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Roberto Pellizzari

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Local seo fai da te per la tua attività, ecco le basi

19 Settembre 2018 By Roberto Pellizzari Leave a Comment

Molto spesso mi trovo a confrontarmi con titolari di micro attività che, malgrado tutta la loro buona volontà, non possono permettersi una consulenza dedicata per la local seo.
Ho pensato quindi di creare un post dedicato a queste realtà commerciali dove, passo passo, e con termini semplici, cercherò di spiegare le basi per sfruttare la grande opportunità della local seo.
Il costo? Il tempo che serve per ottenere dei risultati tangibili, voglia di  imparare, pazienza e costanza.

Cos’è la local seo

Con la diffusione dell’internet in mobilità e degli smartphone, la ricerca online è diventata sempre più localizzata. Il consumatore tende cioè a cercare prodotti o servizi che sono nelle sue immediate vicinanze e lo fa utilizzando il proprio smartphone, strumento personale che porta sempre con sé.
Google ha colto immediatamente questa tendenza e, a partire dal 2012, ha modificato profondamente il modo in cui restituisce i risultati delle ricerche degli utenti.
Il motore di ricerca di Mountain View riesce infatti a distingue, con una buona approssimazione, le intenzioni dell’utente e capisce se questo sta facendo una ricerca localizzata oppure globale. Se ad esempio su Google digitiamo “prezzo materasso” i risultati che otterremo saranno globali, appariranno cioè link a realtà nazionali che vendono o promuovono i loro materassi online. Se invece digitiamo “riparazione materasso”, appena dopo gli annunci a pagamento, apparirà il local pack di Google My Business, un riquadro con mappa ed elenco delle attività più vicine a noi che dichiarano di riparare materassi. Local seo fai da te per attività localiA seconda del dispositivo che utilizziamo per la nostra ricerca, Google è in grado di ottenere una posizione più o meno precisa. Uno smartphone dotato di gps segnalerà a Google una posizione esatta, mentre un pc lo farà in modo più approssimativo, perché la posizione viene determinata dall’indirizzo ip (un numero a 12 cifre) assegnato al dispositivo dal proprio fornitore di connettività.
Uno studio di Google ha confermato che il 91% delle ricerche realizzate da smartphone hanno intenzioni locali, questo significa quindi che l’utente cerca un prodotto o un servizio locale quando utilizza il proprio dispositivo mobile. L’86% di questi utenti intraprende successivamente un’azione, mentre il 47% agisce immediatamente dopo avere ottenuto le informazioni che desidera recandosi in negozio, prenotando o acquistando online (fonte Google).
E’ quindi chiaro che negli ultimi anni il web è cambiato profondamente grazie alla diffusione degli smartphone e all’internet in mobilità, e che Google non è rimasto a guardare modificando a favore delle piccole attività i risultati delle ricerche.
Ora tocca a te approfittare di questo momento favorevole e dare visibilità alla tua attività locale, ecco come fare.

Analisi della concorrenza

Quando si decide di fare una qualsiasi azione di marketing online, è sempre consigliabile capire prima di tutto come si muove la concorrenza, quali strumenti utilizza, dov’è presente sul web e con quali parole chiavi appare nei risultati delle ricerche.
Nel caso specifico prenderemo in considerazione il solo lato seo della nostra analisi, vedremo cioè di capire come i nostri concorrenti si posizionano quando facciamo una ricerca con la nostra parola chiave principale, che è quasi sempre categoria+luogo. Nell’esempio utilizzeremo la keyword “fioreria vicenza”, che ci servirà successivamente anche per analizzare le altre keyword.
Prima di iniziare la nostra analisi dobbiamo fare un passaggio un po’ tecnico, per evitare che i risultati visualizzati a video possano essere influenzati dai nostri gusti e preferenze online. Ricordiamoci che Google memorizza le nostre ricerche quando le facciamo loggati con un suo account Gmail, quindi è meglio aprire una finestra “privata” oppure “in incognito” del nostro browser prima di iniziare.
Se usi Chrome vai su “Archivio” in alto a sinistra e poi “Nuova scheda di navigazione in incognito”, nel caso invece usassi Safari basta andare su  “File” in alto a sinistra e poi su “Nuova finestra privata”.
Una volta inserita la parola chiave e cliccato su invio vedremo il risultato di Google con il local pack (la mappa più le prime tre attività), clicchiamo sulla prima attività e osserviamo:

  • Nome dell’attività (NAP)
  • Categoria dell’attività
  •  Descrizione dell’attività
  • Numero di recensioni, contenuto delle recensioni e punteggio
  • I tre primi siti nei quali vien citata l’attività

Nome dell’attività

Secondo la policy di GMB il nome dell’attività che utilizziamo dovrebbe essere quello utilizzato nell’insegna, ovvero il nome con la quale l’attività è conosciuta. E’ possibile però, senza provocare l’ira di Google, aggiungere qualche informazione informazione in più al nome che normalmente dovrebbe essere composto da categoria+nome+luogo. Sempre utilizzando l’esempio della fiorire un buon nome da utilizzare per GMB potrebbe essere Fioreria Iris Vicenza (ammesso che il nome della fioreria sia Iris).

Categoria dell’attività

In fase di attivazione della scheda, o dopo averla rivendicata, possiamo inserire una o più categorie, importante che la principale sia quella con cui vogliamo apparire nei risultati delle ricerche.

Descrizione dell’attività

Da qualche tempo GMB ha reintrodotto nuovamente la descrizione dell’attività. Importante che sia presente la categoria principale nel testo e le altre 3/4  parole che definiremo nel prossimo passaggio.

Recensioni

Il numero di recensioni è importante, dobbiamo infatti prevedere una strategia a lungo termine per ottenere sempre più recensioni con un punteggio di 4/5 stelle. Le recensioni, e la risposta che daremo al cliente che ci ha recensito, dovrebbero contenere la parola chiave (in questo caso di esempio “fioreria a vicenza”).

I primi siti dove appare l’attività

I così detti back link hanno ancora un certo val0re nella local seo. Si tratta in sostanza di link verso nostra attività da altri siti o directory locali. Un volta questo tipo di siti abbondavano sul web, ma ora sono stati quasi completamente sostituiti da directory “glocali” (gioco di parole tra globali e locali) che godono comunque di una buona reputazione per Google. Nel caso di “fioreria vicenza” vediamo che i siti che appaiono sotto le schede dei primi della lista sono quasi sempre Pagine Gialle, Pagine Bianche, Facebook e il sito web dell’attività stessa.
Questo significa che dobbiamo inserire la nostra attività in Pagine Gialle Free (di conseguenza apparirà anche in Pagine Bianche), creare una pagina Facebook (non un profilo) e realizzare un sito web ottimizzato per il local seo per migliorare la nostra posizione.

Analisi delle keywords

Le keywords sono quelle parole chiavi che gli utenti del web utilizzino per trovare attività come la tua. E’ credenza comune pensare che il numero di risultati che appare in alto, quando facciamo una ricerca su Google, sia la misura per capire se una parola chiave è molto usata o meno. In realtà quel numero rappresenta i siti che corrispondono ai criteri di ricerca immessi su Google (siti che usano quella parola chiave), ma non è poi detto che gli utenti la utilizzino per trovare attività come la nostra.
Per capire quale parola chiave usano i consumatori per arrivare a noi, esistono molti sofisticati strumenti di analisi, alcuni in versione freemium (gratuiti con limitazioni di funzionalità) e altri a pagamento con canone mensile abbastanza impegnativo.
In questo caso utilizzeremo due strumenti di Google che, anche se non perfetti, sono gratuiti e ci danno un’idea abbastanza chiara di quali parole usare per posizionare la nostra attività.
Il primo strumento che utilizzeremo è Google Adwords e in particolare gli Strumenti di analisi delle parola chiavi di Google Adwords. Fino a qualche tempo fa questo strumento era completo e gratuito e forniva dati molto precisi, oggi per usarlo in versione full dobbiamo avere avviato una campagna pubblicitaria a pagamento, altrimenti i risultati che otterremo saranno più limitati, ma sufficienti comunque a prendere delle decisioni.
Per usare questo strumento andiamo su Google Adwords, accediamo con il nostro account Gmail, clicchiamo su Strumenti>Pianificazione>Strumento di pianificazione delle parole chiavi>Trova parole chiavi. A questo punto inseriamo la nostra parola chiave principale “fioreria”, clicchiamo su “Inizia” e poi scegliamo l’area geografica che ci interessa in alto (Cancelliamo Italia e scegliamo Provincia di Vicenza). Clicchiamo su media ricerche mensili per ordinare i dati e il risultato che visualizzeremo sarà il seguente:

Local seo fai da te per attività locali

Prendiamo nota delle seguenti parole chiave:

  • fioraio vicenza
  • fioreria
  • fiorista
  • mazzo di fiori

Se siamo un vivaio possiamo anche appuntare “piante da giardino”, “piante aromatiche” e “vivaio”.

Andiamo ora a vedere, con un altro strumento di Google, come vengono utilizzate queste parole chiavi nella nostra area geografica e quali sono gli effettivi volumi di ricerca in particolare per i sinonimi fioraio, fiorista e fioreria. Per farlo andiamo su Google Trend e, sempre loggati con il nostro account Gmail, scegliamo la nazione in alto a destra (Italia) e inseriamo la prima parola chiave, fioreria in questo caso.
Il primo grafico ci restituisce, alla data di stesura di questo post (i grafici di questo paragrafo sono dinamici quindi possono variare a distanza di tempo) l’andamento della parola “fioraio” negli ultimi 12 mesi. Google Trend usa una valore da 0 a 100 per stabilire il volume di ricerca (il numero di ricerche) di una parola chiave dove 0 (zero) significa nessuna ricerca e 100 l’estremo opposto.
Nel grafico si vede chiaramente che i picchi massimi di ricerca si hanno a Febbraio (S. Valentino) e Marzo (Festa della Donna) mentre il resto dell’anno la situazione è abbastanza stabile.

