scegliere l’attività che vogliono contattare o visitare.
Realizziamo quindi immagini del nostro staff dove i soggetti appaiano naturali e sinceramente sorridenti. Le foto di persone felici trasmettono fiducia e passione per il proprio lavoro.
Utilizziamo anche in questo caso la luce naturale per quanto possibile, e lo sfondo del nostro locale per provare che la foto è reale e non scaricata da qualche archivio fotografico.

Conclusioni

Come abbiamo visto non è poi così difficile fotografare con lo smartphone, è sufficiente seguire delle semplici regole per ottenere immagini di buona qualità. E’ chiaro che un professionista saprebbe fare di meglio, e se ne abbiamo la possibilità possiamo valutare di contrattarne uno per farci fare un servizio fotografico completo.
Ricordiamoci anche che le foto realizzate possono essere ulteriormente ritoccate dopo lo scatto, direttamente con gli strumenti dell’app installata nello smartphone, ma anche con un editor di immagini installato su un computer.
Se non ci sentiamo particolarmente creativi e ispirati potrebbe essere una buona idea prendere spunto da immagini realizzate da altri utenti e che ci piacciono particolarmente, basta cercare su Google realtà simili alla nostra e vedere quali immagini e da quale inquadratura sono state realizzate.
Come per tutte le cose è la pratica che permette di continuare a crescere e migliorare, può essere che i primi scatti non ci convincano del tutto, ma continuando e perseverando alla fine otterremo un risultato più che soddisfacente e potremmo così sostituire le immagini pubblicate precedentemente.
Ed ora mano allo smartphone e al lavoro!

 

Filed Under: Google, Marketing locale

Gestire le recensioni in Google My Business

21 Marzo 2017 By Roberto Pellizzari 10 Comments

Sono l’incubo dei ristoratori, il chiodo fisso di direttori e gestori di hotel, la spada di Damocle di ogni locale, negozio o professionista che offre il proprio servizio ai clienti. Sto parlando delle recensioni di Google My Business!

In Italia il 98% delle ricerche on line avviene attraverso il motore di ricerca di Google, e il 60% circa di queste ricerche sono realizzate tramite smartphone. Sono ricerche nella maggior parte dei casi locali, cioè volte a trovare un prodotto o un servizio nelle immediate vicinanze dell’utente. Questa tendenza Google l’ha intesa da tempo e per questo motivo, nel 2012, ha rilasciato la nuova versione dell’algoritmo del suo motore di ricerca, che privilegia proprio i risultati locali.

Non a caso quando cerchiamo un bar, un ristorante, una profumeria o un negozio in genere, appena sotto agli annunci a pagamento di Google Adwords appare il “Three pack” di Google, ovvero le prime tre attività locali con tanto di mappa, indirizzo e stelline che rappresentano le valutazioni dei clienti appunto.

Local pack Google My Business

Valutazioni o recensioni quindi, che vanno prese sul serio, perché vengono attentamente lette dagli utenti che hanno intenzioni di avvalersi dei servizi della nostra attività. In una ricerca non più molto recente emerge che il 72% degli utenti on line è influenzato dalle recensioni durante il processo di acquisto, e questa tendenza non può fare altro che aumentare vista la sempre maggiore attenzione dei clienti e l’abitudine sempre più diffusa di cercare informazioni on line prima di fare un acquisto off line.

Mi capita a volte di vedere pubblicate on line, sulle schede Google My Business di alcune attività, pessime recensioni che non sono state nemmeno prese in considerazione dal titolare dell’attività. Questo succede normalmente per due motivi:

  1. Il responsabile dell’azienda non è al corrente che esiste la possibilità, da parte dei clienti che hanno visitato la sua attività, di rilasciare on line delle recensioni in merito al suo operato.
  2. Non ritiene importante portare alla luce le proprie ragioni rispondendo ad una recensione di un cliente che sta dimostrando pubblicamente la sua insoddisfazione.

