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Roberto Pellizzari

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Cosa cambierà per il commercio locale dopo lo tzunami covid 19?

23 Aprile 2020 By Roberto Pellizzari Leave a Comment

L’11 Marzo 2020, un decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha sancito, come misura di prevenzione del virus conosciuto come Covid-19, la chiusura di tutte le attività commerciali e produttive della nazione non indispensabili a combattere la pandemia.
Dall’oggi al domani, decine di migliaia di negozi, bar, ristoranti, professionisti, artigiani e commercianti, hanno abbassato la serranda e non le hanno più rialzata, almeno fino ad oggi (22/04/2020 n.d.r.).
Piccole aziende, che contavano per il sostentamento delle loro famiglie sul reddito di queste attività, all’improvviso si sono trovate senza più nessuna entrata.

Covid 19 attività commerciali

Il decreto ha avuto conseguenze anche sulla vita dei cittadini (consumatori), che si sono ritrovati da un giorno all’altro, ad essere limitati negli spostamenti e a dover quindi cambiare completamente la loro routine quotidiana, anche per quanto riguarda consumi e modalità di acquisto. Non è da escludere che l’emergenza, e quindi la necessità, abbia spinto consumatori, che prima di allora non erano propensi ad acquistare online, a fare questo passo, e che due mesi di limitazioni abbiano consolidato l’abitudine di acquistare prodotti di prima necessità, ma anche superflui, utilizzando questo per loro nuovo canale di acquisto.
Questo sconvolgimento ha portato però dei benefici per alcune tipologie di attività, e nella fattispecie a tutte quelle realtà commerciali, grandi e piccole, che avevano già avviato dei canali di vendita online di vendita per i loro prodotti e servizi.
A testimoniare questo cambio di tendenza un dato interessante, e cioè l’aumento, tra l’ultima settimana di Febbraio e la prima di Marzo, degli ordini online pari ad un +80%.

Anche il settore del delivery, cioè la consegna presso il domicilio del cliente, ha subito un forte incremento. L’impossibilità di spostarsi dal proprio domicilio e l’abitudine del consumatore a consumare un certo tipo di cibi, lo ha infatti spinto a beneficiare con maggiore frequenza di servizi offerti direttamente dal produttore o da realtà specializzate nel delivery, come ad esempio Just Eat, Deliveroo, Glovo ecc. Proprio Deliveroo ha recentemente comunicato che, dall’inizio dell’emergenza, si sono aggiunti al suo servizio di consegne a domicilio, circa il 40% di ristornati in più, dato interessante questo, che lascia intendere la voglia e la necessità, di ristoranti, bar, pasticcerie e altre attività, di tornare quanto prima ad una situazione di normalità.

Ma quale futuro ci aspetta una volta passata l’emergenza covid 19?

Quello che ci aspetta è senza dubbio un futuro incerto. I tempi per la ripresa, che sarà sicuramente lunga e difficile, non sono certi. Le proposte che fino ad ora sono state messe sul tavolo, sono quelle di iniziare ad aprire un po’ alla volta le diverse attività commerciali, ma con nuove regole e accorgimenti mai sperimentati fino ad ora.
Ingressi contingentati, prenotazioni praticamente obbligatorie per ogni tipo di servizio, delimitazioni di spazi per gli ambienti dedicati alla ristorazione, varchi con dispositivi per la misurazione della temperatura corporea all’ingresso dei punti vendita e chissà quali altre regole con le quali i titolari di attività commerciali e clienti, dovranno sicuramente convivere per molti mesi.
Tutti questi accorgimenti che sicuramente possono sembrare e sono, all’occhio del cliente, una limitazione della propria libertà, potrebbero trasformarsi in un deterrente per far tornare il consumatore ad usufruire dei servizi delle attività commerciali come succedeva prima della pandemia.
Di conseguenza si può prevedere quindi che l’acquisto a distanza (e commerce), il delivery e altri modalità come ad esempio il personal assistant via Skype o Whatsapp, continueranno ad avere per le attività commerciali un ruolo importante per la loro sopravvivenza anche nei mesi a venire.

Utilizzo mascherina e guanti negozi

Cosa fare quindi se si ha una piccola attività locale?

Innanzitutto andrà presa finalmente molto seriamente, la presenza sul web dell’attività.
Il coronavirus ha definitivamente messo fine all’epoca dei siti realizzati dal nipote smanettone, la gestione dei social affidata alla figlia studentessa che, con tanta buona volontà, li gestisce come e quanto può, basta infine alle strategie di marketing scelte con la sfera di cristallo o a “sensazione”.
Da oggi, se si vuole uscire da questa profonda crisi, peggiore anche di quella del 2008, è necessario affidarsi a professionisti, persone serie e fidate che sono in grado di accompagnare e guidare l’azienda all’obiettivo finale, cioè consolidare i vecchi clienti, trovarne di nuovi e fidelizzarli.

Più  che su nuovi strumenti sarà necessario ottimizzare quelli che già si dovrebbero avere.
Il kit di marketing online minimo per un’attività commerciale locale dovrebbe essere il seguente:

  1. Sito web ottimizzato per il local seo
  2. Scheda Google My Business ottimizzata e gestita
  3. Pagina Facebook ed eventualmente profilo Instagram
  4. Gestione della piattaforma pubblicitaria Facebook Ads

Per alcune realtà potrebbe essere necessario aggiungere anche delle campagne pubblicitarie su Google Ads (annunci di Google), l’utilizzo strategico di Whatsapp, attivazione di piattaforme di invio newsletter, ecc.

Tutte queste attività di marketing digitale possono essere esternalizzate completamente oppure, dopo un percorso di avvio e formazione, essere gestite internamente in autonomia e verificate puntualmente con un l’aiuto di un consulente che possa dare le giuste indicazioni sul buon proseguimento dell’attività.

Se questo articolo ti è piaciuto e sei interessato ad una consulenza gratuita sulla tua attività locale, compila il form di seguito e sarai ricontattato.

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Filed Under: Marketing locale

Come gestire più sedi con Facebook, tutorial gratuito

21 Gennaio 2019 By Roberto Pellizzari Leave a Comment

I numeri di Facebook lo sappiamo, sono incredibili, solo in Italia ci sono 34 milioni di utenti attivi ogni giorno, e la maggior parte di questi (84%) accede al proprio profilo in mobilità, cioè da smartphone.
E’ quindi praticamente d’obbligo, per un’attività locale, utilizzarlo per promuovere i propri prodotti, soprattutto se in abbinata con lo strumento pubblicitario che Facebook mette a disposizione, e cioè Facebook ADS, piattaforma pubblicitaria molto precisa e abbordabile per quanto riguarda costi e facilità di utilizzo.

Perché usare facebook Luoghi

Facebook luoghi nasce per coprire la necessità, da parte di aziende con più sedi fisiche, di fornire agli utenti le informazioni corrette a seconda della loro posizione. Permette di gestire le informazioni dei punti vendita da un’unica dashboard e far visualizzare sulla pagina principale tutte le sedi aziendali su un’unica mappa visibile cliccando sulla voce “Luoghi” dal menù della pagina.

Aggiungere più sedi

Per poter gestire più sedi, fino a qualche tempo, fa era necessario richiedere a Facebook, attraverso apposito form, l’attivazione di questa opzione (queste indicazioni appaiono ancora in alcuni tutorial ufficiali di Facebook). Di recente però, questa procedura è stata modificata rendendo l’amministratore della pagina maggiormente autonomo.
Prima di iniziare ad aggiungere le nostre sedi locali, andiamo a verificare se questa opzione è attiva o meno nella nostra pagina. Basta andare su Impostazioni>Generali, scorrere il menù di sinistra fino in fondo e verificare se vicino a “Registro attività” è presente la voce “Sedi”. Se non è presente clicchiamo su questo link e iniziamo la procedura per aggiungere le nostre sedi.
Già dopo il primo passaggio Facebook ci chiederà di rimuovere l’indirizzo della nostra pagina principale, visto che questa diventerà la pagina del marchio. Questa operazione non andrà a influenzare il numero di Like acquisiti, i post pubblicati o comunque tutto il lavoro che abbiamo svolto fino a quel momento, quindi procediamo con l’eliminazione dell’indirizzo senza problemi, ricordandoci che nei passaggi successivi, potremmo aggiungere questa sede tra i luoghi che andremo a creare.
Tornati quindi sulla nostra pagina di aggiunta sedi clicchiamo sul tasto “Inizia” dove al passaggio successivo ci verrà chiesto di scegliere la nostra “Main page”, cioè la pagina principale che, naturalmente sarà quella a cui abbiamo appena cancellato l’indirizzo, spuntiamo l’opzione e procediamo cliccando su “Avanti”.

Gestire più sedi con Facebook luoghi

A questo punto ci verrà prospettato di scegliere con quale modalità aggiungere le nostre sedi:

  • Manualmente (consigliato da 1-10 sedi)
  • Tramite file CSV (consigliato oltre 10 sedi)
  • Importare delle pagine (se abbiamo già creato una pagina per ogni sede)

In questo tutorial andrò a spiegare come aggiungere le sedi manualmente, opzione di solito comune per le attività locali che normalmente non arrivano ad avere 10 sedi.

Clicchiamo quindi su “Manually ad location” in alto a sinistra. Ci apparirà un form da compilare in tutte le sue parti che riporta:

  • Nome della pagina (non modificabile)
  • Numero negozio (non apparirà sulla pagina)
  • Descrittore del luogo (il risultato sarà questo: Cartoleria Le Pen (Sede di Vicenza), le parentesi le aggiunge Facebook)
  • Indirizzo
  • Città
  • Cap
  • Telefono
  • Nome WiFi
  • Sottocategorie (importante se abbiamo delle sedi che vendono oppure offrono servizi diversi tra loro)
  • Orari lavorativi
  • Fascia di prezzo

Una volta completati tutti i campi clicchiamo su “Salva” e ritroveremo così la nostra sede nell’elenco “Locations”. Procediamo anche per le altre sedi, ricordandoci che abbiamo sempre la possibilità di correggere eventuali inesattezze che possiamo avere pubblicato.

Gestire più sedi con Facebook luoghi

Come pubblicare contenuti (post, eventi, ecc…) nelle pagine

Andando su “Impostazioni”, la tab in alto a sinistra, possiamo decidere quali contenuti (Local contents) visualizzare sulle nostre pagine. Al momento Facebook ci offre le seguenti opzioni:

  • Pubblicare i post della pagina principale in tutte le pagine delle sedi
  • Pubblicare i post della pagina principale in tutte le pagine delle sedi quando queste non hanno contenuti propri
  • Non pubblicare mai i post della pagina principale in quelle delle sedi

Più in basso troviamo invece l’opzione “Local tab” che ci permette di far vedere le altre sedi nelle nostre pagine, le scelte sono semplici:

  • Consenti di visualizzare sempre le altre sedi
  • Consenti di visualizzare sempre le altre sedi ma solo su smartphone
  • Non consentire mai di visualizzare le sedi

Gestire più sedi con Facebook luoghi

Risultati finali e vantaggi di utilizzare Facebook Luoghi

I vantaggi di attivare la funzione luoghi per un’attività che ha più sedi sono decisamente molti, prima tra tutte la possibilità di gestire le informazioni utili agli utenti (indirizzo, contatti, orari di apertura , ecc.) da un’unica dashboard, lo stesso dicasi per la pubblicazione dei post.
Gli utenti della nostra pagina  invece, visualizzeranno nel menù di sinistra la voce “Luoghi”, cliccando la quale saranno inviati ad una mappa con segnalati tutti i luoghi dove si trovano le nostre sedi dove, cliccando su ognuno dei palloncini, apparirà la scheda riassuntiva della e un link che riporta alla pagina specifica.
Inoltre, con la funzione luoghi attivata, Facebook deciderà di far vedere una o l’altra sede, a seconda della posizione geografica in cui si trova l’utente, segnalando così il punto vendita più vicino a lui.