Osservando invece il secondo grafico, ciò che salta all’occhio è che la parola fioreria è molto utilizzata nel nord-est d’Italia e che il volume di ricerca in Veneto (dove si trova Vicenza), è 86.

Sempre nello stesso grafico, se modifichiamo l’indicatore da “Regione” a “Città”, vedremo che Vicenza ha un volume di ricerca che corrisponde a 100. Questo non ci lascia più dubbi in proposito e ci conferma che la parola chiave da usare per posizionare la nostra attività è proprio fioraio.
Google Trend è importante anche per stabilire se effettivamente nel luogo dove si trova la nostra attività la parola chiave che la identifica è effettivamente quella che pensiamo. Solo a titolo di esempio andiamo a fare un’analisi con altri sinonimi di fioraio, ecco i risultati:

Vediamo che su scala nazionale la parola chiave più utilizzata negli ultimi 12 mesi è fioraio, seguita da fiorista e fioreria. Se però guardiamo la piantina di seguito troviamo dei risultati che sono abbastanza sorprendenti e che cambiano a seconda dell’area geografica.
Infatti la parola fioraio risulta essere molto utilizzata nel centro-sud Italia e in Valle D’Aosta, mentre fiorista domina solo in un paio di regioni e, come già visto fioreria è la parola chiave più utilizzata per cercare un negozio di fiori in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.
Tutto questo per far capire che, a seconda dell’area geografica in cui si opera è necessario verificare con quale nome la nostra attività viene cercata.

Creazione del NIT (NAP in inglese)

NIT è l’acronimo italiano di Nome, Indirizzo, Telefono (Name, Address, Phone) ed è fondamentale per dare visibilità alla nostra attività. Non è la ragione sociale, ma un miscuglio di questa, il nome dell’insegna del nostro negozio e della parola chiave principale con la quale gli utenti cercano attività come la nostra.
Ad esempio se la nostra attività si occupa di impianti elettrici e si chiama Zeus snc di Mario Rossi & c., il NIT potrebbe essere Zeus (nome azienda) Impianti Elettrici (keyword principale) Vicenza (località).
Definita l’insegna dell’azienda si passa all’indirizzo, in questo caso l’unica raccomandazione qui è la correttezza dell’indirizzo e la coerenza nel momento in cui si attivano le piattaforme di visibilità local che ci richiedono queste informazioni.
E’ importante che l’indirizzo sia scritto sempre nello stesso modo. C’è differenza tra Contrà e C.trà, Strada e Str., Piazza e P.zza, ecc. Il mio consiglio è di cercare su Google.it l’indirizzo e scriverlo precisamente come viene indicato, se ci appare una piccola mappa della zona significa che anche Google lo ha memorizzato nel proprio database nello stesso modo in cui noi lo abbiamo scritto.
L’informazione successiva è il numero di telefono. Anche qui il numero va scritto sempre in modo coerente, l’unica accortezza è di scriverlo senza il prefisso internazionale.
Fanno poi parte del NIT l’indirizzo email e il sito web, quest’ultimo va scritto per intero e deve comprendere anche il prefisso https://.
Per ultima, ma non per ultima in ordine di importanza, una breve descrizione (100-120 parole) della nostra attività che dovrà contenere le parole chiavi principali che abbiamo ottenuto in fase di analisi delle keywords oltre a contenuti utili e rilevanti per gli utenti che la leggeranno.

La scheda Google My Business

La scheda Google My Business, che da ora in avanti chiameremo GMB, è uno strumento gratuito fondamentale per la nostra visibilità online. E’ il primo risultato che appare nelle ricerche di Google (viene solo dopo gli annunci a pagamento), anche prima di qualsiasi sito web, ed è fondamentale che sia rivendicata (quindi che possiamo gestirla), ottimizzata (che appaia nei risultati di ricerca) e aggiornata periodicamente (informazioni sempre attuali e coerenti, nuove immagini e post).
Ma non solo. GMB ci permette di creare in modo semplice un minisito della nostra attività, pubblicare foto tradizionali e sferiche, fare l’upload di video, ricevere recensioni e rispondere, ricevere telefonate, ecc.
Insomma uno strumento completo che ogni titolare di attività locale deve sapere gestire autonomamente.
Iniziamo quindi prendendo possesso della nostra scheda GMB se già pubblicata, oppure creandola da zero nel caso non esistesse.
Per fare qualsiasi operazione collegata ad uno strumento di Google è necessario avere un account Gmail. E’ preferibile creare un nuovo account “aziendale” per questo tipo di attività. Per quanto possibile l’account che si andrà a creare dovrebbe contenere le parole chiavi principali come ad esempio edenpasticceriavicenza@gmail.com (nome azienda+keyword+luogo@gmail.com). Per creare il tuo account collegati a Gmail e clicca su “Crea un account” seguendo la proceduta guidata.
Se esiste già una scheda della tua attività (creata da un cliente o da Google stesso e devi rivendicarla, cioè prenderne possesso, cerca la scheda e poi clicca sul link “Sei il proprietario di questa attività?”. Poi segui passo passo tutte le richieste che ti verranno fatte. Se invece devi realizzare ex novo una scheda GMB, dopo esserti loggato sulla pagina principale di GMB ti verrà richiesto di inserire il nome dell’attività e procedere con la creazione guidata.
Alla fine della procedura ti verra richiesto di verificare la scheda attraverso tre modalità (disponibile a seconda della tipologia di scheda):

  • Invio di cartolina cartacea da parte di Google all’indirizzo fisico dell’attività. La cartolina contiene un codice che deve essere inserito nella dashboard di GMB.
  • Telefonata automatica al numero fisso dell’attività. Durante la chiamata viene comunicato un codice che dovrà poi essere inserito nella dashboard di GMB.
  • Verifica tramite email dove viene inviato un codice da inserire dalla dashboard di GMB oppure cliccando su un link.

Ulteriori approfondimenti che spiegano passo passo come ottimizzare la scheda GMB li trovi in questo articolo.

Problematiche più comuni

Di solito non ci sono problemi al momento di rivendicare la scheda di un’attività, ma possono comunque presentarsi complicazioni, riporto le due più comuni.

La scheda è già stata rivendicata

Se quando visualizziamo la scheda della nostra attività, notiamo che non è presente il link “Sei il proprietario di questa attività?”, significa che la scheda è già stata rivendicata.
E’ difficile che un “estraneo” rivendichi una scheda non sua, quasi sempre la scheda è stata rivendicata da qualcuno dei nostri collaboratori che poi si è dimenticato di comunicarcelo, oppure lo abbiamo fatto noi e non lo ricordiamo più.
Nel momento in cui non riusciamo a capire chi e con quale account ha rivendicato la scheda, dobbiamo seguire la procedura spiegata di seguito che ci consentirà di rientrare in possesso di ciò che ci appartiene di diritto.

Dopo avere fatto il login su GMB come detto sopra, andiamo su “Inizia ora” e poi su “Aggiungi una sede singola” e inseriamo il nome dell’attività come appare nella scheda già esistente. Google ci farà notare che la scheda local che intendiamo creare è già presente nel suo database e ci darà la possibilità di richiederne i diritti di gestione.
Una volta cliccato su “Richiedi proprietà” dovremmo rispondere alle domande che ci vengono poste. A questo punto Google invierà una mail all’attuale proprietario della scheda local chiedendogli di mettersi in contatto con noi. Se dopo due settimane non si ottiene risposta sarà necessario contattare l’assistenza che ci richiederà delle prove, anche fotografiche. Una volta risposto a tutte le domande basterà cliccare su “Invia” e attendere di essere contattati dal supporto Google.

La scheda è duplicata

Può capitare a volte che esistano più schede della nostra attività. Le cause di questa duplicazione possono essere varie, tutte comunque sono controproducenti per il  posizionamento delle nostra attività e la questione va risolta quanto prima.
A seconda della situazione ci sono vari modi per procedere con l’eliminazione di una o più schede duplicate, in questo post spiego come fare a seconda dei casi.

Conclusioni

Google My Business è lo strumento imprescindibile per qualsiasi attività locale. Prima di fare qualsiasi altra operazione e investire denaro per ottenere maggiore visibilità online, dobbiamo prima di tutto attivare la nostra scheda GMB e ottimizzarla. Tutti gli altri strumenti, sito internet compreso, devono essere una conseguenza della presenza su GMB.
Per domande e dubbi non esitare a contattarmi compilando il form che trovi in questa pagina.

Filed Under: Local seo, Marketing locale

Come programmare i post di Google My Business

31 Luglio 2018 By Roberto Pellizzari 2 Comments

Chi si occupa di local seo, e quindi lavora con attività locali come negozi, bar, ristoranti, professionisti, artigiani , ecc., sa che la scheda local di Google My Business è lo strumento chiave per la visibilità online di queste realtà.
Piaccia oppure no, almeno stando alle statistiche che GMB ci mette a a disposizione, questa scheda genera nella maggior parte dei casi più visite del nostro sito web o della pagina Facebook.
Di conseguenza è bene sfruttare al massimo le potenzialità che Google ci mette a disposizione fino ad oggi gratuitamente, primo tra tutti i post che possiamo pubblicare sulla scheda Google My Business e che ora possiamo anche programmare, anche se non direttamente dalla dashboard di GMB.