Non rispondere ad una recensione negativa su Google my Business significa, molto probabilmente, rinunciare a decine, se non addirittura a centinaia, di possibili clienti ogni mese, clienti che cercano quel tipo di attività, ma che leggendo una recensione negativa preferiscono saltarla e passare alla successiva.

Riporto un caso di una bruttissima recensione senza risposta nella quale sono incappato scrivendo questo post, la scheda era rivendicata, ma il titolare della clinica veterinaria di Vicenza ha deciso probabilmente che non valeva la pena rispondere. Ogni mese sono oltre 500 le ricerche che utilizzano come parole chiave “clinica veterinaria vicenza” e immagino che pochi di questi utenti abbiano contattato la clinica in questione dopo avere letto questa recensione.

Gestire le recensioni in Google My Business

Come poter gestire le recensioni su Google My Business

Innanzitutto, per poter rispondere ad una recensione, è necessario prima di tutto rivendicare la propria scheda di Google My Business, e per farlo rimando ad un precedente post dove spiego come rivendicarla e ottimizzarla.
Una volta realizzata tutta la procedura di verifica si ha finalmente accesso al pannello di controllo della propria scheda e si può iniziare a gestirla. Tutte le recensioni meritano una risposta, che nel caso di una recensione positiva può limitarsi ad un ringraziamento e ad un invito a tornare nel nostro locale, in caso di recensioni negative invece le cose diventano più complesse e dovremo impegnarci un po’ di più per trasformare un giudizio negativo in positivo.

Come rispondere ad una recensione su Google My Business

E’ importante, quando riceviamo una recensione negativa, soffermarci sul contenuto della stessa e leggerla con attenzione, scrivendo su un foglio i punti salienti della critica per rispondere in modo preciso ed esaustivo ad ogni singola rimostranza. Prima di scrivere il testo vero e proprio però, cerchiamo di raccogliere tutte le informazioni possibili sull’accaduto, magari parlando con il personale che ha servito il cliente o comunque cercando di ricostruire il fatto nei minimi dettagli. Dopo questa prima analisi possiamo iniziare a preparare la nostra risposta, che scriveremo su un documento a parte e non direttamente sulla scheda di Google My Business, in modo da trovare la giusta calma e tranquillità per farlo ed evitare di pubblicare così risposte istintive delle quali poi potremmo pentirci.
Ricordiamoci che, come per la recensione negativa, anche la nostra risposta sarà pubblica e quindi visibile da tutti gli utenti che visiteranno la scheda della nostra attività. Lasciamo quindi da parte i toni polemici e maleducati e cerchiamo invece di essere propositivi e accomodanti, portando alla luce le nostre ragioni su quanto successo e scusandoci con il cliente se non siamo stati in grado di soddisfare le sue aspettative.
E’ importante che la risposta sia ponderata ed educata ma anche veloce. La nostra scheda può essere visitata da decine di utenti ogni giorno, e lasciare una recensione negativa senza una risposta per troppo tempo, significa probabilmente rinunciare a decine di nuovi clienti. 24 ore dovrebbero essere il tempo massimo consentito per rispondere ad una recensione negativa, 48 per una positiva.

Come chiedere recensioni ai propri clienti

Da qualche tempo Google my Business ha deciso di facilitarci la possibilità di richiedere recensioni sulla nostra attività. Precedentemente questa pratica non era molto ben vista, ma ora ci è stata data la possibilità di creare dei link da inviare ai nostri clienti per invitarli a lasciare un loro giudizio sul nostro operato.
Rimane comunque da dire che la pratica della richiesta di recensioni deve essere vista come qualcosa di puntuale e non massivo, la recensione va chiesta al singolo cliente, e non attraverso un invio generico di email, e questo per una serie di motivi:

  1. Google dispone di algoritmi di controllo realizzati proprio per la gestione delle recensioni e quindi un’attività massima insospettirebbe Google e bloccherebbe la pubblicazione delle recensioni.
  2. Inviare richieste di recensioni a persone che non conosciamo potrebbe essere controproducente, rischiando di generare numerose recensioni negative che riguardano magari fatti accaduti mesi prima e che non riusciamo  ricostruire.