Con questa funzione Facebook ha messo a disposizione dei titolari di attività locali con più sedi un servizio decisamente utile e gratuito, spetta noi ora utilizzarlo nel migliore dei modi e trarne il maggiore beneficio possibile.

Filed Under: Marketing locale

Come risolvere il problema (hack) del plugin WP GDPR Compliance

15 Gennaio 2019 By Roberto Pellizzari Leave a Comment

WP GDPR Compliance è un plugin gratuito, scaricabile dal repository WordPress.org che aiuta, in modo semplice ed efficace, ad adeguare il proprio sito web alla recente normativa sulla privacy. Insieme a Contact Form 7 e Contact Form 7 Database Addon lo utilizzo su praticamente tutti i siti dei miei clienti e anche su questo sito.
Qualche giorno fa, alcuni di loro, mi hanno chiamato dicendomi che il loro sito era scomparso e che al suo posto veniva visualizzato un sito di e-commerce!

Mi sono immediatamente collegato e ho constatato che effettivamente era così, cioè che digitando il dominio del cliente sul browser si veniva reindirizzati ad un fantomatico sito di e-commerce potenzialmente dannoso per i computer che vi accedevano, e per questo non riporterò il dominio di questo sito.
La prima cosa che ho fatto è cercare di capire se il software malevolo aveva modificato i file del sito realizzato in WordPress, magari aggiungendo del codice javascript che si occupasse del redizionamento, ma ad un primo controllo è emerso che i file non riportavano date di modifiche recenti.
Ho allora cercato informazioni in rete senza però trovare soluzioni pratiche, almeno in lingua italiana, finché mi sono imbattuto in un buon tutorial in lingua inglese che mi ha aperto gli occhi. In realtà la soluzione proposta nell’articolo in questione, era un po’ complessa e mi sono subito reso conto che bastava molto meno per riportare alla normalità la situazione; ecco di seguito quanto bisogna fare se dovessi imbatterti in questo problema:

  1. Collegati al database del sito con user e password del Phpmyadmin.
  2. Clicca sul database del sito colpito e cerca la tabella prefisso_options (il prefisso varia, normalmente è wp ma può essere diverso a seconda dei casi).
  3. Clicca su “Mostra”, cerca la riga siteurl e verifica che nella colonna option_value sia presente l’indirizzo (dominio) del tuo sito web piuttosto che sia invece presente un dominio di un sito sconosciuto.
  4. Nel secondo caso modifica il dominio cliccando sulla matita gialla e inserisci il tuo dominio completo (es. https://www.miodominio.ext). Salva le modifiche cliccando su “Esegui” posto sul fondo della schermata.
  5. Esci da Phpmyadmin.
  6. Entra nell’amministrazione del tuo sito WordPress, vai alla sezione plugin e aggiorna il plugin WP GDPR Compliance all’ultima versione disponibile.
  7. Vai nelle impostazioni del tuo browser, cancella la cache (memoria) prima di collegarti al tuo sito e verifica che tutto funzioni regolarmente.

Con queste piccole modifiche, una volta digitato il proprio dominio sul browser, non sarete più reindirizzati all’e-commerce fasullo, per buona pace dei vostri utenti, del cliente e soprattutto vostra 🙂

Se hai domande o dubbi contattami compilando il form che trovi qui, sarà un piacere per me aiutarti.

Filed Under: Wordpress

Cose da fare nel 2019 per dare maggiore visibilità alla tua attività locale

7 Gennaio 2019 By Roberto Pellizzari Leave a Comment

E’ pratica ordinaria, per chi gestisce un’attività, tirare le somme dell’anno trascorso e fare programmi per il nuovo che sta arrivando. La visibilità online è sempre più spesso una parte importante di questo processo di miglioramento e crescita aziendale, e anche per le attività locali, cioè quelle aziende che hanno un pubblico geograficamente distribuito nelle immediate vicinanze dell’attività, questa pratica è sempre più comune.
Conoscere quali sono i trend futuri è importante per programmare azioni e destinare il budget necessario a metterle in pratica.
Vediamo quindi quali sono le 6 azioni principali da attivare per avere successo online nel 2019 e descriviamole brevemente:

Maggiore visibilità alle attività locali nel 2019

  • Mobile first
  • Generazione di video
  • Ricerca vocale
  • Generazione di contenuti
  • Stimolare le recensioni e gestirle
  • Creare e gestire una community

Mobile first

Il 60% delle ricerche online sono ormai realizzate utilizzando uno smartphone, con punte del 90% per certe particolari nicchie (ristoranti, hotel, ecc), è quindi necessario che il sito aziendale, a maggior ragione se si tratta di una realtà locale che offre direttamente i propri prodotti/servizi alla sua clientela, sia ottimizzato prima di tutto per il mobile.
Questo significa che tutti gli elementi grafici e testuali del sito dovranno essere facilmente leggibili, utilizzabili e cliccabili dagli utenti smartphone.
Quindi se non hai ancora un sito responsive/mobile first oppure utilizzi una doppia versione del tuo sito aziendale (desktop e smartphone), è arrivato il momento di pensare di mettere in cantiere un nuovo sito web.

Generazione di video

L’80% del traffico online consiste in video. Non solo YouTube, ma anche Facebook, Instagram e altri player del web stanno puntando molto su questo tipo di contenuti. E’ indispensabile quindi iniziare a implementare una strategia di marketing online che preveda una pubblicazione periodica e costante di video.
Un buon consiglio è quindi quello di iniziare a realizzare dei brevi filmati con il proprio smartphone e imparare qualche piccolo trucco di editing, cioè di modifica dei video per dare un taglio più professionale al nostro contenuto.
Lo stesso Youtube ci aiuta in questo mettendo a disposizione gratuitamente dei proprio utenti alcuni strumenti per migliorare il video girato in modo semplice, intuitivo e gratuito.
Quindi ora non hai più scuse, inizia a girare e diventa protagonista del tuo business!

Ricerca vocale

Il 20% delle ricerche realizzate da smartphone sono vocali, gli utenti cioè utilizzano la voce per comunicare con il proprio device quando hanno bisogno di reperire informazioni sul web. iPhone (Siri), Android (Google Now) e Microsoft (Cortana) hanno sviluppato il loro software per comunicare, attraverso la voce, con lo smartphone e stanno implementando questa tecnologia anche nei dispositivi da utilizzare in casa.
La particolarità della ricerca vocale sono i risultati che appaiono a video, che spesso si differenziano notevolmente dalla classica ricerca realizzata utilizzando la tastiera. Nel caso di iPhone ad esempio, i risultati sono la somma di informazioni raccolte da diversi servizi di visibilità locale, non essere presenti in queste directory con la propria attività significa fornire informazioni parziali o addirittura essere invisibili.

Generazione di contenuti

Ogni giorno che passa il marketing è sempre di più “contenuti”. Gli utenti del web sono costantemente bombardati da annunci pubblicitari e hanno ormai sviluppato una sorta di corazza che li difende da quasi ogni tipo di annuncio palesemente pubblicitario, senza contare che molti di loro (in Italia il 17% degli utenti desktop e l’1% degli utenti smartphone) utilizza gli adblocker, dei plugin che si installano sul browser e che impediscono di vedere i banner pubblicitari.
Le persone cercano informazioni sul web, non cercano pubblicità, e se noi siamo in grado di dargli ciò che cercano, cioè risolvere un loro problema, abbiamo buone possibilità che diventino nostri clienti.
Generare contenuti (di valore e interesse) significa produrre con regolarità blog/post (articoli per il nostro sito), post sui social, video, immagini, contenuti audio (podcast o audiolibri), pubblicare libri, ecc.
Chiaramente per ogni tipo di attività ci sono dei contenuti che andranno privilegiati. Se ho un negozio di fiori, video e immagini saranno i contenuti che più verranno apprezzati, ma anche dei post su come conservare i fiori recisi o curare una pianta da appartamento potrebbero diventare dei veicoli che generano e fidelizzano clienti.
Nel caso invece di un personal trainer potrebbe essere interessante produrre, oltre ai contenuti sopra citati, contenuti audio periodici come un podcast, o scrivere un ebook (da inviare gratuitamente a chi si registra alla newsletter) con “i 5 trucchi che nessuno conosce per mantenersi in forma”.

Stimolare le recensioni e gestirle

Prima dell’avvento di internet era difficile trovare informazioni reali su un prodotto, sapere cioè se questo effettivamente funzionava bene oppure era “una sola”. L’unica fonte di informazione che avevamo era la parola del venditore o, se eravamo fortunati, un amico oppure un parente che lo aveva acquistato prima di noi.
Oggi, se desideriamo conoscere l’opinione di altre persone che hanno acquistato un determinato prodotto o servizio, non dobbiamo fare altro che andare sul web e leggere le recensioni lasciate dai clienti che prima di noi lo hanno provato. Da un sondaggio sull’importanza delle recensioni riferito al 2017 emerge che il 68% degli utenti intervistati dichiara che le recensioni online hanno avuto una parte determinante sulla decisione di scegliere un particolare prodotto/servizio piuttosto che un’altro. E’ quindi importante per qualsiasi attività locale stimolare le recensioni dei clienti soddisfatti e gestire (bene) quelle dei clienti insoddisfatti.

Creare e gestire una community

Ottenere l’attenzione di un pubblico interessato ai nostri prodotti/servizi significa comunicare con persone che ci apprezzano e amano quello che facciamo. A questo punto vendere i nostri prodotti a questo tipo di pubblico sarà molto più facile che proporlo ad utenti con i quali non abbiamo mai avuto nessun tipo di rapporto.
Una community si crea generando contenuti gratuiti e di valore che possiamo fornire in cambio di una email o un numero di telefono, oppure creando contenuti audio o video periodici in modo da fidelizzare il nostro pubblico al quale potremmo comunicare successivamente le nostre proposte commerciali contatto sulla loro attenzione.
Tutto questo funziona se alle spalle c’è una strategia, una programmazione chiara e obiettivi ben definiti, oltre che un impegno costante che non deve venire meno nemmeno nei momenti difficili.

Conclusioni

Il 2019 sarà un anno di grandi opportunità per le attività locali, è però necessario un cambio di chip da parte degli esercenti che devono vedere il web non come un’ultima possibilità di salvezza ma un mezzo che va a complementare il lavoro qualitativo che già viene realizzato off line. E’ inutile investire migliaia di euro in una strategia online, sito web  e presenza sui social quando il prodotto/servizio che si offre non è all’altezza delle aspettative dei clienti, è necessario partire dalle basi e costruire un progetto che coinvolga totalmente l’attività e chi ci lavora.
Abbondante 2019 a tutti!

Filed Under: Local seo, Marketing locale, Web marketing

Local seo fai da te per la tua attività, ecco le basi

19 Settembre 2018 By Roberto Pellizzari Leave a Comment

Molto spesso mi trovo a confrontarmi con titolari di micro attività che, malgrado tutta la loro buona volontà, non possono permettersi una consulenza dedicata per la local seo.
Ho pensato quindi di creare un post dedicato a queste realtà commerciali dove, passo passo, e con termini semplici, cercherò di spiegare le basi per sfruttare la grande opportunità della local seo.
Il costo? Il tempo che serve per ottenere dei risultati tangibili, voglia di  imparare, pazienza e costanza.