Ma perché programmare i post di Google My Business?

Da circa un anno Google ha introdotto la possibilità di pubblicare dei post sulla propria scheda local. I post sono di vario tipo e ognuno copre delle specifiche esigenze:

  • Novità
  • Evento
  • Offerta
  • Prodotto

Pubblicare un post è abbastanza semplice e lo strumento offerto per farlo è raggiungibile dal menù di GMB alla voce “Post”.
A seconda della tipologia di post scelto le voci presenti cambiano e sono:

  • Immagine o video (le immagini devono avere una dimensioni minima di 720×720 px)
  • Titolo (4-5 parole per un totale di 58 caratteri)
  • Testo (da 100 a 300 parole)
  • Pulsante CTA (call to action) da scegliere tra chiama ora, prenota, ordina online, acquista, ulteriori informazioni, vai all’offerta.

La particolarità dei post di GMB è il fatto che hanno una durata di soli 7 giorni, e che dopo questo periodo di tempo si auto archiviano e quindi non sono più visibili nella scheda local dell’attività. Questa scelta è probabilmente dovuta al fatto che Google vuole tenere “vive” le schede locali, e in questo modo obbliga i proprietari delle stesse a collegarsi con più frequenza al pannello di controllo per aggiornare le pubblicazioni.

Quindi abbiamo detto che i post durano 7 giorni e non ci sono strumenti nativi nella Dashboard di GMB per programmarli come succede su Facebook ad esempio. Come fare allora?
A questo punto ci vengono in aiuto dei tool esterni molto diversi tra loro che vedremo di seguito.

Sendible

Sendible è una delle molte piattaforme online che permette di gestire tutti i nostri social network da un’unico punto. Niente di nuovo quindi se non fosse per il fatto che è stata integrata da qualche tempo, anche la funzionalità per gestire la programmazione dei post di Google My Business.
La registrazione alla piattaforma è semplice e subito dopo si può già collegare la nostra scheda GMB e iniziare a programmare i nostri post. Per farlo dobbiamo solo cliccare sulla voce “+Services” in alto a destra e scegliere Google My Business. Selezioniamo l’account che vogliamo utilizzare e la location (il negozio) quando ci viene chiesto, cioè la scheda GMB che verrà aggiornata con i post e confermiamo.
Clicchiamo ora su “Compose” e poi sulla piccola icona azzurra a forma di “shop” e digitiamo il testo del post. Alleghiamo sempre un’immagine per attrarre l’attenzione, oppure un video cliccando su “Attach”, e poi scegliamo il nostro file.

Programmare post per Google My Business

Scegliamo poi il pulsante per la nostra chiamata all’azione (CTA), cioè cosa vogliamo che l’utente faccia (prenota, maggiori info, link verso il sito o landing page, ecc.) e poi clicchiamo su “Schedule”, la piccola icona in basso a sinistra con il calendario che serve a programmare il post. Cliccando su “Repeat” si ha la possibilità di riproporre il post ad intervalli regolari, funzione utile ad esempio se si ha una promozione che dura un mese e si vuole spingerla dai post di GMB.
Per vedere i post programmati basta andare su “Engage” e poi su “Schedule” che troviamo nel menù a sinistra.
Ricordo che Sendible, come tutti gli altri servizi di questo tipo, non è gratuito ma prevede comunque un periodo di prova di 30 giorni, scaduto il periodo viene richiesto un canone mensile che parte da € 24/mese (€ 20 se il pagamento è annuale).

Post to Google My Business (Plugin per WordPress)

Post to Google My Business è un plugin per WordPress sviluppato da TyCoon Media, che permette di creare e programmare un post per GMB dalla bacheca di WordPress.
L’installazione avviene com per un qualsiasi plugin di WordPress, una volta fatto si va su “Post” e “Nuovo post”, si spunta “Post to Google My Business”, si sceglie la tipologia a di post tra quelle native di Google:

  • Novità
  • Evento
  • Offerta
  • Prodotto

Si inserisce il testo e l’immagine e poi si programma il post cliccando su “Modifica” a fianco di “Pubblica subito” con per i normali post di WordPress.

Come programmare i post di Google My Business

A questo punto si sceglie data e ora di pubblicazione e se va ripetuto nel tempo. L’azienda offre la possibilità di installare il plugin e provarlo per 7 giorni, dopo di che si dovrà pagare un importo che parte da $ 79,99/anno per la versione base, già sufficiente per un singolo negozio.

E tu quale modalità usi per gestire i post di Google My Business? Conosci altri tool che permettono di programmare i post di GMB?

Filed Under: Google, Local seo

Local seo per un’azienda con più sedi

19 Luglio 2018 By Roberto Pellizzari Leave a Comment

Non sono poche le aziende locali che hanno più sedi in un’area geografica limitata. Non parlo infatti di catene di franchising o grossi gruppi con punti vendita sparsi su tutto il territorio nazionale, ma di piccole realtà che con il tempo sono cresciute e hanno dato vita a nuovi punti vendita che gestiscono da una sede centrale.
Parliamo di attività con 2-3 punti vendita che possono arrivare a 6-7 in casi particolari. La procedura per realizzare il lavoro di local seo per queste realtà è abbastanza simile a quella che si farebbe con un’attività con una sola sede, cambiano solo alcuni dettagli che però fanno la differenza e che vedrai leggendo l post.

Local seo per aziende con più sedi

Innanzi tutto facciamo ordine

Quando iniziamo a lavorare con una realtà con più sedi è fondamentale l’ordine. Già seguire e aggiornare il flusso di lavoro di un’attività con una sola sede è impegnativo, immaginiamoci cosa può succedere con una realtà con 6-7 punti vendita se non organizziamo il nostro operato.
Risulta quindi fondamentale creare dei documenti dove inseriremo le informazioni dei diversi negozi e dove terremo aggiornati gli avanzamenti dell’attività di local seo.
I documenti da realizzare sono:

  • NIT con dati di contatto e descrizione breve ottimizzata per la local seo
  • Documento schede local seo con nome piattaforma local (GMB, Yelp, Bing, ecc.), user e password, stato della registrazione  e campo libero dove annoteremo il giorno della registrazione, la data prevista per il ricevimento della cartolina, ecc.
  • Scheda dei negozi da compilare a cura del cliente con le seguenti informazioni:
    – Nome del negozio con indirizzo completo e contatti
    – Orari
    – Pagamenti accettati
    – Accesso disabili
  • Documento contenente tutte le credenziali che verranno generate durante la nostra consulenza:
    – Pannello di controllo dominio e hosting
    – Accesso al back office del sito web
    – Accesso ftp
    – Accesso al database del sito, ecc.

Questi documenti dovranno essere aggiornati e mantenuti ordinati poiché saranno poi consegnati al cliente una volta terminata la collaborazione.

Analisi delle parole chiavi

Dato per scontato che prima di tutto va realizzata un’intervista al cliente per conoscere la sua realtà, il settore in cui opera, capire quali obiettivi intende raggiungere e quali sono le sue aspettative riguardo alla nostra consulenza, un’analisi delle parole chiavi è fondamentale per realizzare un progetto di visibilità locale che porti a dei risultati concreti.
Utilizzando i vari tool per l’analisi delle keywords, si andrà a definire qual’è la parola chiave principale utilizzata dagli utenti per trovare un’attività come quella del nostro cliente. Se ad esempio parliamo di un panificio, molto probabilmente gli utenti utilizzeranno parole chiavi come panificio a Vicenza, panificio vicino a me, panificio nelle vicinanze, ecc.
Non diamo per scontato nulla, e andiamo a vedere come vengono utilizzati i sinonimi (panetteria, fornaio, forno, ecc.) perché, a seconda della località in cui è presente l’attività, si predilige una parola piuttosto che un’altra.
Mi è capitato, durante l’analisi delle keywords per un cliente che aveva una fioreria, di scoprire che, a seconda delle diverse zone d’Italia, la stessa tipologia di realtà commerciale, veniva chiamata in almeno tre modi diversi: fioreria, fioraio e fiorista.

Local seo per aziende con più sedi

La scelta del NIT (Nome Indirizzo Telefono)

Quando scegliamo un NIT per un’attività locale con più sedi dobbiamo pensare che questo verrà moltiplicato per il numero di sedi seguendo la logica categoria+brand+località. Se ad esempio stiamo lavorando con un panificio che ha più negozi il NIT potrà essere:
Panificio Rossi Vicenza
Panificio Rossi Creazzo
Panificio Rossi Altavilla Vicentina
Completeremo poi il NIT con l’indirizzo completo, che dovrà essere scritto nella stesso identico modo suggerito da Google, dal telefono, il sito web, ecc.
Prepariamoci anche una descrizione che contenga le parole chiavi che gli utenti utilizzano per cercare i prodotti/servizi proposti.