La pratica corretta è quindi quella di chiedere recensioni solo a quei clienti che siamo certi abbiano avuto un’immagine positiva del nostro operato, chiedendo loro un’email per inviare il link che vedremo di seguito come generare.

Generare il link per le recensioni di Google My Business

Per generare un link diretto da comunicare ai nostri clienti ed invitarli a lasciare una recensione bisogna andare a questo indirizzo https://developers.google.com/places/place-id e inserire il nome della nostra attività. All’interno della mappa ci apparirà un codice Place ID che va aggiunto a mano al seguente link https://search.google.com/local/writereview?placeid=TUO_CODICE.
E’ possibile generare comunque anche un indirizzo più corto utilizzando lo strumento di short link messo a disposizione da Google. Basta andare su goo.gl, loggarsi e inserire sull’apposito campo il link originale. In pochi secondi verrà generato un link come questo di esempio https://goo.gl/R0Yd1K che redirezionerà alla nostra pagina di recensioni.

E tu che tipo di esperienze hai avuto con le recensioni di Google My Business? Comunicamelo lasciando un commento a questo post.

Filed Under: Google, Marketing locale, Web marketing

Cinque applicazioni per la produttività che uso quotidianamente

14 Dicembre 2016 By Roberto Pellizzari Leave a Comment

Nella nostra vita di utenti e imprenditori on line abbiamo sicuramente provato decine di applicazioni, software e piattaforme con la speranza che potessero migliorare la nostra produttività e soprattutto facilitarci in alcune compiti di routine. Le abbiamo installate e configurate pieni di speranza, convinti che fosse “quella giusta” e che avrebbero migliorato la nostra vita. Spesso purtroppo la delusione ha avuto la meglio sul sogno e ci siamo ritrovati a dover ricominciare la nostra ricerca.
In questa rassegna farò un elenco e descriverò brevemente quelle che sono le cinque applicazioni per la produttività per computer e/o smartphone che utilizzo ogni giorno per migliorare la mia produttività.

Gmail

Chi non conosce Gmail alzi la mano. Gmail è “la mail” per definizione e lo dimostrano i centinai di milioni di utenti che la utilizzano in tutto il mondo. Lanciato nel 2004, questo servizio di posta elettronica, si è nel tempo evoluto fino a diventare uno strumento integrato di lavoro dal quale è possibile gestire tutti gli account di cui disponiamo, siano essi personali, con il suffisso gmail.com, che aziendali con nome di dominio proprio. Gmail dispone, nella versione gratuita, di una spazio di archiviazione condiviso con altri strumenti di Google di 15 GB, che può essere aumentato con l’acquisto di altri pacchetti a pagamento.
Di base Gmail permette di creare cartelle, etichette, filtri, configurare numerosi account e automatizzare molte funzioni.
Google mette inoltre a disposizione un marketplace con  numerose app, alcune a pagamento e altre gratuite, per migliorare e ampliare le già numerose funzioni di questa piattaforma che chiamare di posta elettronica sarebbe riduttivo.
Per tirare fuori il massimo da questo servizio Gmail va usata da web, come una webmail appunto, e magari in accoppiata con Google Chrome, anche se la compatibilità è buona anche con gli altri navigatori. Non ha molto senso configurare e usare una Gmail su client di posta come Thunderbird, Mail, ecc. poiché neutralizzeremo tutte le funzione aggiuntive che caratterizzano questo servizio di posta e la trasformeremo in una semplice email.
Personalmente utilizzo Gmail insieme a quella che ora viene chiamata Gsuite, ho quindi un piano a pagamento che mi costa 40 euro l’anno e uno spazio di archiviazione ampliato a 30 GB, ma che soprattutto mi permette di gestire il mio account principale, con dominio personale, nel server di Google invece che su gestori come Aruba, Register e altri. Questo mi offre dei vantaggi importanti perché innanzitutto il servizio è perfetto nel funzionamento e in due anni di utilizzo non ho mai notato nemmeno una volta un malfunzionamento, e poi non devo preoccuparmi dello spazio di archiviazione perché con 30 GB a disposizione probabilmente posso andare avanti per anni, e comunque ho sempre la possibilità di chiedere di aumentare lo spazio a costi interessanti.
Su smartphone e tablet Gmail va invece utilizzata come app. Inizialmente questa app sviluppata da Google non era molto performante, almeno nella versione iOS, si chiudeva spesso inaspettatamente e la ricerca delle mail era lenta e macchinosa, ma nel tempo è stata migliorata e ora funziona perfettamente e assolve al meglio il compito che ha, cioè di leggere le mail e poter rispondere.