Cos’è la local seo

Con la diffusione dell’internet in mobilità e degli smartphone, la ricerca online è diventata sempre più localizzata. Il consumatore tende cioè a cercare prodotti o servizi che sono nelle sue immediate vicinanze e lo fa utilizzando il proprio smartphone, strumento personale che porta sempre con sé.
Google ha colto immediatamente questa tendenza e, a partire dal 2012, ha modificato profondamente il modo in cui restituisce i risultati delle ricerche degli utenti.
Il motore di ricerca di Mountain View riesce infatti a distingue, con una buona approssimazione, le intenzioni dell’utente e capisce se questo sta facendo una ricerca localizzata oppure globale. Se ad esempio su Google digitiamo “prezzo materasso” i risultati che otterremo saranno globali, appariranno cioè link a realtà nazionali che vendono o promuovono i loro materassi online. Se invece digitiamo “riparazione materasso”, appena dopo gli annunci a pagamento, apparirà il local pack di Google My Business, un riquadro con mappa ed elenco delle attività più vicine a noi che dichiarano di riparare materassi. Local seo fai da te per attività localiA seconda del dispositivo che utilizziamo per la nostra ricerca, Google è in grado di ottenere una posizione più o meno precisa. Uno smartphone dotato di gps segnalerà a Google una posizione esatta, mentre un pc lo farà in modo più approssimativo, perché la posizione viene determinata dall’indirizzo ip (un numero a 12 cifre) assegnato al dispositivo dal proprio fornitore di connettività.
Uno studio di Google ha confermato che il 91% delle ricerche realizzate da smartphone hanno intenzioni locali, questo significa quindi che l’utente cerca un prodotto o un servizio locale quando utilizza il proprio dispositivo mobile. L’86% di questi utenti intraprende successivamente un’azione, mentre il 47% agisce immediatamente dopo avere ottenuto le informazioni che desidera recandosi in negozio, prenotando o acquistando online (fonte Google).
E’ quindi chiaro che negli ultimi anni il web è cambiato profondamente grazie alla diffusione degli smartphone e all’internet in mobilità, e che Google non è rimasto a guardare modificando a favore delle piccole attività i risultati delle ricerche.
Ora tocca a te approfittare di questo momento favorevole e dare visibilità alla tua attività locale, ecco come fare.

Analisi della concorrenza

Quando si decide di fare una qualsiasi azione di marketing online, è sempre consigliabile capire prima di tutto come si muove la concorrenza, quali strumenti utilizza, dov’è presente sul web e con quali parole chiavi appare nei risultati delle ricerche.
Nel caso specifico prenderemo in considerazione il solo lato seo della nostra analisi, vedremo cioè di capire come i nostri concorrenti si posizionano quando facciamo una ricerca con la nostra parola chiave principale, che è quasi sempre categoria+luogo. Nell’esempio utilizzeremo la keyword “fioreria vicenza”, che ci servirà successivamente anche per analizzare le altre keyword.
Prima di iniziare la nostra analisi dobbiamo fare un passaggio un po’ tecnico, per evitare che i risultati visualizzati a video possano essere influenzati dai nostri gusti e preferenze online. Ricordiamoci che Google memorizza le nostre ricerche quando le facciamo loggati con un suo account Gmail, quindi è meglio aprire una finestra “privata” oppure “in incognito” del nostro browser prima di iniziare.
Se usi Chrome vai su “Archivio” in alto a sinistra e poi “Nuova scheda di navigazione in incognito”, nel caso invece usassi Safari basta andare su  “File” in alto a sinistra e poi su “Nuova finestra privata”.
Una volta inserita la parola chiave e cliccato su invio vedremo il risultato di Google con il local pack (la mappa più le prime tre attività), clicchiamo sulla prima attività e osserviamo:

  • Nome dell’attività (NAP)
  • Categoria dell’attività
  •  Descrizione dell’attività
  • Numero di recensioni, contenuto delle recensioni e punteggio
  • I tre primi siti nei quali vien citata l’attività

Nome dell’attività

Secondo la policy di GMB il nome dell’attività che utilizziamo dovrebbe essere quello utilizzato nell’insegna, ovvero il nome con la quale l’attività è conosciuta. E’ possibile però, senza provocare l’ira di Google, aggiungere qualche informazione informazione in più al nome che normalmente dovrebbe essere composto da categoria+nome+luogo. Sempre utilizzando l’esempio della fiorire un buon nome da utilizzare per GMB potrebbe essere Fioreria Iris Vicenza (ammesso che il nome della fioreria sia Iris).

Categoria dell’attività

In fase di attivazione della scheda, o dopo averla rivendicata, possiamo inserire una o più categorie, importante che la principale sia quella con cui vogliamo apparire nei risultati delle ricerche.

Descrizione dell’attività

Da qualche tempo GMB ha reintrodotto nuovamente la descrizione dell’attività. Importante che sia presente la categoria principale nel testo e le altre 3/4  parole che definiremo nel prossimo passaggio.

Recensioni

Il numero di recensioni è importante, dobbiamo infatti prevedere una strategia a lungo termine per ottenere sempre più recensioni con un punteggio di 4/5 stelle. Le recensioni, e la risposta che daremo al cliente che ci ha recensito, dovrebbero contenere la parola chiave (in questo caso di esempio “fioreria a vicenza”).

I primi siti dove appare l’attività

I così detti back link hanno ancora un certo val0re nella local seo. Si tratta in sostanza di link verso nostra attività da altri siti o directory locali. Un volta questo tipo di siti abbondavano sul web, ma ora sono stati quasi completamente sostituiti da directory “glocali” (gioco di parole tra globali e locali) che godono comunque di una buona reputazione per Google. Nel caso di “fioreria vicenza” vediamo che i siti che appaiono sotto le schede dei primi della lista sono quasi sempre Pagine Gialle, Pagine Bianche, Facebook e il sito web dell’attività stessa.
Questo significa che dobbiamo inserire la nostra attività in Pagine Gialle Free (di conseguenza apparirà anche in Pagine Bianche), creare una pagina Facebook (non un profilo) e realizzare un sito web ottimizzato per il local seo per migliorare la nostra posizione.

Analisi delle keywords

Le keywords sono quelle parole chiavi che gli utenti del web utilizzino per trovare attività come la tua. E’ credenza comune pensare che il numero di risultati che appare in alto, quando facciamo una ricerca su Google, sia la misura per capire se una parola chiave è molto usata o meno. In realtà quel numero rappresenta i siti che corrispondono ai criteri di ricerca immessi su Google (siti che usano quella parola chiave), ma non è poi detto che gli utenti la utilizzino per trovare attività come la nostra.
Per capire quale parola chiave usano i consumatori per arrivare a noi, esistono molti sofisticati strumenti di analisi, alcuni in versione freemium (gratuiti con limitazioni di funzionalità) e altri a pagamento con canone mensile abbastanza impegnativo.
In questo caso utilizzeremo due strumenti di Google che, anche se non perfetti, sono gratuiti e ci danno un’idea abbastanza chiara di quali parole usare per posizionare la nostra attività.
Il primo strumento che utilizzeremo è Google Adwords e in particolare gli Strumenti di analisi delle parola chiavi di Google Adwords. Fino a qualche tempo fa questo strumento era completo e gratuito e forniva dati molto precisi, oggi per usarlo in versione full dobbiamo avere avviato una campagna pubblicitaria a pagamento, altrimenti i risultati che otterremo saranno più limitati, ma sufficienti comunque a prendere delle decisioni.
Per usare questo strumento andiamo su Google Adwords, accediamo con il nostro account Gmail, clicchiamo su Strumenti>Pianificazione>Strumento di pianificazione delle parole chiavi>Trova parole chiavi. A questo punto inseriamo la nostra parola chiave principale “fioreria”, clicchiamo su “Inizia” e poi scegliamo l’area geografica che ci interessa in alto (Cancelliamo Italia e scegliamo Provincia di Vicenza). Clicchiamo su media ricerche mensili per ordinare i dati e il risultato che visualizzeremo sarà il seguente:

Local seo fai da te per attività locali

Prendiamo nota delle seguenti parole chiave:

  • fioraio vicenza
  • fioreria
  • fiorista
  • mazzo di fiori

Se siamo un vivaio possiamo anche appuntare “piante da giardino”, “piante aromatiche” e “vivaio”.

Andiamo ora a vedere, con un altro strumento di Google, come vengono utilizzate queste parole chiavi nella nostra area geografica e quali sono gli effettivi volumi di ricerca in particolare per i sinonimi fioraio, fiorista e fioreria. Per farlo andiamo su Google Trend e, sempre loggati con il nostro account Gmail, scegliamo la nazione in alto a destra (Italia) e inseriamo la prima parola chiave, fioreria in questo caso.
Il primo grafico ci restituisce, alla data di stesura di questo post (i grafici di questo paragrafo sono dinamici quindi possono variare a distanza di tempo) l’andamento della parola “fioraio” negli ultimi 12 mesi. Google Trend usa una valore da 0 a 100 per stabilire il volume di ricerca (il numero di ricerche) di una parola chiave dove 0 (zero) significa nessuna ricerca e 100 l’estremo opposto.
Nel grafico si vede chiaramente che i picchi massimi di ricerca si hanno a Febbraio (S. Valentino) e Marzo (Festa della Donna) mentre il resto dell’anno la situazione è abbastanza stabile.

Osservando invece il secondo grafico, ciò che salta all’occhio è che la parola fioreria è molto utilizzata nel nord-est d’Italia e che il volume di ricerca in Veneto (dove si trova Vicenza), è 86.

Sempre nello stesso grafico, se modifichiamo l’indicatore da “Regione” a “Città”, vedremo che Vicenza ha un volume di ricerca che corrisponde a 100. Questo non ci lascia più dubbi in proposito e ci conferma che la parola chiave da usare per posizionare la nostra attività è proprio fioraio.
Google Trend è importante anche per stabilire se effettivamente nel luogo dove si trova la nostra attività la parola chiave che la identifica è effettivamente quella che pensiamo. Solo a titolo di esempio andiamo a fare un’analisi con altri sinonimi di fioraio, ecco i risultati:

Vediamo che su scala nazionale la parola chiave più utilizzata negli ultimi 12 mesi è fioraio, seguita da fiorista e fioreria. Se però guardiamo la piantina di seguito troviamo dei risultati che sono abbastanza sorprendenti e che cambiano a seconda dell’area geografica.
Infatti la parola fioraio risulta essere molto utilizzata nel centro-sud Italia e in Valle D’Aosta, mentre fiorista domina solo in un paio di regioni e, come già visto fioreria è la parola chiave più utilizzata per cercare un negozio di fiori in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.
Tutto questo per far capire che, a seconda dell’area geografica in cui si opera è necessario verificare con quale nome la nostra attività viene cercata.