Realizzare il sito web

Per realizzare il sito web dobbiamo partire prima di tutto dalla scelta del dominio. Il criterio di scelta in questo caso può variare rispetto ad una normale attività con un solo punto vendita.
Seguendo il criterio del NIT il dominio dovrebbe contenere categoria, brand e località ma essendo una realtà con negozi sparsi in comuni o città diverse, questo non è possibile e dovremmo quindi registrare un domino che contenga solo la categoria e il brand.
Tornando all’esempio del panificio un dominio interessante potrebbe essere www.panificiorossi.it, ottima base per poi creare delle schede negozio (pagine) che riportano solo la località e che quindi potrebbero generare un url “parlante” del tipo:
www.panificiorossi.it/vicenza
www.panificiorossi.it/creazzo
www.panificiorossi.it/altavilla-vicentina

E sono proprio le schede dei negozi a fare la differenza in un sito web per un’azienda con più sedi. Oltre infatti alle classiche pagine chi siamo, i nostri prodotti/servizi e contattaci, ci sarà una voce di menù che chiameremo “i nostri negozi” e che conterrà il collegamento a delle schede negozio che struttureremo in modo ben preciso.
Ogni scheda dovrà contenere infatti:

  • Descrizione dell’attività e dei servizi utilizzando le keywords
  • Immagini esterno, interno e staff del negozio
  • Indirizzo completo
  • Contatti (mail, telefono, WhatsApp, ecc.
  • Orari
  • Mappa di Google
  • Ultime recensioni degli utenti
  • Link diretto per lasciare recensioni su Google My Business
  • Form contatto

Inoltre, cosa molto importante, per ogni scheda andranno generati dei metadati con le stesse informazioni visibili nella scheda ma in un formato gradito a Google. Questi metadati andranno inseriti tra i tag <head></head> e possono essere generati utilizzando tools simili a questo.

Attivare le schede local

E’ Google My Business il servizio local sul quale dobbiamo puntare per dare visibilità alla nostra attività locale. Le schede negozio di questa piattaforma devono essere rivendicate o create e ottimizzate al meglio per ottenere il massimo della visibilità.
Sono ancora molte le attività, anche importanti, che non hanno ancora rivendicatola loro scheda e questa pratica può generare problemi nel tempo visto che le schede GMB sono i primi risultati che appaiono dopo una ricerca e che generano di norma centinaia se non migliaia di visualizzazioni mensili.
Ecco i fattori principali di cui dobbiamo tenere conto nel momento in cui andiamo ad ottimizzare una scheda GMB, a questo link invece alcuni post su Google My Business che parlano di particolari funzionalità del servizio.

Il nome dell’attività

Dovrebbe contenere il brand, la keyword principale e la località. Da sottolineare che questa pratica viola la policy di Google My Business che contemplerebbe esclusivamente il brand dell’attività, o meglio “il nome dell’attività come conosciuta”.
Al momento Google sembra tollerare l’uso di keywords nel nome attività anche se in un futuro abbastanza vicino si prevede un aumento dei controlli.

Gli orari

Gli orari sono uno dei fattori che Google tiene molto in considerazione. Mantenere in ordine gli orari e soprattutto aperture e chiusure straordinarie, aiuterà la tua scheda GMB ad ottenere un buon posizionamento nei risultati delle ricerche.

Le foto

Nel tempo le foto della scheda hanno ricoperto un ruolo sempre più importante tanto che ci sono ben due metriche nelle statistiche della scheda dedicate a loro: le visualizzazioni di foto e la quantità di foto.
Le foto, a seconda del tipo di attività, sono divise in categorie che possono essere:

  • interni
  • esterni
  • prodotti
  • team
  • cibo e bevande
  • menù

Una certa regolarità nel caricare nuove foto aiuta in modo consistente a ben posizionare l’attività.

Descrizione dell’attività

Reintrodotta da qualche tempo dopo un’assenza di parecchi anni, la descrizione dell’attività è una buona occasione per raccontare bene cosa offriamo inserendo all’interno le keyword che abbiamo delineato durante la nostra analisi.

Altri servizi di local seo

Sono parecchi altri i servizi di local seo che vale la pena attivare, per un motivo o per l’altro quando cerchiamo di rendere visibile online un’attività locale. Primo tra tutti metterei Apple Maps Connect, seguito da TripAdvisor (nel caso di attività di ristorazione oppure ospitalità), Yelp, Pagine Gialle, Bing Places for business e Foursquare. Nessuno di questi servizi genera i numeri di GMB, ma ognuno di questi ha una peculiarità che descriverò in un prossimo post e che vale la pena sfruttare a fondo.

Conclusioni

Posizionare un’attività locale con più sedi è un lavoro lungo e tedioso a volte, che richiede pazienza, tempo ed esperienza per poterlo portare a termine con il massimo dei risultati. Non esistono ancora dei tools che possano aiutare nel gestire la presenza online di un’azienda con 3-4 sedi ma organizzazione e perseveranza possono comunque portare ad ottenere grandi risultati.
Se hai un’attività con una o più sedi e non vuoi perdere l’opportunità di catturare nuovi clienti grazie al web contattami compilando il form che trovi cliccando qui.

Filed Under: Local seo, Marketing locale

Geo localizzazione e vantaggi per le attività locali

13 Marzo 2018 By Roberto Pellizzari Leave a Comment

Piaccia o meno, siamo ormai entrati a tutti gli effetti nell’era del grande fratello. Quella che solo fino a pochi anni fa sembrava una fantasia da scrittori di libri di fantascienza oggi è una realtà.
Ci siamo trasformati in una società costantemente connessa e ogni nostra attività è monitorata ed elaborata per creare e migliorare il nostro profilo di consumatore.
E se tutto questo non ti sembra sufficiente ho un’altra notizia per te. Non solo i grandi player dell’online ci spiano quando navighiamo sul web, ma lo fanno anche quando ci muoviamo tranquillamente sul piano fisico.
Non tutti sanno infatti che, configurare un account Gmail sul proprio dispositivo mobile, significa consentire a Google di tracciare i nostri spostamenti geografici. Se hai dubbi collegati alla local history di Google, e loggati con l’account che hai configurato sul tuo smartphone, rimarrai sorpreso da dettaglio delle informazioni che incontrerai su di te.

Geo localizzazione

E tutto questo è reso possibile dalla tecnologia GPS (Global Positioning System), una costellazione di 31 satelliti sviluppata dalla difesa statunitense a partire dagli anni 70. Inizialmente il sistema era stato pensato esclusivamente per usi militari, solo nel 1991, dopo una serie di tragici incidenti aerei che hanno visto protagonisti velivoli di linea, ne è stato consentito l’uso per applicazioni civili.
La diffusione dell’utilizzo del sistema GPS lo si deve innanzitutto alla diffusione, a partire dai primi anni 2000, dei navigatori, proposti come accessorio sulle automobili. Ma l’utilizzo di massa arriva solo successivamente, grazie al grande successo degli smartphone che lo hanno trasformato in uno strumento di uso quotidiano.

Ad approfittare di questa opportunità è stato primo tra tutti Google che, collegando la posizione geografica dell’utente alla ricerca online che sta effettuando, è riuscito a restituire risultati più coerenti e di conseguenza migliorare le conversioni, cioè le azioni che l’utente effettua dopo la ricerca.

Google in particolare, nel 2012, ha introdotto quella che è stata una delle principali rivoluzioni nella ricerca di informazioni tramite i motori di ricerca, e cioè l’algoritmo conosciuto con il nome di Google Venice Update. In pratica i risultati delle ricerche vengono geolocalizzati senza neppure avere bisogno che l’utente inserisca il nome della città oppure che sia loggato con il sio account. A seconda della posizione GPS (se le ricerche avvengono da smartphone) oppure dell’indirizzo IP (da computer), Google determina la posizione e restituisce risultati di attività fisicamente più vicine a all’utente.
Sempre nel 20112, e in contemporanea a questa novità, è stato introdotto anche Google Local, successore di Google Places e che ora, speriamo definitivamente,ha preso il nome di Google My Business. Quest’ultimo è uno strumento gratuito di Google dedicato alle attività locali, cioè a negozi, ristoranti, hotel, artigiani, professionisti, ecc., e che hanno un pubblico localizzato in una specifica area geografica.
Si tratta in sostanza di una scheda attività, una vetrina, che ha il grande vantaggio di apparire nei risultati delle ricerche subito dopo gli annunci a pagamento di Google Adwords e prima di qualsiasi altro sito web. Una grande opportunità quindi per le attività locali per rendersi visibili al proprio pubblico.

Nel 2015, il grande sorpasso delle ricerche da mobile su quella da pc, ha determinato un’ulteriore cambio di tendenza, soprattutto se pensiamo che, buona parte delle ricerche da smartphone, hanno un’intenzione locale. Le persone cercano cioè prodotti e servizi nelle vicinanze. E secondo Google, quando un utente fa una ricerca locale, nel 61% dei casi esegue un’azione, fa cioè una chiamata, una prenotazione, oppure si reca fisicamente presso l’attività..

Ecco quindi perché, per un’attività locale, la geolocalizzazione è fondamentale. Ma cosa dovrebbe fare un negozio per sfruttare al meglio questa grande opportunità?
Ci sono delle azioni indispensabili e tutto sommato semplici da attuare ed altre più complesse.

Azioni indispensabili per sfruttare la geolocalizzazione

1) Delineare un NIT che spiega cosa facciamo e che sia univoco (Nome attività, Indirizzo, Telefono).

Fioreria La Rosa Vicenza
Via Roma, 12
36100 Vicenza
Tel. 0444 010203

2) Creare/rivendicare e ottimizzare la propria scheda local Google My Business. Una volta rivendicata la scheda questa va verificata attraverso cartolina o telefonata e completata in tutte le sue parti, comprese le immagini.

3) Attivare il sito che GMB mette a disposizione delle attività locali con dominio tipo fiorerialarosavicenza.business.site, curando in modo particolare la descrizione dell’attività.

4) Ripulire gli inserimenti dell’attività in directory minori (aziende.it, infobel, ecc.) ed eventualmente chiedere la cancellazione se non è possibile modificare i suddetti inserimenti con il NIT ottimizzato.