Usare Gmail

Google Calendar

Questo servizio di Google è un’altra di quelle applicazioni che hanno fatto la storia di  big G. Google Calendar è un sistema di calendari on line, interfacciabile con altri servizi e software come iCal di Apple e Outlook di Microsoft, che premettono di creare  con facilità un numero infinito di calendari, condividerli con singole persone, gruppi, renderli pubblici e integrarli in una pagina web.
In sostanza si crea un evento inserendo un titolo, una data e un’ora e si aggiunge una descrizione più o meno lunga. Queste sono le funzioni di base che si utilizzano per la maggior parte delle volte. Ci sono però altre funzioni molto interessanti che lo rendono completo e che sono: la possibilità di condividere l’evento aggiungendo indirizzi email di collaboratori, aggiungere un allegato da Google Drive o esterno, scegliere il tipo di notifica, il numero delle volte che verrà notificata, la modalità e i tempi. Come per Gmail anche Google Calendar da il massimo di sé se usato da web poiché questa versione è più pratica e intuitiva  rispetto all’utilizzo tramite software.
Ho provato nel tempo molti software per la gestione della produttività ma alla fine ho deciso di puntare tutto sul cavallo vincente di Google perché la sua semplicità e interoperabilità sono quello che alla fine cercavo per programmare la mia giornata di lavoro.
Utilizzo Google Calendar anche in versione app per iOS. Questa app è stata lanciata da poco ma risulta molto ben fatta e piacevole nell’utilizzo. Si possono inserire con facilità nuovi eventi che vengono presentati in modo chiaro e il sistema automaticamente è in grado di personalizzare la grafica di ogni evento “leggendo” le parole chiavi contenute.

Usare Google Calendar

Google Drive

La nube per eccellenza, l’unico luogo dove depositare i propri file con la certezza di ritrovarli ancora li anche distanza di anni.
Google Drive è un repository dove salvare documenti, file pdf, fogli di calcolo, immagini, ecc. e poterli consultare e modificare successivamente da qualsiasi pc o dispositivo mobile. Semplicemente trascinando il file all’interno dello spazio di Drive questo viene archiviato nel cloud pronto per essere utilizzato successivamente. Drive permette di organizzare i propri file in cartelle personalizzabili, condividere i file per renderli disponibili ad altri utenti, ed è collegato, oltre che con tutta la suite di Google, anche con il servizio Google Foto. Il piano gratuito di Drive prevede di disporre di 15 GB di spazio condiviso con Gmail. I file creati con Google Documents non vengono conteggiati come spazio occupato e nemmeno le immagini che carichiamo in Foto se scegliamo la versione “alta qualità” invece di quella originale. Google mette a disposizione ulteriore spazio a pagamento che può arrivare fino a 30 TB!
Da alcuni anni utilizzo solo Drive, abbandonando nel tempo servizi come Dropbox e iCloud. Questo mi permette di accedere ai miei file da ogni dispositivo con il quale lavoro, e cioè computer, tablet e smartphone. In sostanza nel disco fisso del mio notebook conservo ben poco e questo mi rende decisamente più efficiente anche in caso di problemi l’hardware. Ti rimando ad un post dove racconto come ho lavorato per dieci giorni di seguito solo utilizzando l’iPad.
Anche Drive dispone di un’app per smartphone e tablet molto be fatta e intuitiva. che si collega facilmente e Documents e Foto. Interessante anche la funzionalità di quest’ultima che crea un back up automatico delle foto del nostro dispositivo e le archivio in un cloud senza limiti di spazio.