Creazione del NIT (NAP in inglese)

NIT è l’acronimo italiano di Nome, Indirizzo, Telefono (Name, Address, Phone) ed è fondamentale per dare visibilità alla nostra attività. Non è la ragione sociale, ma un miscuglio di questa, il nome dell’insegna del nostro negozio e della parola chiave principale con la quale gli utenti cercano attività come la nostra.
Ad esempio se la nostra attività si occupa di impianti elettrici e si chiama Zeus snc di Mario Rossi & c., il NIT potrebbe essere Zeus (nome azienda) Impianti Elettrici (keyword principale) Vicenza (località).
Definita l’insegna dell’azienda si passa all’indirizzo, in questo caso l’unica raccomandazione qui è la correttezza dell’indirizzo e la coerenza nel momento in cui si attivano le piattaforme di visibilità local che ci richiedono queste informazioni.
E’ importante che l’indirizzo sia scritto sempre nello stesso modo. C’è differenza tra Contrà e C.trà, Strada e Str., Piazza e P.zza, ecc. Il mio consiglio è di cercare su Google.it l’indirizzo e scriverlo precisamente come viene indicato, se ci appare una piccola mappa della zona significa che anche Google lo ha memorizzato nel proprio database nello stesso modo in cui noi lo abbiamo scritto.
L’informazione successiva è il numero di telefono. Anche qui il numero va scritto sempre in modo coerente, l’unica accortezza è di scriverlo senza il prefisso internazionale.
Fanno poi parte del NIT l’indirizzo email e il sito web, quest’ultimo va scritto per intero e deve comprendere anche il prefisso https://.
Per ultima, ma non per ultima in ordine di importanza, una breve descrizione (100-120 parole) della nostra attività che dovrà contenere le parole chiavi principali che abbiamo ottenuto in fase di analisi delle keywords oltre a contenuti utili e rilevanti per gli utenti che la leggeranno.

La scheda Google My Business

La scheda Google My Business, che da ora in avanti chiameremo GMB, è uno strumento gratuito fondamentale per la nostra visibilità online. E’ il primo risultato che appare nelle ricerche di Google (viene solo dopo gli annunci a pagamento), anche prima di qualsiasi sito web, ed è fondamentale che sia rivendicata (quindi che possiamo gestirla), ottimizzata (che appaia nei risultati di ricerca) e aggiornata periodicamente (informazioni sempre attuali e coerenti, nuove immagini e post).
Ma non solo. GMB ci permette di creare in modo semplice un minisito della nostra attività, pubblicare foto tradizionali e sferiche, fare l’upload di video, ricevere recensioni e rispondere, ricevere telefonate, ecc.
Insomma uno strumento completo che ogni titolare di attività locale deve sapere gestire autonomamente.
Iniziamo quindi prendendo possesso della nostra scheda GMB se già pubblicata, oppure creandola da zero nel caso non esistesse.
Per fare qualsiasi operazione collegata ad uno strumento di Google è necessario avere un account Gmail. E’ preferibile creare un nuovo account “aziendale” per questo tipo di attività. Per quanto possibile l’account che si andrà a creare dovrebbe contenere le parole chiavi principali come ad esempio edenpasticceriavicenza@gmail.com (nome azienda+keyword+luogo@gmail.com). Per creare il tuo account collegati a Gmail e clicca su “Crea un account” seguendo la proceduta guidata.
Se esiste già una scheda della tua attività (creata da un cliente o da Google stesso e devi rivendicarla, cioè prenderne possesso, cerca la scheda e poi clicca sul link “Sei il proprietario di questa attività?”. Poi segui passo passo tutte le richieste che ti verranno fatte. Se invece devi realizzare ex novo una scheda GMB, dopo esserti loggato sulla pagina principale di GMB ti verrà richiesto di inserire il nome dell’attività e procedere con la creazione guidata.
Alla fine della procedura ti verra richiesto di verificare la scheda attraverso tre modalità (disponibile a seconda della tipologia di scheda):

  • Invio di cartolina cartacea da parte di Google all’indirizzo fisico dell’attività. La cartolina contiene un codice che deve essere inserito nella dashboard di GMB.
  • Telefonata automatica al numero fisso dell’attività. Durante la chiamata viene comunicato un codice che dovrà poi essere inserito nella dashboard di GMB.
  • Verifica tramite email dove viene inviato un codice da inserire dalla dashboard di GMB oppure cliccando su un link.

Ulteriori approfondimenti che spiegano passo passo come ottimizzare la scheda GMB li trovi in questo articolo.

Problematiche più comuni

Di solito non ci sono problemi al momento di rivendicare la scheda di un’attività, ma possono comunque presentarsi complicazioni, riporto le due più comuni.

La scheda è già stata rivendicata

Se quando visualizziamo la scheda della nostra attività, notiamo che non è presente il link “Sei il proprietario di questa attività?”, significa che la scheda è già stata rivendicata.
E’ difficile che un “estraneo” rivendichi una scheda non sua, quasi sempre la scheda è stata rivendicata da qualcuno dei nostri collaboratori che poi si è dimenticato di comunicarcelo, oppure lo abbiamo fatto noi e non lo ricordiamo più.
Nel momento in cui non riusciamo a capire chi e con quale account ha rivendicato la scheda, dobbiamo seguire la procedura spiegata di seguito che ci consentirà di rientrare in possesso di ciò che ci appartiene di diritto.

Dopo avere fatto il login su GMB come detto sopra, andiamo su “Inizia ora” e poi su “Aggiungi una sede singola” e inseriamo il nome dell’attività come appare nella scheda già esistente. Google ci farà notare che la scheda local che intendiamo creare è già presente nel suo database e ci darà la possibilità di richiederne i diritti di gestione.
Una volta cliccato su “Richiedi proprietà” dovremmo rispondere alle domande che ci vengono poste. A questo punto Google invierà una mail all’attuale proprietario della scheda local chiedendogli di mettersi in contatto con noi. Se dopo due settimane non si ottiene risposta sarà necessario contattare l’assistenza che ci richiederà delle prove, anche fotografiche. Una volta risposto a tutte le domande basterà cliccare su “Invia” e attendere di essere contattati dal supporto Google.

La scheda è duplicata

Può capitare a volte che esistano più schede della nostra attività. Le cause di questa duplicazione possono essere varie, tutte comunque sono controproducenti per il  posizionamento delle nostra attività e la questione va risolta quanto prima.
A seconda della situazione ci sono vari modi per procedere con l’eliminazione di una o più schede duplicate, in questo post spiego come fare a seconda dei casi.

Conclusioni

Google My Business è lo strumento imprescindibile per qualsiasi attività locale. Prima di fare qualsiasi altra operazione e investire denaro per ottenere maggiore visibilità online, dobbiamo prima di tutto attivare la nostra scheda GMB e ottimizzarla. Tutti gli altri strumenti, sito internet compreso, devono essere una conseguenza della presenza su GMB.
Per domande e dubbi non esitare a contattarmi compilando il form che trovi in questa pagina.

Filed Under: Local seo, Marketing locale

Come programmare i post di Google My Business

31 Luglio 2018 By Roberto Pellizzari 2 Comments

Chi si occupa di local seo, e quindi lavora con attività locali come negozi, bar, ristoranti, professionisti, artigiani , ecc., sa che la scheda local di Google My Business è lo strumento chiave per la visibilità online di queste realtà.
Piaccia oppure no, almeno stando alle statistiche che GMB ci mette a a disposizione, questa scheda genera nella maggior parte dei casi più visite del nostro sito web o della pagina Facebook.
Di conseguenza è bene sfruttare al massimo le potenzialità che Google ci mette a disposizione fino ad oggi gratuitamente, primo tra tutti i post che possiamo pubblicare sulla scheda Google My Business e che ora possiamo anche programmare, anche se non direttamente dalla dashboard di GMB.

Ma perché programmare i post di Google My Business?

Da circa un anno Google ha introdotto la possibilità di pubblicare dei post sulla propria scheda local. I post sono di vario tipo e ognuno copre delle specifiche esigenze:

  • Novità
  • Evento
  • Offerta
  • Prodotto

Pubblicare un post è abbastanza semplice e lo strumento offerto per farlo è raggiungibile dal menù di GMB alla voce “Post”.
A seconda della tipologia di post scelto le voci presenti cambiano e sono:

  • Immagine o video (le immagini devono avere una dimensioni minima di 720×720 px)
  • Titolo (4-5 parole per un totale di 58 caratteri)
  • Testo (da 100 a 300 parole)
  • Pulsante CTA (call to action) da scegliere tra chiama ora, prenota, ordina online, acquista, ulteriori informazioni, vai all’offerta.

La particolarità dei post di GMB è il fatto che hanno una durata di soli 7 giorni, e che dopo questo periodo di tempo si auto archiviano e quindi non sono più visibili nella scheda local dell’attività. Questa scelta è probabilmente dovuta al fatto che Google vuole tenere “vive” le schede locali, e in questo modo obbliga i proprietari delle stesse a collegarsi con più frequenza al pannello di controllo per aggiornare le pubblicazioni.

Quindi abbiamo detto che i post durano 7 giorni e non ci sono strumenti nativi nella Dashboard di GMB per programmarli come succede su Facebook ad esempio. Come fare allora?
A questo punto ci vengono in aiuto dei tool esterni molto diversi tra loro che vedremo di seguito.

Sendible

Sendible è una delle molte piattaforme online che permette di gestire tutti i nostri social network da un’unico punto. Niente di nuovo quindi se non fosse per il fatto che è stata integrata da qualche tempo, anche la funzionalità per gestire la programmazione dei post di Google My Business.
La registrazione alla piattaforma è semplice e subito dopo si può già collegare la nostra scheda GMB e iniziare a programmare i nostri post. Per farlo dobbiamo solo cliccare sulla voce “+Services” in alto a destra e scegliere Google My Business. Selezioniamo l’account che vogliamo utilizzare e la location (il negozio) quando ci viene chiesto, cioè la scheda GMB che verrà aggiornata con i post e confermiamo.
Clicchiamo ora su “Compose” e poi sulla piccola icona azzurra a forma di “shop” e digitiamo il testo del post. Alleghiamo sempre un’immagine per attrarre l’attenzione, oppure un video cliccando su “Attach”, e poi scegliamo il nostro file.

Programmare post per Google My Business

Scegliamo poi il pulsante per la nostra chiamata all’azione (CTA), cioè cosa vogliamo che l’utente faccia (prenota, maggiori info, link verso il sito o landing page, ecc.) e poi clicchiamo su “Schedule”, la piccola icona in basso a sinistra con il calendario che serve a programmare il post. Cliccando su “Repeat” si ha la possibilità di riproporre il post ad intervalli regolari, funzione utile ad esempio se si ha una promozione che dura un mese e si vuole spingerla dai post di GMB.
Per vedere i post programmati basta andare su “Engage” e poi su “Schedule” che troviamo nel menù a sinistra.
Ricordo che Sendible, come tutti gli altri servizi di questo tipo, non è gratuito ma prevede comunque un periodo di prova di 30 giorni, scaduto il periodo viene richiesto un canone mensile che parte da € 24/mese (€ 20 se il pagamento è annuale).

Post to Google My Business (Plugin per WordPress)

Post to Google My Business è un plugin per WordPress sviluppato da TyCoon Media, che permette di creare e programmare un post per GMB dalla bacheca di WordPress.
L’installazione avviene com per un qualsiasi plugin di WordPress, una volta fatto si va su “Post” e “Nuovo post”, si spunta “Post to Google My Business”, si sceglie la tipologia a di post tra quelle native di Google:

  • Novità
  • Evento
  • Offerta
  • Prodotto

Si inserisce il testo e l’immagine e poi si programma il post cliccando su “Modifica” a fianco di “Pubblica subito” con per i normali post di WordPress.