5) Creare/rivendicare e ottimizzare la scheda attività nelle seguenti directory:

  • Pagine Gialle
  • Apple Maps Connect
  • Bing Local for Business

Azioni importanti per sfruttare la geolocalizzazione

Un’azione non indispensabile ma comunque importante dal punto di vista della visibilità locale, è realizzare un sito web local seo e responsive. L’obiettivo del sito deve essere informare l’utente dettagliatamente sui prodotti/servizi che offriamo e invitarlo a contattare l’azienda.
E’ importante che il sito si carichi rapidamente, contenga il NIT e tutte le informazioni utili ai motori di ricerca in modo da geolocalizzare l’attività precisamente.

Il futuro della geo localizzazione

Predire il futuro non è facile, ma una cosa è certa, indietro non si torna.
Quindi qualsiasi titolare di di attività locale che abbia intenzione di continuare a rimanere competitivo nel mercato, deve rimboccarsi le maniche e iniziare a sfruttare al massimo gli strumenti utili per creare la propria visibilità locale e iniziare a trovare nuovi clienti e fidelizzarli.

Se desideri metterti in contatto con me per capire come dare una opportunità alla tua attività locale contattami compilando questo form.

Filed Under: Marketing locale

Come cancellare una scheda su Google My Business

7 Febbraio 2018 By Roberto Pellizzari 4 Comments

Può succedere a volte che sia necessario cancellare una scheda local su Google My Business. I motivi possono essere vari; dalla chiusura definitiva dell’attività, ad un cambio totale di tipologia di servizi erogati, fino ad una scelta del gestore dell’attività di “scomparire” da Google.

Nei primi due casi la il modus operandi è abbastanza semplice e, anche se lungo, certa. Per l’ultima invece non ci sono al momento modalità certe di non apparire più con la propria scheda local tra i risultati delle ricerche di Google.
Analizziamo ora i due casi e quali sono le soluzioni da adottare.

Come cancellare una scheda local da Google My Business

Come cancellare una scheda local di Google My Business se l’attività chiude

Se il nostro caso è quello di un’attività che ha chiuso definitivamente i battenti, oppure passa di mano ma il nuovo gestore ha completamente cambiato il settore merceologico, la prima cosa da fare è entrare nel proprio pannello di gestione di Google My Business e segnalare l’attività come “Chiuso definitivamente”.
Pe farlo basta cliccare su modifica in alto a destra e poi, sulla destra, su “Chiudi o rimuovi questa scheda”. A questo punto si aprirà un riquadro e ci apparirà la descrizione “Contrassegna come chiusa definitivamente” cliccando sulla quale la scheda local dell’attività verrà visualizzata dagli utenti con una barra rossa, appena al di sotto delle foto, con la dicitura “Chiuso definitivamente”.

Cancellare una scheda da Google My Business

Da notare che dopo aver fatto questa operazione la scheda continuerà a essere visibile nel nostro pannello di controllo e anche sulle ricerche di Google, con la sola differenza che sarà contrassegnata dalla suddetta fascia rossa. Per il resto non cambierà nulla, e gli utenti potranno continuare a rilasciare recensioni, chiedere indicazioni stradali ecc.

I tempi perché la scheda scompaia completamente non sono certi ma potrebbe trattarsi di mesi. E’ sconsigliabile in ogni modo cancellare la scheda dal proprio pannello di controllo di GMB almeno finchè questa non sarà più visibile sui risultati delle ricerche.

Come cancellare una scheda local di Google My Business anche se l’attività è aperta

Lo dico subito, è praticamente impossibile ma si può provare e ottenere qualche risultato almeno nel medio periodo.
Sostanzialmente l’operazione da fare è quella sopra citata, il problema è che Google considera le dichiarazioni dei titolari dell’attività allo stesso livello di quelle fornite dagli utenti che potrebbero così segnalare che l’attività è ancora aperta, e di conseguenza rimuovere la dicitura “Chiuso definitivamente”.
Potrebbe comunque succedere che passi un certo periodo di tempo senza che nessuno segnali che l’attività è operativa e che in un certo momento la scheda scompaia dai risultati delle ricerche di Google. A questo punto però Google potrebbe ricreare la scheda prendendo in considerazione i segnali che gli arrivano dal web (Social network, Geo social, directory aziendali, ecc.) e che decida di ricrearla nuovamente.

Conclusioni

Come abbiamo visto, eliminare una scheda local di Google My Business è praticamente impossibile se l’attività è ancora aperta, e se anche questo dovesse avvenire non è detto che sia definitivo, e la scheda potrebbe prima o poi essere ricreata. A questo punto la cosa migliore da fare, e il consiglio che posso dare, è quello di rivendicare la scheda e gestirla secondo le regole guida di Google.
Google non è un nemico da combattere, ma un importante alleato se stiamo alle sue regole. Se sono le recensioni negative ad indurci a cancellare una scheda di un’attività ancora attiva, cerchiamo di vedere il lato positivo della cosa.
Se le recensioni sono veritiere non ci resta altro da fare che prendere atto che qualcosa non funziona nella nostra attività e cercare di prendere spunto dalle segnalazioni per migliorare il nostro prodotto/servizio.
Se invece le recensioni negative sono false ritengo sia facile correre ai ripari, segnalandole a Google e rispondendo punto su punto per smentire la falsa recensione.

Filed Under: Google, Marketing locale

Solo cosmetici biologici, ecco La Bio profumeria a Vicenza

8 Gennaio 2018 By Roberto Pellizzari Leave a Comment

Negli ultimi anni l’interesse per il biologico, ovvero per i prodotti coltivati senza l’utilizzo di sostanze chimiche e senza che vengano manipolati geneticamente, ha incontrato sempre maggiore interesse da parte del pubblico. Tra gennaio e aprile del 2017, nella GDO (grande distribuzione organizzata), il biologico ha subito un incremento del 19,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (fonte Asso Bio).
Per quanto riguarda invece i cosmetici basta dire che nel 2016 il 9% del fatturato totale relativo alla cosmetica riguarda i prodotti biologici, trend in crescita continua e nemmeno immaginabile solo pochi anni fa.
E proprio di questo settore scriverò in questo post, o meglio di come promuoversi come negozio di cosmetici biologici off line utilizzando il web come canale di captazione della clientela.

La Bio profumeria Vicenza

Ho iniziato a collaborare con La Bio profumeria circa un anno fa. La titolare aveva da poco avviato la sua attività orientandola su marchi di alto livello, alcuni dei quali importati direttamente dall’Inghilterra. Prodotti particolari e di nicchia che non godevano certo del traino pubblicitario dei famosi marchi di cosmesi tradizionale e che al contrario avevano bisogno di un importante lavoro di promozione per essere conosciuti e apprezzati.
Il negozio, situato in un quartiere periferico della città di Vicenza, inizialmente si chiamava “Bioregno di bellezza”, ma fin dall’inizio avevamo riscontrato che spesso veniva confuso con un centro di estetica e che comunque questo marchio/brand non dichiarava in modo esplicito cosa si proponeva all’interno.

Una volta iniziata la collaborazione ho quindi chiesto alla titolare se riteneva opportuno rivedere il nome del negozio e di rinominarlo in modo che si capisse immediatamente quale tipologia di prodotti cosmetici si commercializzavano. Ci siamo quindi presi del tempo ed è sorto quasi spontaneo chiamarlo “La Bio profumeria”, visto anche che in quel momento era l’unica profumeria che proponeva esclusivamente cosmetici biologici a Vicenza.

Una volta definita la questione marchio/brand abbiamo iniziato a lavorare sulla visibilità online. La mia specializzazione in local seo mi ha immediatamente fatto optare per l’ottimizzazione e l’attivazione di alcune piattaforme imprescindibili per la visibilità online e per un sito web responsive ottimizzato per la local seo.

Prima di tutto abbiamo uniformato il NIT (Nome, Indirizzo e Telefono) e fatto un’analisi delle parole chiavi utilizzate nell’area geografica di pertinenza e il risultato, per quanto riguarda il nome del negozio da inserire nelle diverse piattaforme, è stato il seguente:

La Bio profumeria Vicenza – Cosmetici biologici e naturali

Analizzandolo possiamo vedere che si incontra la parola “bio” separata da “profumeria”, anche se nel logo la utilizziamo come unica parola. Questo perché volevamo poter cogliere anche le ricerche di persone che cercano semplicemente “profumeria” associata alla località che in questo caso è “Vicenza”.
Per quanto invece riguarda il “pay off” abbiamo analizzato le parole chiavi che avevano un maggior volume di ricerca e che erano legate ai prodotti offerti ed è emerso che in questa area geografica “cosmetici bio” e “cosmetici naturali” erano quelli più ricercati a livello di categoria di prodotto.

Una volta definito tutto questo abbiamo iniziato a lavorare su due fronti; l’inserimento dell’attività nelle directory e geo social più importanti e la realizzazione di un sito ottimizzato per la local seo.
Per le directory si è puntato soprattutto su Google My Business, Apple Maps Connect, Pagine Gialle, Yelp e Bing Places for Business. Si sono sperimentate anche altre piattaforme ma senza ottenere risultati apprezzabili.

E’ stato dato naturalmente spazio anche ai social network classici, riconvertendo la vecchia pagina Facebook e rinominandola con il nuovo brand e attivato ex novo un profilo personale Instagram trasformato successivamente in aziendale.