Usare Google Drive

Google Documents

La suite per l’ufficio Google Documents è la soluzione a tutti i problemi aziendali e personali per quanto riguarda la redazione la modifica di testi, fogli di calcolo e presentazioni. Accedendo attraverso il proprio browser, qualsiasi esso sia, ci troviamo di fronte ad una vera e propria suite di strumenti per ufficio in stile Open Office ma con la particolarità che l’accesso e l’utilizzo principale avviene da browser web.
E’ la suite per ufficio per eccellenza, multipiattaforma, multi dispositivo, senza tempo e luogo che va oltre l’applicazione e trasforma il proprio modo di lavorare in uno stile di vita. Mai più file dimenticati, illeggibili o corrotti, l’accesso può avvenire da qualsiasi computer e dispositivo mobile anche non nostro poiché si accede con l’account di Google. Lo spazio occupato dai documenti realizzati con questa piattaforma è pari a zero, non va cioè ad influire sul tipo di piano che utilizziamo, sia esso gratuito che  pagamento. Possiamo inoltre caricare file realizzati con word, excel o con la suite di Open office; Google Documents si incaricherà di archiviarli e di generare una versione compatibile e modificabile automaticamente. Tutti questi documenti possono inoltre essere condivisi con altri utenti e possiamo lavorare on line sullo stesso documento in tempo reale con più persone con la possibilità di accedere alla cronologia delle modifiche e poter eventualmente tornare a quella più corretta se necessario.

Usare Google Documents

WordPress

WordPress, fino a qualche anno fa, era conosciuto come il software crm per realizzare blog personali e aziendali. Negli anni si è invece trasformato in un vero e proprio “coltellino svizzero”, che ora è in grado di soddisfare tutte le esigenze di visibilità on line, tanto da diventare il cms web più utilizzato al mondo, con il 25% dei siti web realizzati su questa piattaforma tecnologica.
Oggi WordPress, grazie ai suoi infiniti plugin e template grafici, può trasformarsi in qualsiasi tipo di sito; dalla vetrina al catalogo on line, da landing page all’ecommerce, e tutto in modo visuale e quindi senza essere obbligati a conoscere nessun tipo di linguaggio di programmazione. WordPress è un software open source sviluppato da migliaia di programmatori nel mondo che, operando tutti sotto l’ala protettiva della WordPress Foundation, mantengono e migliorano il cuore di questo cms costantemente. Già così com’è WordPress è presentabile e utilizzabile almeno come blog, se invece vogliamo migliorarne le funzionalità e l’estetica sono disponibili migliaia di plugin (funzionalità) e template grafici (modelli grafici per migliorarne l’estetica) che possono rendere ogni WordPress installato un sito unico ed esteticamente attraente.
Io utilizzo WordPress ogni giorno per attualizzare i miei blog, robertopellizzari.it e vegfancy.com, e per realizzare e aggiornare i siti dei miei clienti. Tra i molti vantaggi che di WordPress segnalo la facilità (relativa) di indicizzazione dei contenuti che scriviamo grazie anche a semplici e gratuiti plugin come Yoast SEO che guidano l’utente passo passo nell’ottimizzazione del contenuto creato.

Usare WordPress

Bene, ecco brevemente descritti quali sono gli strumenti che utilizzo quotidianamente per la mia produttività. E tu quali strumenti usi ogni giorno per essere più efficiente e produttivo?