Come programmare i post di Google My Business

A questo punto si sceglie data e ora di pubblicazione e se va ripetuto nel tempo. L’azienda offre la possibilità di installare il plugin e provarlo per 7 giorni, dopo di che si dovrà pagare un importo che parte da $ 79,99/anno per la versione base, già sufficiente per un singolo negozio.

E tu quale modalità usi per gestire i post di Google My Business? Conosci altri tool che permettono di programmare i post di GMB?

Filed Under: Google, Local seo

Local seo per un’azienda con più sedi

19 Luglio 2018 By Roberto Pellizzari Leave a Comment

Non sono poche le aziende locali che hanno più sedi in un’area geografica limitata. Non parlo infatti di catene di franchising o grossi gruppi con punti vendita sparsi su tutto il territorio nazionale, ma di piccole realtà che con il tempo sono cresciute e hanno dato vita a nuovi punti vendita che gestiscono da una sede centrale.
Parliamo di attività con 2-3 punti vendita che possono arrivare a 6-7 in casi particolari. La procedura per realizzare il lavoro di local seo per queste realtà è abbastanza simile a quella che si farebbe con un’attività con una sola sede, cambiano solo alcuni dettagli che però fanno la differenza e che vedrai leggendo l post.

Local seo per aziende con più sedi

Innanzi tutto facciamo ordine

Quando iniziamo a lavorare con una realtà con più sedi è fondamentale l’ordine. Già seguire e aggiornare il flusso di lavoro di un’attività con una sola sede è impegnativo, immaginiamoci cosa può succedere con una realtà con 6-7 punti vendita se non organizziamo il nostro operato.
Risulta quindi fondamentale creare dei documenti dove inseriremo le informazioni dei diversi negozi e dove terremo aggiornati gli avanzamenti dell’attività di local seo.
I documenti da realizzare sono:

  • NIT con dati di contatto e descrizione breve ottimizzata per la local seo
  • Documento schede local seo con nome piattaforma local (GMB, Yelp, Bing, ecc.), user e password, stato della registrazione  e campo libero dove annoteremo il giorno della registrazione, la data prevista per il ricevimento della cartolina, ecc.
  • Scheda dei negozi da compilare a cura del cliente con le seguenti informazioni:
    – Nome del negozio con indirizzo completo e contatti
    – Orari
    – Pagamenti accettati
    – Accesso disabili
  • Documento contenente tutte le credenziali che verranno generate durante la nostra consulenza:
    – Pannello di controllo dominio e hosting
    – Accesso al back office del sito web
    – Accesso ftp
    – Accesso al database del sito, ecc.

Questi documenti dovranno essere aggiornati e mantenuti ordinati poiché saranno poi consegnati al cliente una volta terminata la collaborazione.

Analisi delle parole chiavi

Dato per scontato che prima di tutto va realizzata un’intervista al cliente per conoscere la sua realtà, il settore in cui opera, capire quali obiettivi intende raggiungere e quali sono le sue aspettative riguardo alla nostra consulenza, un’analisi delle parole chiavi è fondamentale per realizzare un progetto di visibilità locale che porti a dei risultati concreti.
Utilizzando i vari tool per l’analisi delle keywords, si andrà a definire qual’è la parola chiave principale utilizzata dagli utenti per trovare un’attività come quella del nostro cliente. Se ad esempio parliamo di un panificio, molto probabilmente gli utenti utilizzeranno parole chiavi come panificio a Vicenza, panificio vicino a me, panificio nelle vicinanze, ecc.
Non diamo per scontato nulla, e andiamo a vedere come vengono utilizzati i sinonimi (panetteria, fornaio, forno, ecc.) perché, a seconda della località in cui è presente l’attività, si predilige una parola piuttosto che un’altra.
Mi è capitato, durante l’analisi delle keywords per un cliente che aveva una fioreria, di scoprire che, a seconda delle diverse zone d’Italia, la stessa tipologia di realtà commerciale, veniva chiamata in almeno tre modi diversi: fioreria, fioraio e fiorista.

Local seo per aziende con più sedi

La scelta del NIT (Nome Indirizzo Telefono)

Quando scegliamo un NIT per un’attività locale con più sedi dobbiamo pensare che questo verrà moltiplicato per il numero di sedi seguendo la logica categoria+brand+località. Se ad esempio stiamo lavorando con un panificio che ha più negozi il NIT potrà essere:
Panificio Rossi Vicenza
Panificio Rossi Creazzo
Panificio Rossi Altavilla Vicentina
Completeremo poi il NIT con l’indirizzo completo, che dovrà essere scritto nella stesso identico modo suggerito da Google, dal telefono, il sito web, ecc.
Prepariamoci anche una descrizione che contenga le parole chiavi che gli utenti utilizzano per cercare i prodotti/servizi proposti.

Realizzare il sito web

Per realizzare il sito web dobbiamo partire prima di tutto dalla scelta del dominio. Il criterio di scelta in questo caso può variare rispetto ad una normale attività con un solo punto vendita.
Seguendo il criterio del NIT il dominio dovrebbe contenere categoria, brand e località ma essendo una realtà con negozi sparsi in comuni o città diverse, questo non è possibile e dovremmo quindi registrare un domino che contenga solo la categoria e il brand.
Tornando all’esempio del panificio un dominio interessante potrebbe essere www.panificiorossi.it, ottima base per poi creare delle schede negozio (pagine) che riportano solo la località e che quindi potrebbero generare un url “parlante” del tipo:
www.panificiorossi.it/vicenza
www.panificiorossi.it/creazzo
www.panificiorossi.it/altavilla-vicentina

E sono proprio le schede dei negozi a fare la differenza in un sito web per un’azienda con più sedi. Oltre infatti alle classiche pagine chi siamo, i nostri prodotti/servizi e contattaci, ci sarà una voce di menù che chiameremo “i nostri negozi” e che conterrà il collegamento a delle schede negozio che struttureremo in modo ben preciso.
Ogni scheda dovrà contenere infatti:

  • Descrizione dell’attività e dei servizi utilizzando le keywords
  • Immagini esterno, interno e staff del negozio
  • Indirizzo completo
  • Contatti (mail, telefono, WhatsApp, ecc.
  • Orari
  • Mappa di Google
  • Ultime recensioni degli utenti
  • Link diretto per lasciare recensioni su Google My Business
  • Form contatto

Inoltre, cosa molto importante, per ogni scheda andranno generati dei metadati con le stesse informazioni visibili nella scheda ma in un formato gradito a Google. Questi metadati andranno inseriti tra i tag <head></head> e possono essere generati utilizzando tools simili a questo.

Attivare le schede local

E’ Google My Business il servizio local sul quale dobbiamo puntare per dare visibilità alla nostra attività locale. Le schede negozio di questa piattaforma devono essere rivendicate o create e ottimizzate al meglio per ottenere il massimo della visibilità.
Sono ancora molte le attività, anche importanti, che non hanno ancora rivendicatola loro scheda e questa pratica può generare problemi nel tempo visto che le schede GMB sono i primi risultati che appaiono dopo una ricerca e che generano di norma centinaia se non migliaia di visualizzazioni mensili.
Ecco i fattori principali di cui dobbiamo tenere conto nel momento in cui andiamo ad ottimizzare una scheda GMB, a questo link invece alcuni post su Google My Business che parlano di particolari funzionalità del servizio.

Il nome dell’attività

Dovrebbe contenere il brand, la keyword principale e la località. Da sottolineare che questa pratica viola la policy di Google My Business che contemplerebbe esclusivamente il brand dell’attività, o meglio “il nome dell’attività come conosciuta”.
Al momento Google sembra tollerare l’uso di keywords nel nome attività anche se in un futuro abbastanza vicino si prevede un aumento dei controlli.

Gli orari

Gli orari sono uno dei fattori che Google tiene molto in considerazione. Mantenere in ordine gli orari e soprattutto aperture e chiusure straordinarie, aiuterà la tua scheda GMB ad ottenere un buon posizionamento nei risultati delle ricerche.

Le foto

Nel tempo le foto della scheda hanno ricoperto un ruolo sempre più importante tanto che ci sono ben due metriche nelle statistiche della scheda dedicate a loro: le visualizzazioni di foto e la quantità di foto.
Le foto, a seconda del tipo di attività, sono divise in categorie che possono essere:

  • interni
  • esterni
  • prodotti
  • team
  • cibo e bevande
  • menù

Una certa regolarità nel caricare nuove foto aiuta in modo consistente a ben posizionare l’attività.

Descrizione dell’attività

Reintrodotta da qualche tempo dopo un’assenza di parecchi anni, la descrizione dell’attività è una buona occasione per raccontare bene cosa offriamo inserendo all’interno le keyword che abbiamo delineato durante la nostra analisi.

Altri servizi di local seo

Sono parecchi altri i servizi di local seo che vale la pena attivare, per un motivo o per l’altro quando cerchiamo di rendere visibile online un’attività locale. Primo tra tutti metterei Apple Maps Connect, seguito da TripAdvisor (nel caso di attività di ristorazione oppure ospitalità), Yelp, Pagine Gialle, Bing Places for business e Foursquare. Nessuno di questi servizi genera i numeri di GMB, ma ognuno di questi ha una peculiarità che descriverò in un prossimo post e che vale la pena sfruttare a fondo.

Conclusioni

Posizionare un’attività locale con più sedi è un lavoro lungo e tedioso a volte, che richiede pazienza, tempo ed esperienza per poterlo portare a termine con il massimo dei risultati. Non esistono ancora dei tools che possano aiutare nel gestire la presenza online di un’azienda con 3-4 sedi ma organizzazione e perseveranza possono comunque portare ad ottenere grandi risultati.
Se hai un’attività con una o più sedi e non vuoi perdere l’opportunità di catturare nuovi clienti grazie al web contattami compilando il form che trovi cliccando qui.

Filed Under: Local seo, Marketing locale

L’importanza delle recensioni per un’attività locale (terza parte)

9 Luglio 2018 By Roberto Pellizzari Leave a Comment

Ed eccoci finalmente arrivati alla terza ed ultima parte del questionario pubblicato da Bright Local sulle abitudini dei consumatori riguardo le recensioni online e in particolare su quelle rilasciate sulle attività locali.
Nei precedenti articoli (trovi i link in fondo a questa pagina) il questionario riguardava le abitudini dei consumatori, la seconda di fiducia ed influenza e in questa terza parte invece si tratta l’argomento pubblicazione recensioni e recensioni false. Buona lettura!

Pubblicare recensioni

D15. Hai mai recensito un’attività locale?

L'importanza delle recensioni per un'attività locale

* I consumatori potevano selezionare un massimo di due risposte.

Risultati chiave

  • Il 63% dei consumatori ha scritto recensioni positive per delle attività locali, mentre il 32% ha lasciato recensioni negative.
  • Il 26% non ha ancora recensito un’attività locale, ma ha intenzione di farlo.

Il sondaggio rileva che la maggior parte degli intervistati legge e lascia recensioni per le aziende. Solo il 6% ha dichiarato di non avere mai rilasciato una recensione per un’attività locale e che non ha intenzione di farlo, ma un incoraggiante 26% ha dichiarato di volerlo fare in futuro.
Si dice che sia più facile condividere un’esperienza negativa piuttosto che una positiva, tuttavia questo sondaggio sembra dimostrare che non è così visto che il 63% dei consumatori intervistati ha dichiarato di avere scritto una recensione per una buona esperienza che hanno avuto in passato.