Per il sito web si è optato per il domino “labioprofumeriavicenza.it” che conteneva già all’interno tutte le parole chiavi che ci interessavano. Abbiamo poi scelto un hosting su Aruba che offrisse server con indirizzi ip posizionati sul territorio nazionale e installato un cms WordPress con framework Genesis e template Studio Press, garanzia di robustezza e affidabilità.
Il sito è semplice alla vista con i colori aziendali, logo e la parole chiavi principali. C’è poi, oltre alle pagine classiche del negozio, una parte dedicata ai marchi venduti con testi ottimizzati per il seo locale per captare le ricerche legate alla disponibilità sul territorio di uno specifico marchio.

Vediamo ora nel dettaglio i risultati ottenuti per quanto riguarda la visibilità di sito web, scheda local Google My Business e social network.

La scheda Google My Business

Nell’area di pertinenza dell’attività questa appare nel 3 pack di Google My Business con le parole chiavi “profumeria vicenza”, “cosmetici biologici vicenza” e “cosmetici naturali vicenza”.

Per quanto riguarda i numeri la scheda GMB nell’ultimo mese è stata visualizzata circa 750 volte e le azioni sono state oltre 2000 (clic, chiamate, richieste di indicazioni, visite al sito,visualizzazione di immagini, ecc.).

La Bio profumeria Vicenza

Il sito web La Bio profumeria Vicenza

Il sito web ricalca i risultati ottenuti con la scheda e si posiziona in prima pagina sia con la parola chiave “profumeria vicenza” che con altre parole chiavi come “cosmetici biologici vicenza”, “cosmetici naturali vicenza”, “profumeria di nicchia vicenza”, “profumi di nicchia vicenza”, ecc.

Un buon risultato quindi che genera un flusso costante di pubblico con una frequenza di rimbalzo sotto il 50% e una permanenza sul sito di quasi 2 minuti.
Il sito dispone anche di un blog che viene aggiornato dalla titolare del negozio periodicamente con la pubblicazione di post su trattamenti e prodotti. Queste pubblicazioni generano continue visite con parole chiavi long tail (a coda lunga) che portano risultati nel medio/lungo periodo.

I social network de La Bio profumeria Vicenza

Tra le piattaforme social utilizzate per promuovere La Bioprofumeria non poteva di certo mancare Facebook. La pagina cresce lentamente ma costantemente e la risposta del pubblico è buona.
Abbiamo attivato Instagram solo da pochi mesi e i risultati ottenuti sono interessanti anche se andrebbe potenziato ulteriormente con pubblicazioni periodiche.

Conclusioni

Tenendo presente che stiamo parlando di una tipologia di attività poco conosciuta, i risultati fino a qui ottenuti sono da considerare buoni. E’ importante comunque continuare con un costante lavoro di “educazione” dell’utenza per trasmettere il valore del prodotto biologico che non può essere paragonato in nessun modo con il “cosmetico da supermercato”.
Un lavoro lungo e paziente che La Bio profumeria sta portando avanti con grande impegno e passione.

Filed Under: Marketing locale

Come eliminare una scheda duplicata in Google My Business

28 Settembre 2017 By Roberto Pellizzari Leave a Comment

Le schede local di Google My Business (che da ora in avanti chiameremo amichevolmente GMB) sono quei risultati che appaiono dopo una ricerca “locale” su Google e che rappresentano normalmente un’attività commerciale, un’azienda di servizi, oppure un professionista. Se cerchiamo un ristorante per cenare con gli amici e utilizziamo Google, come per altro fa il 98% degli italiani, ci verranno presentati a video i risultati in in quest’ordine:

  1. Annunci a pagamento di Google Adwords (se presenti advertiser che hanno acquistato la parola chiave che abbiamo utilizzato per la ricerca)
  2. Schede local di GMB (il riquadro con mappa e tre attività commerciali appena sotto)
  3. Siti web e directory

Come eliminare una scheda duplicata in Google My Business

Va da se quindi che, se abbiamo un’attività commerciale, sia importante possedere una scheda local in GMB che tra l’altro è un servizio gratuito.
Può a volte però succedere che la nostra azienda sia già presente nel database di Google, oppure che addirittura ci siano due schede della nostra attività, magari leggermente diverse tra loro.

Vediamo ora quali possono essere i motivi di questa doppia presenza e come possiamo risolvere questo problema.

  • Per generare le schede che oggi chiamiamo schede Local, Google ha dovuto acquistare informazioni da varie fonti per iniziare a popolare il proprio database. A volte questi dati si presentavano diversi in alcune parti (ragione sociale, numero di telefono, ecc) tanto che anche i sofisticati sistemi utilizzati da Mister G per evitare dati duplicati non sono riusciti a riconoscerli e hanno generato doppie schede.
  • La scheda è già presente con una ragione sociale perché generata da un nostro collaboratore o da Google e al momento della creazione il titolare dell’attività non se ne rende conto e crea una nuova scheda local.

Una volta definiti i motivi per i quali possiamo trovarci una scheda local duplicata vediamo ora come possiamo agire per porre rimedio. Anche in questo caso dobbiamo però fare dei distinguo per poter agire nel modo corretto a seconda della situazione concreta in cui ci troviamo ad operare.

  • Scheda doppia già verificata

    In questo caso dobbiamo andare su Google Maps, cercare la scheda duplicata che vogliamo eliminare, mettere il puntatore del mouse sul palloncino rosso e cliccare sul tasto destro e selezionare “Segnala un problema con i dati”. Una volta che appare la scheda in modalità di modifica selezionare il cursore all’altezza della dicitura “Questo luogo è stato chiuso definitivamente o non è mai esistito”. In questo modo ci apparirà un elenco di opzioni, clicchiamo su “Duplicato” e poi su “invia”.

  • Scheda doppia non verificata creata da altri

    Questa è la situazione più comune che può capitarci e per risolverla la procedura è abbastanza semplice.
    Andiamo sulla scheda duplicata (quella che vogliamo eliminare) e clicchiamo su “Sei il proprietario di questa attività?”, seguiamo la procedura di rivendicazione della scheda, una volta ottenuta la proprietà della scheda potremmo cancellarla.

  • Scheda doppia non verificata creata da noi stessi

    Questa è una situazione facilmente risolvibile perché ci ritroviamo due o più schede nella nostra dashboard di GMB alcune delle quali non verificate (cioè non è stato inserito il codice pin ricevuto via cartolina postale o telefonata).
    In questo caso la procedura è semplice perché basta entrare nella scheda che vogliamo eliminare cliccare su “Chiudi o rimuovi questa scheda” e poi “Rimuovi scheda”.
    Teniamo presente che in linea generale vanno rimosse quelle schede che non sono ben posizionate. Quindi potrebbe capitare che la scheda “ufficiale” abbia un posizionamento peggiore di quella realizzata da altri e magari meno recensioni. In situazioni come queste dobbiamo fare in modo di verificare la scheda migliore, ottimizzarla ed eliminare eventualmente quella creata da noi.

  • Scheda verificata da altri

    E’ questa la situazione più complessa che può capitarci nel momento in cui vogliamo rivendicare la nostra scheda GMB.
    I motivi per i quali una scheda local è già stata verificata possono essere:
    – L’abbiamo verificata noi stessi ma non ricordiamo con quale account.
    – Lo ha fatto qualcuno della nostra organizzazione e non ne siamo al corrente.
    – Il precedente proprietario dell’attività l’ha rivendicata.
    Una scheda già verificata si riconosce a colpo d’occhio perché non presenta la dicitura “Sei il proprietario di questa attività?”.
    La prima cosa da fare per rivendicarla è collegarci a GMB e cercare di entrare nella dashboard con gli account gmail in nostro possesso e verificare se appare la scheda. Se questo non dovesse succedere torniamo su business.google.it e facciamo il login con uno dei nostri account oppure con uno creato appositamente (consigliabile creare un username nomeaziendaluogo@gmail.com), andiamo su “Inizia ora” e poi su “Aggiungi una sede singola” e inseriamo il nome dell’attività come appare nella scheda già esistente. Google ci farà notare che la scheda local che intendiamo creare è già presente nel suo database e ci darà la possibilità di richiederne i diritti di gestione.
    Una volta cliccato su “Richiedi proprietà” dovremmo rispondere alle domande che ci vengono poste. A questo punto Google invierà una mail all’attuale proprietario della scheda local chiedendogli di mettersi in contatto con noi. Se dopo due settimane non si ottiene risposta potrai contattare l’assistenza Google a questo link dove ti verranno richieste delle prove, anche fotografiche, in modo che Goolge sia certo che si tratta effettivamente la tua attività. Una volta risposto a tutte le domande clicca “Invia” e attendi di essere contattato dal supporto Goolge.

    Come eliminare una scheda duplicata in Google My Business

Conclusioni

Possedessero una scheda local rivendicata è di fondamentale importanza per inattività locale e vale la pena per dire un po’ di tempo per eventualmente recuperarla o cancellare i doppioni nel caso si presentassero delle situazioni simili a quelle sopra citate.  In un precedente post avevo toccato l’argomento delle schede duplicate ma in modo meno approfondito, ho quindi pensato di riproporlo fornendo maggiori dettagli e presentando più casi diversi.

Attendo tuoi feedback, domande e consigli.

Filed Under: Google, Marketing locale

Le foto di Google My Business

1 Agosto 2017 By Roberto Pellizzari Leave a Comment

La scheda Local di Google My Business è fondamentale per la presenza online di un’attività locale.
Mister G nel tempo ha sempre dato più rilevanza a questo suo strumento a scapito del sito web aziendale, e i fattori di ranking pubblicati da Moz.com per il 2017 lo confermano.