Filed Under: Google, Produttività

Analisi delle parole chiavi per il local seo

8 Ottobre 2016 By Roberto Pellizzari Leave a Comment

L’analisi delle parole chiavi per il local seo, ovvero per il posizionamento e la visibilità di negozi, bar, ristoranti e attività che offrano prodotti e servizi in un’area geografica limitata, è un’operazione delicata e a volte frustrante. Ecco alcuni spunti utili per venirne a capo.

Perché il local seo è importante

Con la diffusione degli smartphone è diventato sempre più importante, per le attività che operano in un’area geografica ben definitiva, essere ben posizionati nelle ricerche degli utenti che abbiano come obiettivo trovare servizi o prodotti nelle immediate vicinanze. Il 95% delle  ricerche eseguite da smartphone ha come obiettivo proprio trovare questo tipo di attività e, secondo dati pubblicati da Google, la probabilità che questa ricerca si trasformi in un contatto telefonico, in una prenotazione o una vendita, è addirittura dell ‘86%.

L’analisi delle keywords per il local seo

Il primo passo per ottenere questa visibilità è l’analisi delle parole chiavi per il seo locale, cioè determinare quali sono le parole chiavi che ci permetteranno di apparire in prima pagina nei motori di ricerca, e di conseguenza, di generare contatti. A differenza del seo tradizionale per il local seo si utilizzano anche alcune piattaforme esterne per posizionare un’attività, oltre chiaramente al sito web, che non dovebbe mai mancare in una buona strategia di web marketing locale. Per intenderci meglio, i beneficiari del local seo sono attività come ristoranti, bar, negozi, autofficine, carrozzerie, idraulici, elettricisti, agenzie immobiliari, commercialisti, avvocati e molte altre categorie che hanno un pubblico localizzato all’interno di un’area geografica ben definitiva.
Per meglio inquadrare quello che faremo dobbiamo partire dal presupposto che tutta l’analisi e la scelta delle corrette keywords si basa sul “compiacere” Google (In Italia il 98% degli utenti utilizza Google per le proprie ricerche), e in particolar modo nello sfruttare la grande opportunità di essere visibili nei risultati delle ricerche che Google offre alle attività locali, e cioè la scheda local di Google My Business.
La scheda local ha una rilevanza del 18% tra tutti i fattori che riguardano il seo locale, e deve quindi essere gestita e ottimizzata seguendo passo passo quanto indicato da Google se vogliamo trarne il massimo beneficio.
Iniziamo!
Analisi parole chiavi per il local seoAll’inizio, l’attività di analisi delle parole chiavi per il seo locale, può risultare frustrante, poiché i fattori da tenere in considerazione sono molti e il buon senso e l’esperienza hanno il loro peso nel momento in cui si deve decidere quali parole scegliere oltre alla scelta degli strumenti di analisi corretti di cui parleremo in seguito.

Un caso vero in real time

Per semplificare la spiegazione proporrò un caso reale sul quale sto lavorando, si tratta di un negozio di riparazione elettrodomestici a Vicenza che necessità di visibilità in ambito provinciale. Per quanto riguarda gli strumenti da utilizzare devo fare una premessa.
Fino a poco tempo fa si utilizzava Google Adwords e il suo Strumenti per le parole chiave per capire quale fosse il volume di ricerca locale partendo dalla parola chiave principale e lasciando che Adwords ci suggerisse altre parole collegate alla prima. I risultati che questo strumento ci restituiva erano fondamentali, perché potevamo farci un’idea di qual era il volume ricerca, cioè il numero di ricerche, che venivano fatte, mese per mese, su quella determinata keyword e da dove queste ricerche venivano eseguite, cioè la città specifica dove la nostra realtà opera. Recentemente però Google ha molto depotenziato questo strumento e al momento non mi risulta esista un degno sostituto che sia completamente gratuito, ma solo alcune alternative freemium come KWfinder o GEOranker. In ogni caso qualche indicazione su nuove idee per parole chiavi e sul livello di concorrenza delle stesse riusciamo ad ottenerle anche dall’attuale Google Adwords, basta saperle interpretare. Con strumenti per le parole chiavi o altri tool che ho suggerito, sceglieremo quindi una decina di parole chiavi che ci interessano tra quelle che risultano avere una concorrenza media e iniziaremo ad analizzarle con calma per estrarne solo cinque che saranno poi le parole con le quali posizioneremo la nostra attività locale. Ecco l’elenco delle cinque parole scelte tra quelle selezionate inizialmente:

  1. Assistenza elettrodomestici – Volume: 880 Difficoltà: 0.63
  2. Riparazione elettrodomestici – Volume: 1.300 Difficoltà: 0.44
  3. Assistenza frigoriferi – Volume: 260 Difficoltà: 0.61
  4. Assistenza lavastoviglie – Volume: 140 Difficoltà: 0.65
  5. Elettrodomestici usati – Volume: 880 Difficoltà: 0.66

Per capire e geolocalizzare meglio il risultato della ricerca facciamo anche un passaggio su Google Trends, anche questo una volta potente strumento di analisi delle keywords, che sembra però avere ricevuto di recente lo stesso trattamento di Adwords. Inseriamo le nostre 5 parole chiavi e analizziamo il risultato che ci restituisce per per poterlo poi utilizzare come spunto per fare ulteriori riflessioni e prendere le decisioni finali.

Conclusioni

A questo punto sembra che ogni dubbio sia stato fugato e possiamo scegliere come parola chiave principale quella che ha un buon volume di ricerca e una concorrenza media ma che allo stesso tempo sia attinente alla nostra mission aziendale. Nel caso specifico quindi la parola più adatta sembra essere “Riparazione elettrodomestici”, parola che utilizzeremo anche nel titolo della nostra scheda local scrivendo “Riparazione elettrodomestici –  Nome Azienda – Vicenza”.
Alla prossima puntata!

Filed Under: Google, Marketing locale

Come fare local seo con i video

29 Settembre 2016 By Roberto Pellizzari Leave a Comment

Parlare di local seo, e quindi di visibilità per attività locali e di video, per qualcuno può suonare un po’ strano o esagerato. Normalmente la produzione di contenuti video viene associata ad aziende medio/grandi che possono impegnare risorse, a volte anche importanti, per realizzare dei video istituzionali affidando il lavoro di produzione ed editing ad agenzie esterne.
In questo post invece parlerò invece di piccoli video auto prodotti, che hanno come scopo primario quello sfruttare i “punti deboli” di Google e arrivare più in alto possibile nei risultati di ricerca con l’utilizzo di determinate parole chiavi e ottenere così maggiore visibilità locale.

Come fare local seo con i video

La scelta di utilizzare i video, e in particolare la piattaforma di You tube, è dettata dal fatto che il posizionamento di questi contenuti è relativamente più facile rispetto al posizionamento di un normale sito web, ponendoci così in vantaggio rispetto alla concorrenza che non ha ancora approfittato di questa opportunità.
Con una buona analisi delle parole chiavi, e rispettando le direttive di You tube, si possono ottenere dei buoni risultati  che poi andranno migliorati, poco per volta, affinchè il nostro video possa apparire nella prima pagina dei risultati di ricerca di Google.
Se ad esempio cerchiamo una parola chiave come “pizzeria vicenza” riceveremo come primo risultato il three pack di Google (il riquadro con la mappa e le prime tre attività inserite nella scheda local di Google), successivamente una serie di portali e directory e poi probabilmente alcuni siti web collegati a pizzerie della zona.
I video diventano quindi una buona opportunità per distaccarsi e apparire nei risultati di ricerca della prima pagina con un video che, anche visivamente, ci permettete di mettere in evidenza la nostra attività e quindi ottenere maggiori possibilità di essere cliccati e quindi scelti.