E’ fuori dubbio però che se quanto offriamo ai nostri clienti non è all’altezza delle loro aspettative, questi rilasceranno una recensione negativa, come hanno dichiarato il 35% dei consumatori intervistati.

Uno dei risultati principali che emergono dall’intervista è che, poco più di un quarto degli intervistati, si trova nella situazione di non aver ancora pubblicato una recensione, ma di essere comunque intenzionati a farlo.

Nelle loro strategia per aumentare le recensioni, le aziende dovrebbero focalizzarsi su questo tipo di consumatori, in modo da ottenere facilmente recensioni positive.

D16. Ti è mai stato chiesto di lasciare una recensione per un’azienda locale?

L'importanza delle recensioni per un'attività locale

Risultati chiave

  • Il 68% dei consumatori ha rilasciato una recensione dopo che un’azienda locale ha chiesto loro di farlo.
  • Un numero sempre maggiore di attività locali chiede ai propri clienti una recensione, tanto che il 74% dei consumatori intervistati dichiara di avere ricevuto richieste di questo tipo.
  • Solo il 26% dei consumatori non è mai stato invitato a lasciare una recensione (percentuale in calo rispetto al 30% nel 2016).

Anche se la priorità principale per le aziende sarà sempre quella di fornire un servizio impeccabile, è sempre più importante incoraggiare le persone a condividere la loro esperienza di acquisto in un’attività locale online. Le aziende sono sempre più propense a chiedere recensioni, con il 74% degli intervistati che afferma di avere ricevuto richieste di lasciare una recensione per un’attività locale, dato in aumento rispetto al 70% del 2016.

L'importanza delle recensioni per un'attività locale

Il 68% dei consumatori a cui è stato chiesto di lasciare una recensione da un’azienda locale, dichiara di averlo fatto nel 2017. Il dato più interessante però e che al 26% degli intervistati non è mai stato richiesto di lasciare una recensione, e queste mancate richieste si possono considerare delle opportunità perse per molte aziende.

Le informazioni emerse suggeriscono che le attività locali dovrebbero creare una strategia per richiedere una recensione della loro attività da parte del cliente.
Non è scontato che tutti i clienti contenti del prodotto/servizio acquistato pensino di lasciare una recensione dopo l’acquisto, quindi è compito delle aziende assicurarsi di chiedere al cliente di farlo. Per accedere a questo importante 68% che è disposto a lasciare una recensione quando richiesto, è necessario studiare un percorso e una procedura in modo da assicurarsi un buon numero di recensioni positive.

Recensioni false

D17. Ti è capitato di leggere qualche recensione falsa durante l’ultimo anno?

L'importanza delle recensioni per un'attività locale

Risultati chiave

  • Il 79% dei consumatori ritiene di aver letto almeno una recensione falsa nell’ultimo anno.
  • Il 25% dei consumatori ritiene di aver letto molte recensioni false nell’ultimo anno.

Il 2017 ha visto le “fake news” diventare l’argomento del giorno, si dice che che siamo entrati nell’era “post-verità”, che rende sempre più difficile distinguere su internet il vero dal falso. Questa situazione si è estesa anche alle recensioni online, con la conseguenza che il consumatore è diventato più scettico nei confronti delle opinioni espresse da altri consumatori riguardo ad un’attività locale.

Recensioni false (recensioni create dall’azienda stessa o da persone compiacenti, recensioni pagate o recensioni rilasciate da ex dipendenti o concorrenti, quindi negative, che non riflettono una vera esperienza) sono effettivamente un problema. Ad aggravare la cosa il fatto che molti siti che fanno delle recensioni il loro punto di forza, non considerano le recensioni false come una priorità, e la difficoltà riscontrata nel rimuovere quelle che sono recensioni palesemente false, ha lasciato perplessi molti titolari di attività locali.

I dati a nostra disposizione, dimostrano quanto le recensioni false siano effettivamente un problema.
Il 79% dei consumatori afferma di aver letto almeno una recensione falsa nell’ultimo anno, con il 25% che dice di averne lette molte. Se teniamo in considerazione l’alto livello di fiducia che i consumatori ripongono nelle recensioni, ne risulta che le aziende e i siti di recensioni dovranno affrontare una seria sfida per cercare di rimuovere e prevenire le recensioni false.

D18. È facile capire se una recensione è falsa?

L'importanza delle recensioni per un'attività locale

Risultati chiave

  • L’84% degli intervistati dichiara che non è sempre in grado di capire se una recensione è falsa.
  • Il 16% afferma di poterlo sempre fare con certezza.
  • Il 70% dei consumatori afferma che riesce a capire quasi sempre se una recensione non è vera.
  • Il 14% dei consumatori trova difficoltà ad individuare una recensione falsa, mentre un ulteriore 16% non ne ha la certezza.

Nonostante le molte recensioni false, un 84% degli intervistati ha dichiarato preoccupato che non è sempre in grado di individuare le recensioni false. Il 70% pensa che sia facile capire se una recensione è vera o falsa. In ogni caso ogni recensione non vera che non viene individuata, può facilmente portare i consumatori a crearsi un’idea non corretta dell’attività locale.

Sia che si tratti di recensioni a pagamento, che fanno apparire l’attività migliore di quello che è effettivamente, oppure di recensioni scritte da persone che intendono causare un danno all’attività stessa, queste false recensioni potrebbero avere conseguenze negative da non sottovalutare.
E con sempre più consumatori che si affidano alle valutazioni espresse in stelle per giudicare un’attività locale, le recensioni false potrebbe nel tempo screditare la validità di questo strumento.

Con il 14% delle persone che ammettono di non riuscire a individuare recensioni false e il 16% che non sa come identificarle, le recensioni false potrebbero creare notevoli problemi a medio termine. Perché le recensioni continuino ad essere un punto di riferimento per i consumatori, è necessario che le piattaforme di recensioni aiutino quest’ultimi ad individuare le false recensioni. Allo stesso tempo le aziende dovrebbero assumersi il compito di monitorare i propri profili costantemente prima che le false recensioni possano minare la loro reputazione e causare danni.

< Leggi la prima parte dell’articolo     Leggi la seconda parte dell’articolo>

Filed Under: Local seo, Marketing locale

L’importanza delle recensioni per un’attività locale (seconda parte)

29 Giugno 2018 By Roberto Pellizzari Leave a Comment

Ed eccoci arrivati alla seconda parte (sono tre i tutto) del lungo articolo (qui l’originale in inglese pubblicato da Bright Local) che sonda le abitudini dei consumatori riguardo le recensioni online e mette in evidenza l’importanza delle recensioni. Nella prima parte si parlava di abitudini dei consumatori per quanto riguarda le recensioni online, mentre in questa seconda parte di parla di fiducia e influenza, cioè di quali caratteristiche devono avere le recensioni online per influire sulle decisioni del consumatore. Buona lettura!

Fiducia e influenza

D7. Leggi le recensioni online per determinare la reputazione di un’azienda?

L'importanza delle recensioni per un'attività locale

Risultati chiave

  • Il 93% dei consumatori legge le recensioni delle attività locali per valutare se un’azienda ha o meno una buona reputazione, quindi solo il 7% non lo fa (era il 9% nel 2016).
  • Il 35% legge sempre le recensioni quando cerca un’attività nelle immediate vicinanze.

Leggere le recensioni online prima di contattare o recarsi presso un’attività locale è ormai un’abitudine consolidata presso i consumatori. Solo il 7% ha dichiarato di non leggere le recensioni online, questo significa che il restante 93% utilizza le recensioni online per determinare la qualità di un’azienda, con il 35% degli intervistati che consulta le recensioni online ogni volta che cerca un’attività locale, un ulteriore 31% che le legge regolarmente e il 27% solo occasionalmente.
Nei 7 anni in cui abbiamo condotto questo sondaggio, abbiamo assistito a un costante aumento del numero di recensioni consultate dai consumatori. Nel 2011 il 71% dei consumatori dichiarava di leggere le recensioni, dato salito al 78% nel 2012, all’85% nel 2013 e al 93% del 2017.
Se questo incremento continua a crescere con questo ritmo, possiamo pensare che a breve ogni consumatore potrebbe integrare nel proprio processo di acquisto la consultazione delle recensioni online.

D8. In che modo le recensioni dei clienti online influenzano la tua opinione nei riguardi di un’azienda locale?

* I consumatori potevano selezionare un massimo di due risposte.

L'importanza delle recensioni per un'attività locale

Risultati chiave

  • Le recensioni positive fanno sì che il 73% dei consumatori si fidi di un’azienda locale.
  • Il 50% dei consumatori mette in dubbio la qualità di un’azienda locale dopo aver letto recensioni negative.
  • I consumatori stanno diventando sempre più tolleranti nei confronti delle recensioni negative.
  • Le recensioni continuano a svolgere un ruolo chiave nello stabilire la reputazione di un’impresa locale, influenzando direttamente il modo in cui i consumatori valutano un’attività.

Nonostante i risultati emersi, l’indagine condotta nel 2017, sembra mettere in evidenza un cambio di atteggiamento da parte dei consumatori. Anche se sono sempre di più i consumatori che utilizzano le recensioni online per crearsi un’opinione su un’azienda locale prima di contattarla, sono sempre di più quelli che dichiarano che le recensioni non influenzano il loro giudizio finale (12% nel 2017 contro il 5% del 2016) e il 24% afferma perfino di non prestare molta attenzione alle recensioni (era il 21% nel 2016).
I consumatori sono diventati abituali lettori di recensioni, ma molti di loro sono certi di essere abbastanza esperti da decidere da soli se fidarsi o meno un’azienda locale a dispetto del giudizio espresso nelle recensioni.

Sembra anche che ci sia un crescente livello di tolleranza o mancanza di preoccupazione nei riguardi delle recensioni negative, ciò è dimostrato dal fatto che il 73% dei consumatori ha affermato che le recensioni positive influiscono sul grado di fiducia nei confronti di un’azienda locale, ma  solo un 50% ha affermato che le recensioni negative hanno influito sulla loro scelta.

D9. Quando giudichi un’azienda locale basandoti sulle recensioni, a cosa presti maggiore attenzione?

* I consumatori potevano selezionare un massimo di due risposte.

L'importanza delle recensioni per un'attività locale

Risultati chiave

  • Il 54% dei consumatori ritiene che la media delle stelle sia il fattore più importante (in calo del 4% rispetto al 2016)
  • La quantità delle recensioni è ora il secondo fattore più importante, pari al 46% (+11% rispetto al 2016)
  • L’importanza delle imprese che rispondono alle recensioni è aumentata al 30% (+10% rispetto al 2016)

I consumatori sono ancora alla ricerca di recensioni recenti, pubblicate frequentemente, e che abbiano un punteggio medio elevato.
Tuttavia, nell’ultimo anno, abbiamo visto venire meno l’importanza del contenuto delle recensioni. Nel 2016 il “sentiment”, cioè il contenuto delle recensioni, è stato citato come uno dei primi due fattori più importanti (dopo la media delle stelle), ma nel 2017 è sceso al quarto posto (dal 47% al 32%).

Questa rivelazione sorprendente suggerisce che il contenuto effettivo di una recensione sta diventando sempre meno importante. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che gli utenti, che dispongono sempre di meno tempo, stanno rivolgendo le proprie attenzioni a quei contenuti che gli permettono di prendere decisioni rapide. La valutazione media sotto forma di stelle e la quantità di recensioni sono i fattori che li aiutano in questo. In Google (e in alcuni altri siti di recensioni influenti) le recensioni complete non vengono immediatamente mostrate all’utente, mentre la valutazione media delle stelle e la quantità di recensioni sono subito disponibili.