E’ infatti salito da un 14,7% (2015) a un 19% (2017) l’importanza di avere una scheda local ben ottimizzata per ottenere il massimo dei risultati nel momento in cui si fa local seo, ovvero si posiziona su Google un’attività che opera localmente.
Questo in soldoni significa che se realizziamo un sito per l’attività locale che gestiamo seguendo tutte le regole, ma poi non attiviamo e ottimizziamo la nostra scheda local GMB, avremo il 19% di probabilità in meno di essere visibili.

Se parliamo invece di immagini, una recente ricerca condotta da Hotel News Now, ha evidenziato che le immagini sono in grado di fare cambiare idea all’utente che si accinge a compiere un’azione, poiché la mente passa in rassegna le immagini prima di prendere la decisione definitiva. Diventa quindi importante curare questo aspetto della nostra scheda Google My Business, vediamo in che modo.

Le foto di Google My Business

Come dicevamo le immagini giocano un ruolo importante sulla decisione finale dell’utente di compiere o meno una determinata azione, che nel nostro caso è quella di fare una telefonata, andare sul sito per contattarci via mail oppure venire direttamente presso la nostra attività. Di conseguenza le foto dovrebbero essere ben realizzate, per trasferire all’utente la sensazione di un’attività professionale e curata.
Per migliorare la qualità delle immagini della tua attività, ti rimando ad un mio precedente post dove propongo alcuni consigli su come realizzare foto per la propria attività locale utilizzando lo smartphone.

Tornando alla scheda di GMB, le immagini che l’utente può vedere e che sono collegate alla nostra scheda local sono principalmente di due tipi:

  • Immagini caricate dai clienti
  • Immagini caricate dal proprietario della scheda

Immagini della scheda local Google My Business caricate dei clienti

Queste immagini, che normalmente sono aggiunte spontaneamente da chi frequenta l’attività, ovvero dai clienti, abbiamo poco margine di manovra. In pratica l’unica azione che Google ci concede di fare segnalare una foto che riteniamo non adeguata utilizzando l’apposito form, recentemente migliorato, e attendere che l’assistenza di Google decida come procedere.

Consigli per le foto da pubblicare su Google My Business

Immagini della scheda local Google My Business caricate dal proprietario della scheda

Per quanto invece riguarda le foto caricate dal proprietario dell’attività, oltre a poter scegliere il soggetto e la qualità dell’immagine, abbiamo anche la possibilità di inserirle in alcune categorie predefinite da Google che sono:

  • Foto sferiche
  • Al lavoro
  • Interni
  • Esterni
  • Cibi e bevande
  • Menù
  • Team
  • Identità

Queste categorie non sono presenti tutte insieme in ogni scheda local, visto che vengono proposte a seconda  del tipo si attività. Se ad esempio offriamo servizi solo a domicilio e la nostra professione è l’idraulico, nella scheda local ci appariranno solo le categorie “Al lavoro”, Team” e “Identità, e non certo “Cibo e bevande” oppure “Menù”.

Vediamo ora le singole categorie e il tipo di foto che dovremmo scegliere per ognuna di esse.

Foto sferiche

Sono le foto realizzate dai fotografi ufficiali di Google che possono essere navigate con il puntatore del mouse a 360° su due assi.

Al lavoro

Sono immagini di persone del nostro staff mentre svolgono alcune mansioni all’interno del locale, oppure dell’attività artigianale se di questo si tratta.

Interni

Sono le foto dell’interno del locale. Dovrebbero essere scattate con una buona luce e dare l’idea di com’è realizzata all’interno la nostra struttura.

Esterni

Importante che ci siano almeno tre foto dell’edificio dov’è ubicata la nostra attività, e realizzate secondo il punto di vista di chi verrà a visitarci.
Vista frontale, vista provenendo da destra e vista provenendo da sinistra. Utili poi anche immagini di dettagli che caratterizzano l’esterno quando presenti.

Cibi e bevande

Questa sezione, che appare solo se la nostra attività è stata inserita in categorie collegate alla ristorazione, dovrebbe riportare una selezione dei prodotti che offriamo nel nostro locale. Le foto devono essere realizzate in loco con la miglior tecnica possibile. Evitiamo di pubblicare foto prese da cataloghi, anche se di proprietà o peggio archivi online.

Menù

Sezioni dedicata ai ristoranti. Qui ci viene richiesta proprio una foto del menù in modo che l’utente possa farsi un’idea di quello che offriamo.

Team

Immagini dello staff “in posa”. Proprio questo richiesto in questa importante categoria di immagini. E’ proprio attraverso queste immagini che l’utente può già farsi un’idea di chi lo accoglierà una volta arrivato in loco.

Identità

Qui abbiamo due tipi di foto, copertina e profilo. Queste due immagini vengono visualizzate nella pagina Google plus.
La copertina è un’immagine di grandi dimensioni che dovrebbe a colpo occhio, far capire al visitatore di cosa ci occupiamo.
Il profilo è invece una piccola immagine, spesso visualizzata all’interno di un cerchio, che appare a fianco del nome del profilo Google plus. L’immagine profilo, quando parliamo di un’attività locale, potrebbe anche essere il logo.

Caricare le immagini della nostra scheda local è semplice, fatto l’accesso alla dashboard di Google My Business basta cliccare “Foto” sul menù a sinistra e poi sull’icona azzurra in alto a destra riportante una fotocamera. Il passaggio successivo è di trascinare le immagini della nostra attività nel riquadro che appare e fare l’upload.

Quando tutte le foto saranno state caricate, cliccando sull’immagine per ingrandirla ci appariranno due icone. Una è un cestino che ci permette di eliminare l’immagine (solo quelle caricate dal titolare della scheda) e l’altra invece, riportane una “i” cerchiata, ci da la possibilità di categorizzare l’immagine. Clicchiamo su quest’ultima per vedere apparire le categoria sopra indicate ed eseguire la semplice operazione di spuntare la giusta categoria per ogni immagine.

Il numero di foto consigliate per ogni categoria di Google My Business è di almeno tre, ma è preferibile aggiornare con frequenza mensile la propria scheda aggiungendo o sostituendo immagini. La risoluzione minima consigliata è di 720×720 px e la dimensione dl file non deve superare i 5 MB.

Se hai dubbi o domande sulle immagini di Google My Business non esitare a contattarmi da questo form.

Filed Under: Google, Marketing locale

Pubblicare post sulla scheda Google My Business

11 Luglio 2017 By Roberto Pellizzari 8 Comments

Il team di Google My Business ha ha recentemente estratto dalla propria manica ben due assi, il sito web collegato alla scheda local Google My Business e i post della scheda local che tratterò oggi.
Entrambe sono due interessanti novità che confermano la sempre maggiore attenzione di Mister G. per le ricerche geo localizzate e che regalano un ulteriore potente strumento di promozione ai gestori di bar, ristoranti, negozi e imprese locali in genere.
Al momento sembra che le uniche attività che non dispongono di questa funzione siano solo hotel e B&B, o comunque tutte quelle strutture ricettive alla quali probabilmente Google vuole dedicare uno strumento apposito.

I post di Google My Business

Creare un post per la scheda Google My Business

La creazione di un post per la propria scheda Google My Business è semplice e immediat, se già si conosce l’interfaccia di gestione di questo strumento. Una volta loggati è sufficiente entrare nella propria dashboard per vedere sul menù di destra il link “Post” ben evidenziato con un fumetto azzurro che riporta il testo “Nuovo”, e questo piccolo dettaglio già rende l’idea dell’importanza che Google sta dando a questa novità.

Pubblicare post di Google My Business

Per creare un nuovo post dobbiamo quindi cliccare su “Post” nel menù principale. Verremo subito rimandati ad una nuova pagina dove troveremo un link che riporta la dicitura “Scrivi il tuo post” e la cronologia degli eventuali post già pubblicati. Cliccando sul link si aprirà la finestra vera e propria del post da dove potremmo inserire:

  • Immagine
  • Testo
  • Tipo di post
  • Pulsante

Immagine

E’ possibile inserire una sola immagine per post che dovranno essere quadrate e della dimensione minima di 400×300 pixel. In caso di caricamento di un’immagine di dimensioni inferiori la piattaforma risponderà con un messaggio di errore e ci verrà richiesto di caricare una nuova immagine. Se carichiamo immagini di forma rettangolare l’editor integrato ci suggerirà di ritagliarla.

Immagini per i post di Google My Business

Testo

Possiamo inserire un testo che può contenere dalla 100 alle 300 parole. Non c’è nessun editor testuale integrato, quindi non è possibile inserire grassetti, link, ecc. Il testo viene tagliato nella preview che appare sotto la scheda GMB, quindi è preferibile inserire la parte più importante del messaggio nei primi 100 caratteri.