I video

Quando parlo di video con i miei clienti le perplessità che sorgono sono molte. Non tutti si sentono comodi a stare davanti ad una telecamera, ma soprattutto il video viene spesso ancora associato ad alti costi di produzione, cosa che invece oggi non è, almeno in alcuni casi.
Non è necessario ingaggiare Spielberg per fare un video per il web di buona qualità, e spesso non serve neppure una telecamera, visto che i moderni smartphone possono assolvere appieno questo compito. Una buona alternativa al video vero e proprio sono le sequenze di immagini che vengono montate con un semplice editor video e trasformate, con l’aggiunta di loghi e schermate grafiche preparate precedentemente, in ottimi filmati che raggiungono comunque lo scopo che ci siamo prefissi, e cioè spiegare all’utente quali sono i vantaggi del prodotto/servizio offerto e del perché deve acquistarlo nel nostro negozio invece che in quello della concorrenza.

Come fare local seo con i video

Ottimizzazione del canale You tube

In questo post mi soffermerò su Youtube perché questa è considerata la piattaforma video per definizione anche se ci sarebbero altre realtà interessanti da utilizzare allo stesso scopo e di cui parlerò in un’altra occasione.
Possiamo considerare il canale Youtube come un contenitore dove mettere tutti i video che realizzeremo e che ci aiuteranno a dare maggiore visibilità alla nostra realtà locale. Attraverso il nostro account Gmail, che avremo precedentemente creato, possiamo accedere al nostro profilo Youtube e attivare il canale andando su “Tutti i miei canali” e scegliendo “Crea un nuovo canale”.
Utilizzeremo i campi nome e cognome per inserire il nome della nostra attività e il campo descrizione per una breve presentazione e per aggiungere il nostro NIT (nome, indirizzo e telefono). Possiamo anche aggiungere il sito web (usiamo http:// prima dell’indirizzo così da trasformarlo in un link e ottenere un backlink) e gli orari se siamo un’attività aperta al pubblico.
Fatto questo siamo pronti per caricare il video. Iniziamo con il primo filmato che avremo realizzato e salvato con la parola chiave che vogliamo posizionare, e che potremmo nominare quindi “pizzeria-vicenza.mp4” ad esempio.
Ricordiamoci sempre di utilizzare il trattino alto per salvare i file (il segno meno per intenderci) perché Google lo interpreta come uno spazio e quindi separa correttamente le due parole.
Procediamo ora caricando il file cliccando sul pulsante “Carica” evitando che il video sia subito reso pubblico prima dell’ottimizzazione, per questo motivo sceglieremo l’opzione “Privato” invece che “Pubblico”. Aggiungiamo poi il titolo con la parola chiave “Pizzeria Vicenza” e magari aggiungiamo anche il nome della pizzeria per ottenere il seguente risultato: “Pizzeria Vicenza  – La Capricciosa”. Inseriamo ora la descrizione che deve contenere un breve testo con all’interno la parola chiave da posizionare, il NIT e un link al sito web ( http:// prima dell’indirizzo web).
Il risultato potrebbe essere il seguente:

Pizzeria a Vicenza La Capricciosa. Pizze senza glutine e da asporto.

Via Roma, 1
36100 Vicenza
Tel. 0444 909090
http://www.pizzeriavicenzalacapricciosa.it

Aggiungiamo ora i tag come richiesto, controlliamo che le impostazioni diano la massima visibilità al nostro video e salviamo ricordandoci di rendere il video pubblico.
Con quest’ultimo passaggio abbiamo completato la prima e più importante fase, ora non ci resta che monitorare i risultati e cercare di migliorare il posizionamento attraverso un’analisi costante e dei piccoli aggiustamenti che ci avvicinino al risultato che stiamo cercando.
A questo punto non ci resta altro che caricare nuovi video focalizzati su altre parole chiavi precedentemente individuate e lavorare con la stessa logica.
Alla prossima!

Filed Under: Google, Marketing locale

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