L’aumento dell’importanza della quantità di recensioni (35% nel 2016, 46% nel 2017) sembra sostenere questa tendenza.
Come visto, la semplice quantità di recensioni sommata alla valutazione media espressa in stelle, induce i consumatori a fidarsi maggiormente di queste aziende rispetto a quelle che hanno recensioni con testi lunghi e bassa frequenza di pubblicazione.

Sono sempre di più i consumatori che danno importanza alle aziende che rispondono alle recensioni (+10% rispetto al 2016), con il 30% che lo nomina come fattore importante, rispetto al 20% dello scorso anno.
Questo dimostra la crescente importanza di rispondere alle recensioni in modo rapido e professionale, affrontando eventuali commenti negativi in modo intelligente e costruttivo.

D10. Quante recensioni online leggi prima di poterti fidare di un’azienda?

L'importanza delle recensioni per un'attività locale

Risultati chiave

  • Un numero crescente di consumatori legge più di 11 recensioni prima di potersi fidare di un’azienda.
  • Il 68% dei consumatori ne legge quattro o più.
  • Mediamente le recensioni lette, prima di recarsi presso un’attività locale oppure contattarla, sono 7 (6 nel 2016).
  • Solo il 3% dei consumatori si accontenta di leggere solo 1 recensione prima di decidere se fidarsi o meno di un’azienda.

Nel complesso, la tendenza relativa alla fiducia e il numero di recensioni lette dai consumatori, sono rimaste coerenti con quanto emerso lo scorso anno, con un piccolo aumento del numero dei consumatori che leggono più recensioni prima di prendere una decisione che riguarda un’attività locale. Questo dato è probabilmente legato al crescente numero di consumatori che si aspettano di trovare un numero significativo di recensioni per ogni singola azienda (vedi D9).
Il 13% ha letto più di 10 recensioni prima di sentirsi sicuro e contattare quindi un’azienda locale (nel 2016 era il 10%).

Per il secondo anno consecutivo il 68% dei consumatori ha dichiarato di leggere quattro o più recensioni prima di sentirsi in grado di fidarsi di un’azienda locale. Nel frattempo, il 3% degli intervistati ha letto solo una recensione prima di prendere una decisione, dimostrando che la stragrande maggioranza dei consumatori (97%) fa ulteriori ricerche prima di affidarsi a un’azienda locale.

Mediamente un consumatore legge 7 recensioni prima di sentirsi in grado di fidarsi di un’azienda: 1 in più rispetto al 2016.

D11. Qual è il numero minimo di stelle che un’azienda deve avere per essere presa in considerazione?

L'importanza delle recensioni per un'attività locale

Risultati chiave

  • L’87% dei consumatori afferma che un’azienda ha bisogno di una valutazione di 3-5 stelle per essere presa in considerazione.
  • Il 9% dei consumatori non contatta un’azienda che ha una valutazione media inferiore a 5 stelle.
  • Il 48% dei consumatori considera affidabile un’azienda se è valutata almeno 4 stelle.

Sono in aumento i consumatori che si aspettano valutazioni medie elevate da un’attività locale prima di prenderla in considerazione. L’87% di loro si aspetta almeno 3 o più stelle, e un ambizioso 9% non contatterà un’azienda se questa non ha il massimo del punteggio, ovvero 5 stelle.
Il 48% degli utenti pretende una valutazione a quattro stelle (era il 45% nel 2016 e il 28% nel 2015), un aumento del 20% in soli due anni.
E’ quindi in aumento il numero di persone che si aspettano che un’attività locale abbia una valutazione di 4 o più stelle. Resta da vedere se questa tendenza continuerà anche nei prossimi anni.

E certo però che per molti clienti oggi, non c’è spazio nelle loro vite (e nei loro portafogli) per le aziende con un basso numero di stelle. Solo il 4% dei consumatori prende in considerazione un’azienda con una stella, un calo significativo dal 2015 che si attestava su un 13%.
L’abbassamento della valutazione media di un’azienda può essere imputata ad una scarsa esperienza dei clienti che, pur avendo ottenuto un servizio adeguato e in linea con le loro aspettative, al momento di recensire l’attività attribuiscono a questa un punteggio più basso di quello meritato, e questa pratica potrebbe alla lunga essere dannosa per l’azienda.

Mantenere alta la reputazione di un’attività locale significa fare controlli periodici sulle valutazioni pubblicate dagli utenti in diversi siti di recensioni. Le aziende dovrebbero creare una strategia per incoraggiare le recensioni positive se vogliono assicurarsi che i potenziali clienti le considerino attività affidabili.

D12. Di quante recensioni ha bisogno un’azienda prima di diventare credibile agli occhi del consumatore?

L'importanza delle recensioni per un'attività locale

Risultati chiave

  • Il 5% degli intervistati dichiara che un’azienda deve avere più di 200 recensioni prima di fidarsi della sua classificazione a stelle.
  • Il consumatore medio pensa che un’azienda debba avere 34 recensioni prima di potersi fidare dell’accuratezza della sua valutazione a stelle.
  • Il 48% dei consumatori ha bisogno di almeno 10 recensioni prima di fidarsi della media delle stelle di un’attività locale.
  • Solo il 4% dei consumatori considera un’azienda con una valutazione a stelle determinata da una sola recensione.

La tendenza riscontrata in questo sondaggio è che i consumatori leggono sempre più recensioni prima di fidarsi di un’attività locale. Allo stesso tempo si nota però un aumento del numero di recensioni che ci si aspetta prima di fidarsi della classificazione media a stelle.

Considerando che la valutazione a stelle è il fattore più importante per quanto riguarda le recensioni (vedi D9), è fondamentale lavorare per aumentare il numero di recensioni della propri attività locale. Nella maggior parte dei casi il numero di recensioni non deve essere esagerato, infatti solo il 5% dei consumatori si aspetta cdi trovare più di 200 recensioni su una singola azienda locale prima di potersi fidare della valutazione a stelle.

Dal questionario è emerso che il consumatore medio si aspetta di vedere 34 recensioni per ogni singola attività locale prima di potersi fidare della sua valutazione.

Ad aspettarsi invece almeno 50 recensioni è il 16% dei consumatori, che solo di fronte a questi numeri si sentono certi di potersi fidare della valutazione a stelle.

D13. Quanto deve essere recente una recensione online per influire sulla tua decisione?

L'importanza delle recensioni per un'attività locale

Risultati chiave

  • Il 77% dei consumatori ritiene che le recensioni più vecchie di 3 mesi non siano affidabili.
  • Il 18% dei consumatori si interessa solo delle recensioni pubblicate da non più di due settimane.
  • Solo il 4% dei consumatori presta attenzione alle recensioni presentate da oltre un anno.

Lo studio fin qui condotto ha rilevato che il 77% dei consumatori ritiene che le recensioni più vecchie di 3 mesi non siano più rilevanti e quindi non vengono prese in considerazione durante il loro processo decisionale.
Solo il 4% dei consumatori prenderebbe in considerazione una recensione di oltre un anno al momento di prendere una decisione su quale attività locale scegliere.

I consumatori si aspettano quindi di vedere un numero significativo di recensioni recenti prima di fidarsi della media delle stelle e di conseguenza dell’azienda locale.

Ma anche una volta che questo numero minimo di recensioni è stato raggiunto le aziende non possono dormire sugli allori e devono continuare a stimolare la produzione di recensioni positive da parte dei propri clienti per non deludere l’aspettativa dei consumatori, sempre più esigenti da questo punto di vista.

D14. Ti fidi delle recensioni online tanto quanto dei consigli personali?

L'importanza delle recensioni per un'attività locale

Risultati chiave

  • L’85% dei consumatori si fida delle recensioni online quanto delle raccomandazioni personali (84% del 2016).
  • Il 25% delle persone si accerta che le recensioni siano autentiche prima di fidarsi, lo stesso per le raccomandazioni personali.

Mentre una volta le persone raccontavano ad amici e parenti le esperienze avute con le attività locali, è ormai diventato di uso comune condividere queste opinioni online. Un significativo 85% dei consumatori si fida delle recensioni online e delle raccomandazioni personali se queste soddisfano criteri quali il numero di recensioni o la categoria di attività (era l’84% nel 2016).

Solo il 15% degli intervistati ha dichiarato di fidarsi più delle raccomandazioni personali che delle recensioni online. Il 12% ha risposto di essere scettico riguardo alle recensioni online.

Ciò dimostra che, sebbene la fiducia nelle recensioni sia ai massimi storici, le piattaforme di recensioni devono fare di più per incoraggiare la fiducia nei punteggi delle recensioni se vogliono convincere questa minoranza di scettici che le recensioni sono un mezzo affidabile per valutare la qualità di un’azienda.

Il 20% degli intervistati è disposto a fidarsi delle recensioni tanto quanto delle raccomandazioni personali se l’azienda ha almeno una recensione che sostenga la raccomandazione.

Un’altro 25% dei consumatori intervistati, si fida delle recensioni quanto delle raccomandazioni se ritengono che queste siano autentiche, il che significa che un numero significativo di consumatori sospetta dell’effettiva autenticità delle recensioni online.

Affinché i consumatori possano continuare a fidarsi delle recensioni online tanto quanto le raccomandazioni di amici e parenti, i siti di recensioni più importanti devono concentrarsi sulla creazione di una base di recensori imparziale e reagire rapidamente quando vengono pubblicate recensioni non autentiche. Anche le aziende possono limitare l’impatto delle false recensioni monitorando attentamente quanto viene pubblicato online. Questo consente di muoversi più rapidamente, rispondendo alle recensioni negativi in modo educato e professionale e notificando alle piattaforme qualsiasi recensione falsa o sospetta trovata.

< Leggi la prima parte dell’articolo

Filed Under: Local seo

L’importanza delle recensioni per un’attività locale (prima parte)

13 Giugno 2018 By Roberto Pellizzari Leave a Comment

Croce e delizia di ogni titolare di attività locale, le recensioni sono ormai divenute parte fondamentale nella decisione di acquisto dei consumatori che, prima di prendere una decisione e spendere il proprio denaro, si affidano alle recensioni di quegli utenti che prima di loro hanno acquistato un determinato prodotto o servizio. Per parlare dell’importanza delle recensioni per un’attività locale e di quale impatto abbiano sui consumatori, ho deciso di tradurre un articolo che riguarda un sondaggio promosso annualmente da Bright Local che ha intervistato 1031 esperti consumatori statunitensi. Il sondaggio, svolto nell’ottobre 2017, si riferisce al mercato americano, credo comunque offra spunti decisamente interessanti anche per quello italiano.
L’articolo è molto lungo ed è diviso in tre parti che ho deciso di trasformare in tre post distinti che pubblicherò settimanalmente.
Buona lettura!

Le abitudini dei consumatori per quanto riguarda le recensioni di attività locali

D1. Quante volte hai usato internet per trovare un’azienda locale nell’ultimo anno?