Tipo di post

Tramite un cursore possiamo definire se il post che vogliamo pubblicare è un post informativo oppure un evento.
Nel caso di un evento ci appariranno due ulteriori opzioni che sono:

  • Titolo dell’evento
  • Data di inizio e fine

I post di Google My Business

Pulsante

Interagendo con un altro cursore possiamo decidere se far visualizzare o meno sotto il post, un pulsante con un link che rimanda ad una pagina esterna.
Le opzioni disponibili sono:

  • Prenota
  • Registrazione
  • Acquista
  • Salva l’offerta

Una volta completato il post sarà sufficiente cliccare su “Anteprima” per vedere il risultato estetico del post e poi su “Pubblica” per renderlo visibile a tutti. Il post appare sotto la propria scheda local, e nel momento in cui scrivo questo articolo non c’è la possibilità, da parte del visitatore, di consultare l’archivio dei post pubblicati in passato.
Dalla dashboard di GMB, entrando nell’archivio dei post, il titolare della scheda è anche in grado di visualizzare, attraverso un indicatore di visualizzazioni e coinvolgimento, se i post pubblicati catturano o meno l’interesse del proprio pubblico e valutare così il tipo di post che sono più interessanti per il proprio pubblico.
I post hanno una durata di pubblicazione abbastanza breve e che corrisponde ad una settimana. Dopo questo periodo di tempo Google provvede a rimuoverli dalla scheda local non prima però di avere inviato, 48 ore prima della cancellazione, una mail che avvisa dell’imminente rimozione del post.
Il motivo di questa scelta di Google è motivata dal fatto che, se non fosse posto un limite alla pubblicazioni dei post, in molti casi questi verrebbero lasciati online per un tempo indefinito, rendendo la scheda local GMB obsoleta e poco attraente.
Con questa funzione Google intende tenere attivi e attenti i possessori di schede Google My Business in modo che queste diventino sempre di più uno strumento dinamico e sempre meno un semplice elenco di aziende.
L’utente invece, una volta che visualizza la nostra scheda GMB e post pubblicati, può cliccare su “Ulteriori informazioni” per essere rimandato direttamente alla pagina linkata sul post, oppure vedere il post completo con la possibilità di condividerlo in diverse modalità e piattaforme.
E tu che esperienza hai avuto con i post di Google mMy Business?

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Google My Business Sito web

4 Luglio 2017 By Roberto Pellizzari Leave a Comment

Dall’inizio dell’anno Google ha introdotto una interessante novità che ora è arrivata anche in Italia, il sito web collegato alla scheda Google My Business. Non sto parlando di Google sites, progetto a se stante che continuerà ad esistere e che è indipendente dalla scheda local di Google My Business, ma di un sito mono pagina ottimizzato per i dispositivi mobile privo di menù che preleva automaticamente dalla scheda Google My Business le informazioni necessarie lascia spazio solo per piccole personalizzazioni.
Questo genere di sito è stato pensato da Google per le attività di paesi in via di sviluppo ma anche per micro attività che non vogliono o possono investire in un vero e proprio sito web ma che così hanno la possibilità di aumentare la loro visibilità on line a costo zero.
Vediamo ora di seguito come si attiva e configura un GMB Sito web e quali sono le caratteristiche salienti di questo strumento.

Google My Business sito web

Attivare il Google My Business Sito web

Per attivare il sito è necessario entrare nel proprio pannello GMB e cliccare su “gestisci sede”. Nel menù di sinistra ci apparirà la voce “Sito web”, clicchiamo e lasciamo che Google generi il nostro sito. Dopo qualche secondo ci apparirà un menù a destra dedicato alla personalizzazione del sito web GMB e contenente quattro voci.

Modifica della foto di copertina

Il primo elemento da modificare una volta avuto accesso al nostro sito è la foro di copertina. Dal botto posto proprio sull’immagine e visibile solo all’amministratore, possiamo scegliere una foto di copertina che rappresenti al meglio la nostra attività. Ricordiamoci che questa immagine verrà usata come sfondo per presentare alcune informazioni sulla nostra attività, cerchiamo quindi di scegliere delle immagini prove di testo e con uno sfondo il più possibile uniforme in modo che il testo che appare sull’immagine rimanga comunque leggibile.

Personalizzazione del tema

Iniziamo scegliendo tra i dieci temi proposti quello che più ci piace. La scelta del tema definisce il carattere tipografico che verrà utilizzato sul nostro sito e il colore di link e bottoni. Ho notato che al momento dal browser Safari la scelta dei temi è limitata a otto per una incompatibilità del browser stesso, da Chrome tutto funziona perfettamente.

Google My Business sito web personalizzazione del tema

Personalizzazione di titolo e presentazione

Passiamo ora alla sezione “Modifica”, unica parte di questo sito che ci lascia una certa libertà di scelta.
Qui abbiamo la possibilità di personalizzare:

  • Il titolo che appare sopra la copertina
  • La descrizione che appare sempre sopra la copertina subito sotto il titolo
  • Il titolo del riepilogo che appare subito sotto la copertina
  • La descrizione della nostra attività che appare sotto il riepilogo

Titolo (max 80 caratteri)

Se abbiamo lavorato bene quando abbiamo attivato e ottimizzato la nostra scheda local GMB, questo titolo non dovrebbe essere modificato perché già ottimizzato con le parole chiavi principali collegate alla nostra attività. In caso contrario abbiamo la possibilità di intervenire ricordandoci che qui dovrà apparire il nome della nostra attività e quello che facciamo. Come esempio possiamo riportare quello di un ristorante, il titolo potrebbe essere “Ristorante Il Meglio del Verde a Vicenza”. In questo modo definiremo bene cosa facciamo, come ci chiamiamo e dove siamo.

Descrizione (max 140 caratteri)

Questo spazio è realizzato per descrivere in una riga la nostra attività. Se prendiamo come esempio il ristorante visto sopra possiamo utilizzare questo spazio per descriver il tipo di cucina che facciamo. Nel caso del nostro ipotetico ristorante “Il meglio del Verde”, potremmo scrivere quindi “Cucina vegetariana e vegana”, inserendo così altre parole chiavi importanti molto probabilmente utilizzate da chi cerca un ristorante di questo tipo.

Titolo del riepilogo (max 40 caratteri)

Qui Google ci presenta come testo di default un “Chi siamo”, ottimo per siti web tradizionali ma magari un po’ troppo scontato per questo tipo di siti. In 40 caratteri non è possibile fare molto ma in ogni caso cercherei di utilizzare questo spazio per metterci dentro una o due parole chiavi. Sempre nel caso del nostro ristorante “Il meglio del Verde”, utilizzerei questo spazio per descrivere ulteriormente il tipo di cucina. “Solo ingredienti vegetali, biologici e naturali” potrebbe essere il titolo di questo riepilogo.

Descrizione dell’attività (al momento nessun limite di caratteri)

Sembra che questa sezione al momento non abbia limiti di numero di caratteri (ho segnalato il bug a Google e immagino che a breve interverrà), in ogni caso è qui che possiamo descrivere cosa facciamo utilizzando le parole chiavi con le quali vogliamo farci trovare. Questo campo dispone di un semplice editor di testo con alcune funzioni di scrittura che possono aiutarci a strutturare meglio il testo, ma la funzione più importante è la possibilità di creare dei link esterni che potrebbero essere usati per rimandare al nostro sito, alla pagina Facebook aziendale oppure, meglio ancora potremmo generare un link per richiedere delle recensioni utilizzando l’apposito servizio di GMB.

Google My Business sito web modifica titolo e descrizione

Foto dell’attività

Qui vengono visualizzate le immagini che abbiamo già caricato sulla scheda GMB, ma possiamo comunque caricarne di nuove cliccando sul pulsante “Aggiungi immagini”. Le foto che caricheremo da questa sezione saranno visibili comunque anche dalla nostra scheda GMB, l’unica cosa che cambia è l’ordine di visualizzazione.

Impostazioni del sito web

Questa sezione è la parte più importante perché possiamo definire l’URL della nostra pagina appena realizzata. Di default l’indirizzo delle pagine termina con “.business.site”, e la parte dove noi possiamo intervenire e personalizzare è quella che precede il punto. Quando generiamo la pagina Google prende il titolo e trasforma l’indirizzo in questo modo:

http://ristorante-il-meglio-del-verde-a-vicenza.business.site

Noi abbiamo la possibilità di intervenire togliendo o aggiungendo caratteri, nel caso in questione un URL buono per il seo potrebbe essere:

http://ristoranteilmegliodelverdevicenza.business.site

Se l’URL è libero, cioè se nessuno prima di noi lo ha registrato, il sistema ci da il via libera e il nostro sito può essere subito visibile ai nostri clienti.
Al momento il sito web è completamente scollegato dalla scheda GMB, cioè non è necessario aspettare che la scheda sia validata attraverso il codice pin inviato all’indirizzo dell’attività prima di mettere on line il sito.

Google My Business sito web impostazioni

Conclusioni

Google My Business Sito web è un’ottima soluzione per le micro e piccole realtà che non vogliono investire in un sito web proprio nel breve periodo.
Questo sito mono pagina è scollegato dalla scheda GMB e la sua pubblicazione non dipende dalla rivendicazione, e successiva verifica della scheda, che richiede invece un paio di settimane circa prima di essere pubblicata.
Il dominio creato di default dal sistema con suffisso business.site non è obbligatorio. Google invita gli utilizzatori del servizio a registrare un proprio dominio e a collegarlo al sito fornendo anche le istruzioni sulla configurazione dei dns.
Per quanto riguarda i limiti imposti da Google niente di nuovo. Spam, malware, contenuti offensivi, ecc. sono vietati anche nella Url del sito web e Google si riserva di cancellare i siti che non rispettano tale Policy.
Al momento non ci sono segnali su come questi siti vengano indicizzati. Ho provato a realizzarne alcuni e, a distanza di una decina di giorni, non appaiono ancora nelle Serp di Google. Questo prova almeno che i siti in questione non ricevono nessun trattamento speciale da Mister G. e che dovremmo attendere ancora qualche tempo prima di vedere se offrono veramente dei vantaggi.
Sono comunque dell’opinione che ogni attività locale dovrebbe avere un proprio sito web, in modo da mantenere un’autonomia completa e non dipendere da Google.
E tu che esperienza hai avuto con i siti di Google My Business?

Filed Under: Google, Marketing locale, Web marketing

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Roberto Pellizzari - Consulente web marketing - Vicenza
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