Importanza delle recensioni per un'attività locale come un negozio, un bar oppure un ristorante

Risultati chiave

  • Il 97% dei consumatori ha utilizzato internet per trovare un’azienda locale, in aumento del 95% rispetto al 2016
  • Il 12% dei consumatori ha cercato un’attività locale almeno una volta al giorno
  • Il 54% dei consumatori ha cercato un’attività locale online almeno una volta al mese

La consultazione delle recensioni da parte dei consumatori è diventato parte fondamentale nel processo di scelta di un’attività locale, con un numero sempre maggiore di utenti che utilizzano il web per ottenere aiuto nelle decisioni quotidiane.
Che si tratti di scegliere un nuovo ristorante da visitare come turista in una nuova città, o di trovare un idraulico affidabile per riparare una perdita improvvisa, le recensioni sono diventate il modo comune di valutare un’attività locale.
Quasi ogni consumatore (97%) ha utilizzato internet per cercare un’attività locale negli ultimi 12 mesi, in leggero aumento rispetto al 2016, quando il 5% dichiarava di non averlo mai fatto.
Il 12% ha cercato ogni giorno (11% nel 2016). Il 54% consulta le recensioni almeno una volta al mese (52% nel 2016 e 43% nel 2015).

Quest’aumento nella consultazione delle recensioni suggerisce che i consumatori stanno utilizzando sempre di più il web per cercare attività locali. La quasi totalità dei consumatori ora conducono ricerche locali regolari, questo significa che le attività locali devono ripensare alla loro visibilità online cercando di differenziarsi dai concorrenti, e che una reputazione online positiva è utile per aiutare i clienti a fare la propria scelta.

D2. Per quali categorie di attività hai letto le recensioni?

Importanza delle recensioni per un'attività locale come un negozio, un bar oppure un ristorante

Risultati chiave

  • Il 60% dei consumatori ha cercato un ristorante o un bar online.
  • L’incremento maggiore di consultazioni di recensioni si sono notati per negozi di alimentari, palestre e strutture per anziani.
  • Nel 2017 i consumatori hanno continuato a leggere recensioni di varie categorie di attività a tassi simili a quelli del 2016. Ristoranti, hotel e strutture sanitarie sono le categorie che ricevono maggiori attenzioni. Il 60% delle persone consulta le recensioni prima di recarsi in un ristorante oppure un bar, il 40% prima di scegliere un hotel oppure un B&B, e il 33% prima di contattare una struttura sanitaria.

E’ abbastanza chiaro che alcune attività locali ricevono maggiore attenzione rispetto ad altre per via del tipo di servizio offerto.
E’ più probabile che vengano consultate le recensioni di un ristorante, un negozio di alimentari o un bar piuttosto che un fabbro, un commercialista oppure un chiropratico.

Spetta quindi alle aziende comprendere i comportamenti dei consumatori e assicurarsi che le recensioni relative alla propria attività siano numericamente e qualitativamente interessanti in modo da attrarre il consumatore che si fiderà di loro.
Se il servizio che offri ha una bassa frequenza di utilizzo, come ad esempio un elettricista oppure un idraulico, è importante attivarsi per ricevere il maggior numero di recensioni possibili in modo da ridurre il numero di recensioni negative.

D3. Quali dispositivi hai usato per consultare le recensioni nell’ultimo anno?

Importanza delle recensioni per un'attività locale come un negozio, un bar oppure un ristorante

Risultati chiave

  • L’80% degli intervistati ha utilizzato un computer per consultare le recensioni nel 2017, nel 2016 era il 78%.
  • L’utilizzo di app per smartphone per la consultazione di recensioni è aumentato del 14% nel 2016 rispetto al 2017.
  • L’uso di browser per dispositivi mobili per la ricerca di recensioni è diminuito a partire dal 2016.
  • Il fatto che non sia più necessario utilizzare un computer per cercare recensioni su un’azienda locale, significa che si può cercare un’attività da qualsiasi luogo.

Questa tendenza a consultare recensioni in movimento ha portato ad un aumento della consultazione di recensioni su dispositivi mobile, ma è anche interessante far notare che questa nuova tendenza non ha soppiantato la visualizzazione delle recensioni da desktop che, al contrario, si sono aggiunte a quest’ultime. Infatti, l’80% dei consumatori, ha dichiarato di avere utilizzato un computer per leggere recensioni, una lieve crescita questa che nel 2016 si è attestata su un 78% rispetto ad un 73% nel 2015.

L’uso di tablet e cellulari per leggere le recensioni aumenta ogni anno. Quest’anno il 32% dei consumatori ha scelto di utilizzare le app mobili per consultare recensioni: un enorme balzo in avanti dal 18% del 2016. Sono invece leggermente in calo gli utenti che utilizzano i browser internet da smartphone o tablet (6%) nell’ultimo anno, e infatti la tendenza sembra portare ad utilizzare sempre più le app e meno i siti web.

D4. Quale sito di recensioni conosciuto è maggiormente affidabile per le ricerche locali?

Importanza delle recensioni per un'attività locale come un negozio, un bar oppure un ristorante

Risultati chiave

  • Yelp e Facebook sono i siti di recensioni più affidabili secondo i consumatori statunitensi.
  • BBB.org è risultato il sito di recensioni preferito per il 15% dei consumatori statunitensi.
  • Foursquare raggiunge solo il 3% tra le preferenze dei consumatori.

In questa versione 2017 del sondaggio è stata aggiunta questa nuova domanda dove è stato chiesto ai consumatori di scegliere il loro sito preferito per la consultazione di recensioni.

Yelp e Facebook sono stati in assoluto i più votati e raggiungono il 20% di preferenze cadauno. Sono seguiti subito dopo da Google e BBB.org (presente solo in USA, Canada e Mexico).
Non sorprende che questi due colossi siano così considerati dai consumatori visto che solo Yelp 40,47 milioni di utenti mensili, mentre Facebook circa 85,57.

Con la reputazione che Yelp si è guadagnato nel tempo e i numeri generati da Facebook che può contare su miliardi di utenti nel mondo, Google si sta facendo comunque avanti e sta diventando la prima scelta per molti consumatori, arrivando al terzo posto con un 16% delle preferenze.
Google ha certamente ancora molto lavoro da fare per confermarsi come fonte affidabile per quanto riguarda le recensioni. E’ comunque probabile che alla lunga possa superare gli attuali rivali visto l’insistenza con cui incoraggia i proprietari di attività locali a raccogliere recensioni e gli utenti a lasciarle.

BBB.org è una nuova entrata a sorpresa, e si posiziona appena dietro Facebook con il 15% dei voti dei consumatori. Nonostante ottenga solo 6,15 milioni di visitatori mensili (ottobre 2017), la mission di questa piattaforma, e cioè “Start With Trust” (Inizia con fiducia), è chiaramente in sintonia con le intenzioni dei consumatori che cercano informazioni online sulle attività locali.

Ad inseguire, e con parecchie lunghezze di distanza, troviamo Foursquare, con il suo 3% di utenti che lo hanno scelto tra i siti di recensioni.
Dopo aver cambiato strategia, trasformandosi da directory di attività locali a social, i consumatori hanno iniziato a perdere fiducia in questa piattaforma, riponendola altrove. Può essere che Foursquare come sito di consultazione di recensioni sia vicino alla fine?

D5. In che modo le recensioni dei clienti online influenzano la tua decisione di affidarti ad un’azienda locale?

Importanza delle recensioni per un'attività locale come un negozio, un bar oppure un ristorante

Risultati chiave

  • Nel 2017 il 68% dei consumatori statunitensi ha dichiarato che le recensioni positive rendevano più probabile il contatto con un’attività locale.
  • Leggere recensioni negative fa sì che il 40% dei consumatori decida di non affidarsi a quell’azienda locale.

* I consumatori potevano selezionare un massimo di due risposte.

Leggere una recensione positiva o negativa è una cosa, ma ciò che conta davvero è l’azione che il consumatore esegue successivamente. Le recensioni influiscono veramente sulle sue decisioni? Le ignora? Cerca altre recensioni su quell’attività? Si attiva immediatamente e contatta l’azienda oppure si reca presso di essa?

Da un lato, il 68% degli intervistati ha dichiarato che le recensioni positive hanno reso più probabile il contatto con l’azienda locale, il che rappresenta un aumento del 50% rispetto al 2016. Tuttavia, non si ottengono gli stessi risultati quando si tratta di recensioni negative.
In realtà, questo dato è diminuito significativamente nel 2017, con solo il 40% degli utenti che ha rinunciato a rivolgersi ad un’azienda dopo aver letto delle recensioni negative (68% nel 2016). Questa tendenza conferma i risultati della D8 (che vedremo nel prossimo post), dove emerge che le recensioni negative risultano meno determinanti sulla decisione finale del consumatore rispetto ad un tempo.

I risultati emersi da questa domanda suggeriscono che i consumatori sono più propensi ad agire dopo aver letto una recensione positiva, mentre le recensioni negative non ricoprono più l’importanza di un tempo. Questa è certamente una buona notizia per le attività locali che hanno già attivato una strategia per incoraggiare le recensioni positive e per gestire quelle negative.
Questo risultato potrebbe essere considerato un’anomalia del sondaggio di quest’anno, quindi prendi questi risultati come provvisori e attendi che il sondaggio del 2018 confermi o meno questa tendenza prima di prendere decisioni in questa direzione per la tua attività.

D6. Qual’è il passo successivo dopo aver letto una recensione positiva?

Importanza delle recensioni per un'attività locale come un negozio, un bar oppure un ristorante

Risultati chiave

  • Rispetto al 2016 sono il 17% di consumatori in meno che visitano il sito web aziendale dopo aver letto delle recensioni positive (37% nel 2017, 54% nel 2016).
  • Il numero di consumatori che decidono di visitare un’azienda locale, dopo avere consultato le recensioni di questa, è salito nel 2017 al 17% (+10% rispetto al 2016).
  • Il 10% dei consumatori ora contatta un’azienda dopo aver letto una recensione positiva.

Lo scorso anno si sono visti cambiamenti importanti nelle azioni intraprese dai consumatori dopo aver letto delle recensioni positive.
I consumatori che cercano altre informazioni su un’azienda locale sono in calo (17% nel 2016, 10% nel 2017).
Anche se il sondaggio ha confermato che le recensioni positive di un’azienda locale riduce la ricerca di altre informazioni sul sito web aziendale della stessa, è emerso che una parte dei consumatori (+7% rispetto al 2016), cerca ulteriori recensioni su altre piattaforme.

Anche se visitare il sito web aziendale rimane comunque il passo successivo più comune (37%), i consumatori ora hanno maggiori probabilità di entrare in contatto direttamente con l’attività locale. Infatti è un significativo 17% dei consumatori che visiterà l’azienda dopo aver letto le recensioni positive, un aumento importante rispetto al 7% nel 2016. E per di più, il 10% ora contatta direttamente l’azienda come ulteriore passaggio (+7% rispetto al 2017).

Uno dei fattori che potrebbe aver influito su questo cambio rispetto al 2016 è la crescente capacità di Google (schede local di Google My Business), di sostituire il sito web aziendale come fonte di approfondimento. Con così tante informazioni disponibili nei risultati di ricerca di Google (inclusi orari di apertura, posizione, prenotazioni, domande e molto altro), la necessità di visitare il sito web aziendale sta venendo meno.

I consumatori ora hanno maggiori probabilità di mettersi in contatto personalmente con l’attività locale (visitando l’azienda o contattandola direttamente) dopo aver letto le recensioni positive, quindi è fondamentale che i dati dell’azienda siano corretti.
I titolari di aziende locali dovrebbero assicurarsi che sia semplice per i potenziali clienti chiamare o visitare l’azienda dopo aver letto le recensioni, e tenere controllato il loro sito web, i siti di recensioni e ulteriori fonti come le directory locali, per essere certi che le informazioni di contatto siano corrette e coerenti.

Leggi la seconda parte dell’articolo>

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